Posts tagged "cambiamento"

Andiamo Avanti

“Ormai cosa si può fare?” mi chiedono a decine nelle scuole. Hanno 16, 17 anni. Sono in quell’età di mezzo, in cui si  conserva ancora l’aspetto dei bambini, delle bambine, e al contempo si ha già qualche segno di quell’età adulta in cui oggi non si ha alcun desiderio di entrare. Quell’ormai mi inchioda alle responsabilità della mia generazione. Non ci dovrebbe essere la parola “ormai” nel vocabolario di un/a adolescente con il futuro davanti. Ci dovrebbe essere vita, sogni, forza. Consapevolezza che tutto si possa  ancora fare, tutto si possa inventare, che il meglio debba ancora arrivare, che la vita sarà felice e lunga e totalmente e assolutamente nelle loro mani. Ho iniziato ad andare nelle scuole perché mi hanno chiamata per parlare di educazione ai media. Sono un’attivista dei diritti delle donne e volevo spiegare alle ragazze quanto le immagini mercificanti dei media ci tolgano forza. Ho continuato ad andare nelle scuole perché di questa generazione che si sta affacciando alla vita, io mi sono perdutamente innamorata.

Ho pensato a lungo a cosa scrivervi per questa ultima lettera prima delle elezioni. Ho riflettuto su programmi, promesse, analisi. Ho meditato su dati economici da rivedere, da ribaltare,da rivoluzionare. Ho rivisto la mia vita negli ultimi anni: su e giù per l’Italia su treni lentissimi, in scuole fatiscenti, con professori/esse talvolta eroi ed eroine in questo Paese allo sbando. Mi sono ricordata di mille stazioni che mi hanno vista partire all’alba e rientrare esausta la sera. Ho rivissuto la  …

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Peppino, grande amore

Peppino, grande amore

Cosa vi devo dire? Ogni anno il 9 maggio mi prende un groppo alla gola. 36 anni fa Peppino Impastato veniva ammazzato: aveva 30 anni vissuti pericolosamente e “alla grande”. Peppino incarna tutto ciò che avrei voluto essere e al contempo ciò che ammiro in un essere umano e che mi fa innamorare di un uomo. Coraggiosamente consapevole del potere delle persone, si è giocato la vita sapendo che poteva perderla, per affermare il nostro diritto alla libertà e alla dignità fuori da ogni sudditanza. Dalla parete di fronte alla scrivania Peppino mi sorride da molti anni, quell’aria che pareva non prendere nulla sul serio che nascondeva un impegno dritto fino alla morte. Avrei voluto essere così. Quella dedizione all’ideale, unico senso per le nostre vite, mi ha accarezzata, sfiorata, l’ho fatta in parte mia. Ma poi la vita ha preso altre strade, un figlio, una figlia, responsabilità che fanno scegliere. E allora oggi mi ritaglio 1 ora di silenzio e penso a quella coppia da togliere il fiato che sono stati Peppino e Felicia Bortolotta, la sua eroica mamma che se volete, potete vedere qui. Persone co aiutano a dare senso alle nostre vite.…

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#TISALUTO

#TISALUTO

In Italia l’insulto sessista è pratica comune e diffusa. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.

Spesso abbiamo subito commenti misogini, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.

In Italia l’insulto sessista è pratica comune perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all’umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.

Ma il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto.

A gennaio di quest’anno il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto. Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.

L’abbandono in massa del campo è un gesto forte. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo. L’abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.

Pensate se di fronte a una battuta sessista tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.

Pensate se donne e uomini di buona volontà non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).

Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo, usando due semplici parole: #tisaluto.

Sarebbe un modo pubblico per dire:

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23 aprile, Abetone (PT): World Camp

23 aprile, Abetone (PT): World Camp

“Partire dalla storia di chi ha creato qualcosa, investendo in un’idea, mettendosi in gioco, superando le diffidenze che ogni nuovo progetto solleva, per scoprire insieme che il cambiamento inizia proprio dalla nostra volontà. E’ questa una delle scoperte che aspetta i partecipanti al World Camp, quattro giorni di confronto partecipato sui temi che riguardano la cittadinanza attiva, il lavoro e il rapporto tra il singolo e la comunità. Promosso dalla Fondazione il Cuore si Scioglie insieme a Dynamo Academy, il Word Camp non è un seminario, né una conferenza o un soggiorno: è un’immersione nel mondo che vorremmo, dove si discute insieme dei problemi che riguardano i giovani e la costruzione del futuro, provando a tracciare le direzioni verso cui andare. Il programma prevede l’incontro tra i giovani e diverse personalità che nella loro vita hanno sperimentato e prodotto cambiamento, a vari livelli. Gli incontri e le giornate si svolgeranno all’interno degli spazi e del parco naturale del Dynamo Camp che ogni anno accoglie centinaia di bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e che qui hanno la possibilità di sperimentare giochi, sport, attività ricreative appositamente pensate per loro e con a disposizione tutte le strumentazioni adatte. Per i partecipanti al World Camp, vivere al Dynamo, vorrà dire anche conoscere in maniera diretta come opera una realtà di volontariato e inclusione sociale.” …

