Posts tagged "tv"
Ragazze, Tocca a Voi

Ragazze, Tocca a Voi

Josefin Arnell lavora a Londra, ha visto il nostro documentario e ha cercato usi alternativi per i nostri seni che non siano quelli del Modello Unico Televisivo, MUT. Ecco la sua performance:

Questa è l’Origine del Mondo. Si chiama così questo dipinto di Gustave Courbet. Anche per me è così, sento potentemente che lì è nascosta l’Origine di Tutto. Passerina, cicciolina, cosina, topolina, da piccole la chiamiamo così e in mille altri modi. Forse per renderla più innocua, scegliamo da millenni di darle un nome rassicurante e infantile. Noi lo sappiamo che lì, proprio lì dietro alle grandi labbra che è la parte più visibile, c’è tutto un mondo, di cui spesso non siamo consapevoli. Mi è spiaciuto quando in passato alcune donne qui mi hanno scritto dicendosi un po’ disturbate da immagini così: perchè? Parliamone. E’ tutto così naturale.

Non ho scritto nulla della farfallina di Belen perchè 12 milioni di italiani impazziti per un tatuaggio sull’inguine di Belen, mi sembrava già molto. Il problema come sapete ed ho gia’ scritto milioni di volte, non è Belen. Il problema è la banalizzazione dell’erotismo e del sesso. Il problema è ingabbiare il nostro erotismo all’interno del MUT, Modello Unico Televisivo. Il problema enorme è che la TV crea modelli che bambine e ragazzine seguono. La sessualità liberata è una gran bella cosa, come abbiamo discusso qui molte volte. C’è Slavina, che ho conosciuto al Feminist Blog Camp che lavora da tempo sulla post …

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La Doppia Coscienza degli Autori Televisivi DA LEGGERE!

La Doppia Coscienza degli Autori Televisivi DA LEGGERE!

Pierre Bourdieu ha scritto ciò che anche noi, con gratitudine nei suoi confronti, diciamo. Gli intellettuali nostrani criticano ma siamo in buona compagnia: anche Bourdieu in patria è stato molto osteggiato. In un’ottima intervista di Reset Giancarlo Bosetti dialoga con il sociologo francese. Eccola anche qui di seguito:

In Francia il piccolo volumetto rosso di Pierre Bourdieu Sur la télévision, uscito in Italia per Feltrinelli, ha venduto centomila copie. Il sociologo del Collège de France noto per la vastità e l’importanza delle sue analisi sul sistema scolastico, sulla formazione del gusto, sul ruolo delle élites (qualche titolo: “La distinzione”, “La misère du monde”, “Ragioni pratiche”) e per la sua attenzione alla filosofia (“Méditations pascaliennes”) è sempre stato schierato nella vita politica su posizioni di critica sociale radicale, è – come si dice – un maître-à-penser della gauche. Si è attivamente impegnato nell’inverno del 1995 contro il piano Juppé, è sempre in primo piano nella battaglia con gli immigrati e per la revoca della legge Pasqua, non ha mai risparmiato critiche neppure ai socialisti francesi. La sua ricerca è sempre stata davvero anticonformista, nel senso più scomodo e disturbante della parola, così come la rivista internazionale che dirigeva, Liber. L’ultimo disturbo ha voluto portarlo al mondo della televisione e dei poteri che la guidano.

In questo libro “Sulla televisione” lei sostiene che è necessario risvegliare la coscienza dei professionisti circa la struttura invisibile dei media. Crede che i professionisti, ma anche il pubblico, siano ancora così ciechi di fronte a

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La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

Ben ritrovate/i tutte/i Questa volta mi piacerebbe raccontarvi qualcosa sul servizio radiotelevisivo pubblico e privato qui in Spagna e sulla rappresentazione della donna nei media spagnoli. Penso possa essere utile per stabilire un confronto con l’Italia e per capire se qui la situazione è un po’ migliore che da noi. Si deve innanzitutto premettere che in Spagna non esiste quella volgare sovraesposizione del corpo femminile, cui cominciò ad abituarci Mediaset negli anni ’80 – propugnando la falsa idea di voler spronare la società italiana ad uscire, con ironia, da una situazione di presunto “puritanesimo” – e a cui la Rai si adeguò presto, peggiorando inesorabilmente la qualità della propria produzione / programmazione. A differenza che in Italia qui in Spagna, e anche in Catalogna, il servizio pubblico ha continuato a svolgere decorosamente il proprio compito, indipendentemente dalla tipologia dell’offerta delle televisioni commerciali (che comunque non sono mai arrivate a mostrare l’indegno mercato della carne nostrano), mantenendo un palinsesto che mi sento di definire più che dignitoso. Tanto per intenderci: nessun canale pubblico televisivo, spagnolo o catalano, trasmetterebbe mai un “reality” demenziale come “L’Isola dei Famosi”, cosa che, invece, come ben sappiamo, ha purtroppo fatto reiteratamente Rai2. Inoltre, tanto la televisione spagnola come quella catalana, per quanto non esenti del tutto da controllo politico, provano a dimostrare sempre un certo equilibrio nella scelta e nella presentazione delle notizie, cosa impensabile da noi in Italia (e non mi riferisco solo al Tg1 di Minzolini, dato che a mio parere tutte e tre …

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La favola dell'Auditel è finita?

La favola dell’Auditel è finita?

