Monthly archive Maggio 2013
Franca

Franca

Oggi alle h 11 al Teatro Strehler di Milano si terrà il funerale laico di FRANCA RAME, che aveva espresso il desiderio prima di morire di avere tante donne ad accompagnarla e vestite di rosso.Questa era FRANCA.L’ho vista a teatro innumerevoli volte, già da ragazzina.Io non ho un percorso politico da raccontare e non ho un ricordo di lei solo come attivista di sinistra. A me di FRANCA colpiva la capacità di declinare impegno sociale e femminile evidente, senza paura, anche in quegli anni in cui se non eri in sandalo gonnellona e rigorosamente struccata, era difficile che potessi far parte del “Movimento”.  FRANCA invece si prendeva la libertà del tacco alto, dei capelli biondissimi e cotonati, dei vestiti iperfemminili e del trucco marcato: glielo concedevano solo perché era la moglie di Dario, era evidente.

A me questa manifestazione della sua femminilità esteriore in modo così evidente piaceva moltissimo, era l’espressione di un femminile interiore di cui sentivo il bisogno e che mi rassicurava sulla possibilità di essere impegnate e femminili al contempo. Sarebbe piaciuta Franca alle ragazzine che incontro nelle scuole oggi; e ancor di più sarebbe piaciuto loro... Continua a leggere...

Lui o Lei? Sei Maschio o sei Femmina?

Lui o Lei? Sei Maschio o sei Femmina?

 Ricevo dal primo giorno di apertura del blog moltissime mail di gay, lesbiche, transgender, queer che mi raccontano di loro. Io sono felice come una pasqua di questa apertura, e ripeto il mio motto “Apriamo le gabbie” che ci impediscono di librarci in volo. Io comprendo, mi emoziono e mi commuovo leggendo ciò che mi scrivono. Giacomo qui ci propone il suo punto di vista, ci siamo conosciuti con l’autore  ventenne che qui scrive, ad un convegno e abbiamo socializzato. Lui mi apre mondi, io mi ci addentro. Io mi sento donna e femmina fino al midollo :-). Sarà generazionale. Ma di fronte alla proposta di Giacomo Tirelli non mi ritiro, indago e rifletto. Altri approfondimenti seguiranno.

 

“Uomini e donne. Lui e lei. Men and women. Maschietti e femminucce. Proprio non ci si riesce a distaccare da questo modo binario di contrassegnare due individui di sesso opposto. Queste distinzioni vengono create a livello mentale attraverso il linguaggio proprio di una cultura, determinando ciò che qualcosa è da quello che non è infatti si viene a generare una diversità tra uno e l’altro. Dire ‘il mio amico nero’, per esempio, già sottolinea l’attribuire inconsciamente importanza a una caratteristica propria dell’individuo che spesso diventa oggetto di contrasto con il mio ‘essere’ in questo caso bianco. Quindi categorizzare chi è uomo e chi è donna solamente in base alle loro distinzioni fisiche (come il colore della pelle così il corpo) è da ritenersi sbagliato. Come si è visto con il movimento femminista e

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Salve, sono Lucia D’Aprea ho 18 anni e

a distanza di circa due mesi, ho l’occasione e il modo di buttare giù quattro righe di pura mia riflessione;

prendendo spunto dalla presentazione avvenuta il 19 gennaio ad Arezzo, del libro “Senza chiedere il permesso” di Lorella Zanardo, con il dibattito che si è tenuto poi dopo.

Devo ringraziare proprio lei, perché mi ha dato quella scintilla, quell’input per mettere in circolo tutte quelle perplessità e riflessioni che noi giovani ci troviamo ad affrontare tutti i giorni, ma che purtroppo siamo costretti a reprimere, e ci ritroviamo così,  senza dare minimamente spazio a quello che noi davvero vogliamo e a come vogliamo affrontare la vita di tutti i giorni.

In ogni momento della giornata, ci troviamo davanti un mondo che non ci rispecchia per quello che siamo, basta guardare una rivista, un comune giornale, una trasmissione in televisione, un manifesto pubblicitario e quant’altro, per renderci conto che tutto ciò che appare è praticamente perfetto.

Perfetto credo che sia il termine giusto, credo che questo mondo sia una totale maschera dell’ apparire, belli e perfetti, del tipo:

“se non sono così.. non li vogliamo..”

Provo davvero tanta tristezza per  le ragazze della mia età, che per adattarsi in questa società fanno di tutto per somigliare a quei canoni che ci vengono continuamente trasmessi.

Omologandosi e annientando del tutto la loro personalità, spesso non rendendosene nemmeno conto.

