Posts tagged "nuove generazioni"

CARA MARTINA che hai 17 ANNI

Cara Martina che mi scrivi che hai 17 anni e che sei tanto arrabbiata.

Arrabbiatissima perché ancora nel 2015 sei costretta a vivere in un Paese dove non c’è Educazione Sessuale, dove le modalità di prevenzione ce le si passa di nascosto tra amiche mentre la tua amica in Norvegia, dove hai trascorso tre mesi, ha imparato tutto a scuola alla luce del sole.

“Incazzata nera” perché ancora l’interruzione di Gravidanza è tabù. Hai due amiche a cui è accaduto di restare incinta e hanno passato le pene dell’inferno, tutto di nascosto, con in più il senso di colpa “che ci fate venire voi adulti che non ci aiutate e fate finta che va tutto bene” “Ma è normale, ha capito? Normale! che io in futuro mi voglia sentire chiamare avvocata! Non ho il pene, sono una donna, la parrucchiera dove va mia mamma si chiama così perché è femmina, mio padre va dal parrucchiere. Ma quanto tempo perdiamo in stronzate?”

Sei incredula che io scriva su questa  pagina con ammirazione di ragazzi che sono dalla parte delle donne “ Ma i miei amici sono così. Ce ne sono tanti che ragionano. E se qui da noi siamo rimasti nel medioevo, noi spesso siamo più Europei di voi”. Ma più di tutto ti hanno fatto arrabbiare “questi litigi insopportabili tra donne mature. “Non vi vergognate dopo tutto quello che ci avete raccontato del femminismo?” Cara Martina, care ragazze che leggete: buon 8 marzo.

Non è il Paese che avremmo voluto …

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Ma Questo è il Mondo che Sta Scomparendo. I giovani sono Oltre

Ma Questo è il Mondo che Sta Scomparendo. I giovani sono Oltre

Lei quante volte viene? Si giri..” chiede l’ex premier ad una ragazza che è con lui sul palco. Il pubblico ride ed è questo forse il dato più preoccupante. Siamo passati dall’essere al 74esimo posto del Gender Gap all’attuale 80esimo. Il Gender Gap viene pubblicato dal World Economic Forum, che è come dire che l’arretratezza italiana sui temi delle pari opportunità, è un dato che incide pericolosamente anche sulla performance economica del Paese oltre che sulla dignità delle persone. Ma io non ho più paura.

In giro per l’Italia fotografo un Paese composto da giovani che prendono le distanze dai vecchi misogini italiani. Giovani europei che si rapportano in modo paritario alle loro compagne. E’ necessario educare le giovani generazioni, offrire strumenti di educazione alla relazione e soprattutto alla visione dei media in modo critico. In questo video infatti Berlusconi propone ciò che da trent’anni le sue tv trasmettono: una visione deumanizzante delle donne che non rispecchia in alcun modo la realtà delle donne italiane.

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12 febbraio, Firenze - Convegno su giovani e stereotipi

12 febbraio, Firenze – Convegno su giovani e stereotipi

Ordine degli Avvocati di Firenze

Comitato  Pari Opportunita’

CONVEGNO

12 FEBBRAIO 2013

(ore 15,00- 19,00)

 

 

I giovani e gli stereotipi di genere: obblighi internazionali e percorsi giudiziali per la tutela delle nuove generazioni.

 

 

 

 

 

 

Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze

 Via Carlo Magno, 7 Novoli

Firenze

 

PRESENTAZIONE

 

“Tra tv, pc, Ipad, Ipod, telefonini, videogiochi, sono numerosissime le ore che ragazzi e ragazze trascorrono  davanti alle immagini. E’ segno di grande ignoranza, da parte di chi si dovrebbe occupare di educazione a livello centrale, non comprendere che anche le immagini necessitano di essere interpretate, né più né meno della scrittura.”   (Senza chiedere il permesso. Lorella Zanardo,)

 Il convegno, che può essere considerato il seguito rispetto a quello organizzato qualche anno fa dal Comitato dal titolo ‘il corpo delle donne’ affronta uno dei temi caldi in materia di pari opportunità: la lotta agli stereotipi di genere nei mass media, e gli effetti del modello unico televisivo.

Scopo del convegno è quello di esaminare i meccanismi discriminatori che dominano i palinsesti della tv pubblica e privata e questo  attraverso l’ausilio dell’esperienza che la Dott.ssa Zanardo che riassume e testimonia il lavoro fatto nelle scuole, in oltre tre anni di assidua presenza col proprio corso Nuovi Occhi per i  Media, volto a fornire strumenti critici ai giovani per potersi difendere e anche tramite la visione di un breve e nuovo video documentario nel quale questa  generazione racconta di sé, delle proprie aspirazioni e progetti, così distanti dal modello unico televisivo, che non li rappresenta, …

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24 novembre: Appoggiamo la manifestazione dei ragazzi e delle ragazze

24 novembre: Appoggiamo la manifestazione dei ragazzi e delle ragazze

SENZA CHIEDERE IL PERMESSO …

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E' che di Lavoro non ce n'è Più

E’ che di Lavoro non ce n’è Più

Il dibattito è partito da una dichiarazione della Ministra Fornero sull’essere troppo choosy, esigenti, dei giovani italiani. GIULIA ROSONI ha risposto con una lettere dolorosa  Non Sono Choosy voglio solo vivere.