Il 14 dicembre l’Antitrust ha multato Auditel S.p.A. con una sanzione da 1.800.000 euro per abuso di posizione dominante. Il provvedimento è stato motivato nel dettaglio con 3 abusi che sarebbero stati messi in atto dalla società di rilevazione degli ascolti televisivi, tutti finalizzati a favorire Rai e Mediaset, cioè i suoi due principali azionisti. Ecco come li riporta il comunicato dell’AGCM (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato):

In particolare Auditel ha: a) ingiustificatamente ostacolato, a partire dalla seconda metà del 2009 e fino al mese di ottobre 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati di ascolto televisivi relativi a ciascun canale, distinti per ciascuna piattaforma di trasmissione (analogica, digitale, satellitare e Tv via internet); b) ostacolato, dalla seconda metà del 2008 e fino al mese di gennaio 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati relativi alla voce ‘ALTRE DIGITALI TERRESTRI’; c) erroneamente attribuito i dati di ascolto rilevati nel panel, nella fase della loro elaborazione, anche alla popolazione non dotata di apparecchi televisivi.

Relativamente a quest’ultimo abuso Auditel dovrà comunicare entro tre mesi all’Autorità le misure adottate per la cessazione dell’infrazione. Secondo l’Antitrust, che aveva avviato l’istruttoria alla luce di una denuncia di Sky, le condotte di Auditel hanno avuto un duplice effetto: da un lato hanno limitato fortemente le possibilità di crescita delle emittenti televisive che intendevano attuare strategie di erosione degli ascolti delle emittenti generaliste, anche diversificando le scelte di programmazione in funzione dei diversi comportamenti televisivi degli spettatori; dall’altro hanno protetto i canali delle principali emittenti generaliste

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Riformare l’Auditel

Da quando abbiamo inziato a studiare la TV, subito ci e’ stato chiaro che bisognasse riformare l’Auditel: ne tratto bene nel libro Il Corpo delle Donne. C’e’ una constatazione eclatante: ovunque teniamo dibattiti facciamo una prova:”Di chi e’ l’Auditel? e constato che quasi nessuno sa che l’Auditel appartiene a RAi, Mediaset e tv private e Pubblicitari: controllato e controllori coincidono? mi dicono i ragazzi stupiti. Cosa sia l’auditel e come funzioni pochissimi lo sanno.

Due anni fa volevamo lanciare una Campagna per la Riforma: sarebbe importante in un Paese con un quasi monop[olio televisivo.

Piu volte vi abbiamo comsigliato di leggere i libri di Roberta Gisotti sul tema, grandissima esperta e docente ai nostri corsi NUOVI OCCHI PER LA TV. Ora anche i Media tradizionali se ne accorgono, chissa’ che qualcosa accada.…

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Mizzica Fiorello!

Mizzica Fiorello!

Nello show Il Piu’ grande Spettacolo dopo il week end  Fiorello si fa portatore di un modalità nuova e contemporanea di relazionarsi alle donne.

In generale: Fiorello è un entertainer a tutto tondo: canta, balla, imita, caratterizza, si relaziona a personaggi di alto profilo internazionali con savoir faire. Non abbiamo in Italia un’altra figura a lui paragonabile. Se confrontato con gli attuali conduttori italiani, è un gigante. Solitamente al presentatore si richiede solo di sapere parlare, nessuno o quasi dimostra di sapere fare altro. Ultimamente il ruolo del conduttore si è ancora più svilito da  personaggi di basso profilo che fanno battutacce, sghignazzano e coprono la loro incompetenza con volgarità ridanciane. Fiorello al pubblico a casa suscita simpatia ma comunica anche che per condurre un one man show bisogna avere molto lavorato, comunica anche che lo spettacolo è un business serio che richiede professionalità e che se ti vuoi relazionare a Tony Bennett devi prepararti poichè non basterà fare la gara delle pernacchie. Se riflettiamo su come l’entertainment è stato condotto finora – “che entrino le bocce di Cristina e Francesca” – Fiorello in quattro serate restituisce all’intrattenimento il ruolo che gli spetta cioè di svago che non significa sbracamento.

Però. Qualcuna/o potrebbe obiettare che si’, è tutto vero ma Fiorello non spicca per graffio e satira. Infatti è vero, non è questa la sua cifra, non è questo il suo ruolo. Fiorello è un intrattenitore che non provoca innalzamento di consapevolezza. Non è però servile. E sottolinerei che certe

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Striscia la Notizia e i Vantaggi per il Paese Italia : Che Vergogna!

Striscia la Notizia e i Vantaggi per il Paese Italia : Che Vergogna!

Avete letto bene. L’Università Bocconi attraverso i suoi rappresentanti migliori, organizza un convegno per portare alla nostra conoscenza i vantaggi che Striscia ci ha regalato in questi 20 anni. Leggete, purtroppo io sono a Firenze altrimenti sarei andata. Per rappresentare le ragazze nelle scuole, per chiedere quali vantaggi abbiano avuto loro dalle veline, dai culetti per 24 anni in prima serata. Qualcuno/a puo andare e riferirci? grazie

Il convegno, organizzato da CReSV Centro di Ricerche su Sostenibilità e Valore dell’Università Bocconi, si propone di presentare i principali risultati di una recente ricerca. Essa mette in luce che la trasmissione “Striscia la notizia”, al di là del ruolo di intrattenimento, manifesta significative ripercussioni dal punto di vista economico, sociale e giuridico. I risultati, cui si è pervenuti sulla base di dati e informazioni identificati, esaminati e controllati con particolare rigore, mettono in luce i significativi impatti della trasmissione a livello di Sistema Paese, con vantaggi tangibili per l’intera collettività. I risultati verranno dibattuti alla presenza di ricercatori e autorevoli esponenti del mondo accademico, della società civile e della comunicazione.

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