Una storia bellissima che viene dal Portogallo e che ci racconta la nostra corrispondente Chiara Baldin: Lo scorso venerdì 25 aprile è stata una giornata impegnativa. Ho voluto ricordare le Rivoluzioni di due Paesi che mi appartengono. Due Paesi che anni fa conoscevano molto bene il prezzo della libertà e della dignità. Ascoltando alcune versioni di “Bella ciao” e documentandomi sulle donne della Liberazione italiana contro il regime fascista (spesso taciute e lasciate da parte nella storia) ho conosciuto anche Lei, Celeste Caeiro. Non italiana, bensì portoghese. Non una rivoluzionaria, bensì una “semplice” lavoratrice. Una donna che ha lasciato la sua impronta all’alba del 25 aprile 1974, giorno della Rivoluzione dei garofani, a Lisbona. In Portogallo. La Rivoluzione dei garofani (Revolução dos Cravos) fu il colpo di Stato pacifico attuato nel 1974 da militari dell’ala progressista delle forze armate del Portogallo (MFA) che pose fine al lungo regime dittatoriale fondato da António Salazar e che portò al ripristino della democrazia nel Paese dopo due anni di transizione tormentati da aspre lotte politiche. I leader dell’MFA si erano accordati con Carlos Albino, responsabile del programma musicale Límite di Rádio Renascença, perché trasmettesse la canzone operaia Grândola vila morena1 di José Afonso, come segnale di avvio delle operazioni. Nonostante l’ascolto della canzone fosse proibito dal regime, la vendita era consentita, e Albino ne acquistò una copia il 24 aprile. Alle 00:20 del 25 aprile, Teodomiro Leite de Vasconcelos di Radio Renascença trasmise Grândola vila morena. Era il segnale di inizio delle …
Continua a leggere...PERCHE’ MI CANDIDO
In questi anni mi sono rivolta a chi mi segue con i miei articoli, la mia voce, le mie idee e con video e campagne di sensibilizzazione utilizzando Internet. Ho poi incontrato dal vivo migliaia di persone, donne, giovani, anziani.
In questi anni, io con voi, abbiamo avuto la forza e la tenacia di percorrere un cammino insieme, il coraggio di non arrenderci di fronte alla fatica immensa che prevede il cambiamento. Oggi capisco che è ora di impegnarmi ancora di più.
E dunque sono candidata alle elezioni europee per la lista l’Altra Europa con Tsipras. Alcune/i tra voi penseranno: ecco l’ennesima persona che entra in politica. A me questa frase non fa dormire la notte, perché mi chiedo: come usciamo da questo circolo vizioso del disprezzo per la politica se non mettendoci in gioco?
Ho cominciato a mettermi alla prova quando ero molto giovane, mi sono mantenuta mentre studiavo, ho coordinato progetti importanti all’estero dove ho vissuto per anni, ho sentito la soddisfazione di riuscire a vincere delle sfide con fatica e determinazione, creando un cammino per altre donne che sono venute dopo di me, un cammino che mi era stato indicato da quelle donne che l’avevano percorso prima di me. Ho fatto tutto con la passione di chi vive le esperienze intensamente.