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Ragazze e Ragazzi che Cambieranno il Mondo

Ragazze e Ragazzi che Cambieranno il Mondo

Oggi sono al World Camp all’Abetone. Queste sono le finalità e il programma dell’incontro con ragazzi e ragazze: “Partire dalla storia di chi ha creato qualcosa, investendo in un’idea, mettendosi in gioco, superando le diffidenze che ogni nuovo progetto solleva, per scoprire insieme che il cambiamento inizia proprio dalla nostra volontà. E’ questa una delle scoperte che aspetta i partecipanti al World Camp, quattro giorni di confronto partecipato sui temi che riguardano la cittadinanza attiva, il lavoro e il rapporto tra il singolo e la comunità. Promosso dalla Fondazione il Cuore si Scioglie insieme a Dynamo Academy, il Word Camp non è un seminario, né una conferenza o un soggiorno: è un’immersione nel mondo che vorremmo, dove si discute insieme dei problemi che riguardano i giovani e la costruzione del futuro, provando a tracciare le direzioni verso cui andare. Il programma prevede l’incontro tra i giovani e diverse personalità che nella loro vita hanno sperimentato e prodotto cambiamento, a vari livelli. Gli incontri e le giornate si svolgeranno all’interno degli spazi e del parco naturale del Dynamo Camp che ogni anno accoglie centinaia di bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e che qui hanno la possibilità di sperimentare giochi, sport, attività ricreative appositamente pensate per loro e con a disposizione tutte le strumentazioni adatte. Per i partecipanti al World Camp, vivere al Dynamo, vorrà dire anche conoscere in maniera diretta come opera una realtà di volontariato e inclusione sociale.”

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Nuovi Occhi, Due Paesi

di Cesare Cantù

Questa mattina mi sono svegliato sotto il cielo di Senigallia, in partenza per Macerata. Da Martedì, a Fano, Nuovi Occhi è nelle Marche con 3 corsi introduttivi per adulti. Sono stati voluti dall’Università per la Pace che in questa regione si occupa del “conflitto” in tutte le sue forme, e quindi ha deciso di occuparsi anche di mass media con il nostro corso. Questa parte del progetto Nuovi Occhi rivolto agli adulti è altrettanto importante di quella rivolta ai giovani e di quella di formazione dei formatori. Oltre che sensibilizzare i giovani direttamente nelle scuole, oltre che rendere autonomi i territori con i formatori dedicati, là dove è possibile, è fondamentale per attivare un cambiamento reale che molte persone siano in grado di agire nel loro quotidiano, di affrontare la questione dei media quando ne hanno modo nel loro lavoro o nella loro vita quotidiana. Che si possa creare insomma, e diffondere, un vero movimento di opinione che chieda finalmente democrazia e redistribuzione del potere mediatico. Ieri nella biblioteca di Senigallia c’erano 30 persone, per lo più insegnanti psicologhe e giornalisti/e. Hanno partecipato perché vogliono portare nel loro lavoro quotidiano una maggiore consapevolezza sulla comunicazione e sul linguaggio audiovisivo, per andare oltre gli stereotipi e le discriminazioni di cui tanta informazione e intrattenimento sono infarciti. Questi incontri nelle Marche, gli altri, molti, degli ultimi tre anni, mi confermano lo sdoppiamento del nostro Paese: da una parte le elite del potere (politico, mediatico, intellettuale)

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Avanti con Coraggio

Avanti con Coraggio

Parto. Ricomincia il TOUR delle SCUOLE. Ogge e domani 4 città toscane per presentare NUOVI OCCHI per i MEDIA.

Settimana prossima esce SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. POI MOLTE NOVITA’.

Partiamo. Nel cuore le parole di Nelson Mandela, nelle gambe NATI PER SUBIRE degli Zen Circus.

Andiamo.

 

La nostra paura più profonda

non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda,

è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,

a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? “

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo,

non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato

nello sminuire se stessi cosicchè gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,

come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta

la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:

è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce

di risplendere, inconsapevolmente diamo

agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza

automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

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