Ad Arezzo, in quel dibattito sono intervenuta a nome mio e non solo. Ma sono intervenuta …

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Il Femminicidio non Esiste, lo dicono i Negazionisti

Fabrizio Tonello, Davide De Luca, “Daniele”, Sabino Patruno. Sono, nell’ordine, un docente di Scienza dell’Opinione Pubblica, un giornalista a cui “piacciono i numeri e l’economia”, un laureato in filosofia che scrive per Vice e un notaio. Cos’hanno in comune è presto detto: una serie di post (sul Fatto quotidiano, Il Post, Quithedoner, Noisefromamerika), pubblicati a distanza ravvicinata e decisamente simili nei contenuti, nelle conclusioni e nel commentarium, nei quali dichiarano il femminicidio vicenda montata mediaticamente e fondata su numeri sbagliati. Ci sono, naturalmente, varianti nei toni usati: da quelli gelidi di Tonello nel distinguere l’assassinio di una donna dallo sfregio con l’acido (“dalla tomba non si esce, dall’ospedale sì”), a quelli sprezzanti di De Luca, passando per l’esposizione dotta di Patruno fino alla “bava alla bocca” delle “neofemministe” evocata con compiacimento da Davide-Quit the doner. Cosa altro hanno in comune questi post, a livello generale? La sensazione che, tutti, si rivolgano a interlocutori che hanno le sembianze di spettri, e che quegli spettri esistano solo nella loro testa, si tratti di giornalisti distratti, politici occhiuti, femministe, appunto, bavose. Non donne e uomini reali, ma caricature. Come se la denuncia del femminicidio venisse da un soggetto unico, che è facile incarnare nel vecchio stereotipo della femminista arrabbiata, livorosa, profittatrice, isterica, bisbetica. Le argomentazioni, infatti, non vengono quasi mai riferite a chi le ha effettivamente usate: si denuncia all’ingrosso complottismo, uso sbagliato o addirittura truffaldino dei dati, voglia di sensazionalismo, senza mai fare nomi e cognomi; come se …

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28/29 maggio, Cecina (LI): Genere e Generazioni

28/29 maggio, Cecina (LI): Genere e Generazioni

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25 maggio, Ferrara: Nella mia tendopoli nessuno è straniero

25 maggio, Ferrara: Nella mia tendopoli nessuno è straniero

Sabato 25 maggio presentazione del libro Nella mia tendopoli nessuno è straniero realizzato insieme ai ragazzi della redazione di Occhio ai Media, vincitori del primo bando Anti Racism Good Practice Collection. I ragazzi hanno raccolto articoli usciti sui giornali durante il terremoto in Emilia del 2012. Hanno selezionato quelli, a loro giudizio, discriminatori e li hanno confrontati con interviste da loro realizzate a persone di varie nazionalità che hanno vissuto nelle tendopoli. Con Lorella Zanardo alla libreria laFeltrinelli di Ferrara alle 17.…

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Lettera da Berlino o "del Ricominciare"

Lettera da Berlino o “del Ricominciare”

Questa lettera di Livia è  l’inizio di qualcosa. Mi arriva la mail di Livia da Berlino e contemporaneamente mi arrivano mail di ragazze, giovani donne e ragazzi che mi raccontano che stanno intraprendendo. C’è fermento. Sto riflettendo. Mi interessa. Ci occuperemo di questo prossimamente.

12.05.2013: Con oggi anche la rassegna ALICE ALLO SPECCHIO è terminata: un mese di dibattiti, discussioni, presentazioni e, per me, grandi scambi. Devo ancora rielaborare imput, impressioni, voci. Sono state delle settimane intense, almeno per la parte del programma che mi ha riguardata. Ringrazio di cuore Lorella Zanardo, Slavina, Loredana Lipperini e Alina Marazzi che si sono alternate durante le ultime due settimane, passandosi la palla di mano in mano con entusiasmo, estrema curiosità e attenzione rispetto a questo nuovo contesto che andavano ad esplorare grazie anche alla guida di noi organizzatrici.

Ognuna di loro ha lasciato a me (e a chi, con me, ha seguito questo percorso) molto materiale e molto spazio per riflettere e continuare ad agire in modo consapevole, con caparbietà e fiducia rispetto al fatto che NON È TUTTO INUTILE ciò che, giornalmente, nel proprio minuscolo microcosmo, si sta facendo per migliorare questo mondo. Farò tesoro delle conversazioni fatte con loro in pubblico o in in momenti d´intimità e di svago e spero che questo facciano anche i partecipanti e le partecipanti agli incontri di ALICE ALLO SPECCHIO. In molti e in molte ci hanno ringraziate, perchè sí, sembra superficiale organizzare una rassegna “culturale”, ma da dove cominciare altimenti? Come …

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