GIULIA CAMIN successivamente da Parigi ha affermato il suo diritto ad essere esigente: Sono choosy e me ne vanto.

Oggi ospitiamo LIVIA FIORIO da Berlino, una giovane italiana che si è trasferita in Germania da qualche anno. Livia  rilancia e propone che il tema non sia solo essere più o meno esigenti, bensì IL FARE POLITICA IN MODO NUOVO, una reale Rivoluzione insomma. Leggiamo.

Cara Giulia Camin per quanto io la pensi come te sul ruolo della Ministra e sul fatto che le sue proposte dovrebbero essere ben altre, purtroppo rimango dell´idea che la sua affermazione sia -oggi come oggi- PER ME qualcosa di drammaticamente vero. Come detto, tu sei choosy e te ne vanti, io vorrei essere choosy ma non posso. E in tutto questo non ho mai affrontato colloqui strappandomi capelli e dondolandomi su di una sedia, anzi, ho offerto quello che avevo da offrire e, ti diró di piú, credo pure di essere stata molto fortunata. Purtroppo i posti di lavoro sono limitati e le persone qualificate molte, troppe. E allora che si fa? Ripeto: per me si tratta di un´urgenza strutturale. Il discorso é lungo e parte da molto lontano. Anche dire “sono esigente e vado in un posto in cui c´é –attualmente- piú lavoro, non é una scelta molto esigente”: non

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Non sono Choosy, Voglio solo Vivere

Non sono Choosy, Voglio solo Vivere

Ricevo da Giulia Rosoni, 26 anni, e pubblico. C’è molto da riflettere pensare discutere.

Vengo ora da un colloquio serale; un colloquio di lavoro per diventare animatrice per bambini. E’ un gruppo magnifico, vorrei farlo vedere alla nosta amata ministra. Rgazze di 20-22 anni, hanno tirato su un’associazione dal niente, e ne hanno fatto una professione; sono appassionate e intraprendenti. E’ il loro sogno, e l’ hanno realizzato da sole, con fatica e tenacia. E’ il loro sogno, non il mio. Io sono in una fascia di mezzo: troppo giovane per avere esperienza, troppo adulta per iniziative. Ma forse questa seconda cosa è solo un’alibi.

Non lo so. Una cosa la so di per certo però: ho 26 anni, una laurea ottenuta con entusiasmo, fatica e passione. Vivo sola, perchè a 26 anni non voglio più dipendere dai miei genitori. Genitori meravigliosi, volenterosi, grandi lavoratori, impegnati e energici, ridotti all’osso da un paese che se poco offre a me, quasi nulla ormai offre a loro. Ma mi appoggiano e mi aiutano e mi sostengono. 26 anni, una laurea, un lavoro nel sociale che mi porta a contatto con persone che si definiscono (e cito) “ingombranti ma invisibili”. Persone disabili.

400 euro al mese: cifra che non basta neanche per l’affitto. 260 euro: quello che riesco a racimolare con un lavoro da babysitter che occupa 10 ore della mia giornata.

Un tirocinio obbligatorio, GRATUITO, perchè sia mai che il lavoro di 5 anni di studio debba essere ricompensato.

600 euro dunque. …

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Senza Chiederci il Permesso

Senza Chiederci il Permesso

Carissime ragazze e carissimi ragazzi,

arrivo da due giorni trascorsi nella Tenuta di San Rossore con alcune e  alcuni di voi.

Sedute/i intorno ad un tavolo per parlare del futuro che ci attende già da settembre, ho faticato per qualche ora a tenere l’attenzione, stanca per un anno che mi ha stremata tra dibattiti, scuole e miserie varie.

Poi Anna  prende la parola ed è come se uno schiaffo potentissimo mi cogliesse in volto. Ci racconta di un lavoro duro nel volontariato a contatto con la sofferenza tutti i giorni, un padre amatissimo in difficoltà che lei cerca di aiutare e intanto  ci rivela la potenza del legame d’amore che talvolta lega le figlie ai padri. Pochi soldi, ma Anna   dimostra una forza sorprendente, un Paese il nostro che non offre più nulla;  intanto Gio  annuisce , Gio  che fino a qualche mese fa offriva di sé un’immagine dolcissima e che oggi mi appare indurita. No, è solo più consapevole.

Daniele che ha 30 anni e che ha investito tutto, intendo tutto in un progetto di cambiamento di vita e di società che all’estero gli valorizzerebbero di sicuro e che qui cerca di sostenere a prezzo di sacrifici terribili.

Mi vergogno della mia stanchezza.

Li ascolto parlare e ricaccio indietro le lacrime che i loro racconti mi suscitano.

Sono a vostra disposizione.  Da settembre ricominciamo. Scuole. E incontri. In giro per l’Italia.

Tutto il resto non conta, o conta molto meno.

La disoccupazione giovanile al 37%. Non esiste  emergenza più …

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