Poi sono tornata in Italia. E qui, nel mio Paese, ho visto giovani con due lauree dover chiedere sostegno economico ai genitori o dover emigrare; bambine, ragazze e ragazzi traditi da una …
Continua a leggere...Vivere in OLANDA:un Italiana racconta
GIULIA dall’OLANDA SI AGGIUNGE ALLE NOSTRE CORRISPONDENTI. E’ fondamentale sapere cosa accAde fuori da qui. Leggiamo e prendiamo ispirazione! Mi chiamo Giulia Montanelli e sono nata nel 1980 a Milano, ma vi scrivo dalla mia casa di Eindhoven, in Olanda, dove vivo dal 2008. A Milano mi sono laureata in economia e ho compiuto le mie prime esperienze lavorative, prima nelle ricerche di mercato e poi nel mercato dell’energia, sempre occupandomi di analisi di dati. A Eindhoven sono approdata insieme a mio marito, ormai sei anni fa, a seguito di alcune sue vicissitudini lavorative che l’hanno portato a cambiare lavoro e che hanno segnato una svolta davvero inattesa. Ma andiamo con ordine: mi sono laureata nel 2004, mio marito nel 2005 e ci siamo spostai nel 2006. Questo dettaglio così privato ha creato qualche problema nello sviluppo del mio lavoro, mentre, curiosamente, per mio marito segnava un punto a favore. A me chiedevano se avessi in animo di avere figli, a lui dicevano che è molto bello vedere un giovane così serio che si impegna a mettere su famiglia. Ma lavorare in Italia non è rose e fiori per le giovani donne e nemmeno per i giovani uomini e così gli aventi ci hanno fatto muovere in questa direzione: un curriculum in Olanda poco prima di Natale 2007, i primi colloqui a gennaio 2008 e ad aprile lui era già qui. Per alcuni mesi io sono restata prudentemente in Italia, ci vedevamo nel weekend e cercavamo di trasformare una …
Continua a leggere...Il Fare Politica
“Ma la politica cos’è oltre a quei tipi che si insultano in tv che mi ammorbano?” Mi chiede un tipetto in una scuola. E aggiunge “Lei non mi pare il tipo adatto a fare politica. Lei si incazza vera”.
Ieri Milano deserta, quindi bellissima. Fa freddo, rispolvero fuori il giaccone piumino caldo, non mi trucco, capelli scomposti, scarpe da ginnastica. Mio figlio e mia figlia dalla nonna, io per un giorno a casa da sola, unica giornata ferma, in un tour sfiancante che mi vede sempre in giro. Guardo un cartellone della candidata Laura Comi grande come una casa, ci garantisce che loro di Forza Italia si prendono cura di noi. Penso a quanto costa quel manifesto e a come sarebbe meglio che usassero quei soldi per altro.
Pioviggina, ma non prendo volutamente l’ombrello. Strade vuote, quel grigio umido che piace solo a noi milanesi, cammino e sono io, mi ritrovo per qualche ora in mezzo ad una campagna politica dove sento il peso di “dovere piacere” che mi affatica. Vorrei dire “giudicatemi e sceglietemi per quel che faccio da 5 anni. Se non lo trovate sufficiente, fa niente”. Cammino e recupero lucidità, cerco di sentire dentro di me cosa conta, cosa conta veramente oltre gli orridi inviti tv, oltre ai kilometri in auto, oltre a dovere fare tutto da sole/i senza finanziamenti e tutti che ti tirano da tutte le parti. Cammino e sento il cuore. L’avevo perso anni fa. O meglio si era nascosto. Ci ho messo tempo
L’interruzione di gravidanza in Francia meno umiliante che da noi
Giulia Camin da Parigi ci racconta come funziona l’interruzione di gravidanza per le donne francesi:
Ho letto allibita la storia di Valentina, affetta da una grave malattia genetica, costretta ad abortire da sola, abbandonata in un bagno dell’ospedale di Roma perché tutti i medici presenti erano obbiettori. Ma quante saranno le storie simili di cui sappiamo poco o nulla? Ho appreso con estremo smarrimento le dichiarazioni della Ministra Lorenzin sul piano di fertilità di cui ha trattato anche Lorella recentemente su questo blog. Credo che in situazioni difficili come quella che stiamo attraversando, per evitare di fare passi indietro, per evitare di farci portare via diritti acquisiti con anni di lotte, sia necessario studiare e aggrapparsi alle legislazioni a volte esemplari di altri paesi a noi vicini. Vi racconto quindi brevemente come funzionano le cose qui, in Francia non solo perché credo che il Ministero per i diritti delle donne dell’attuale governo francese stia permettendo un avanzamento reale e costante nel consolidare e acquisire diritti e uguaglianza, ma anche perché, se di questo voleva parlarci la Ministra Lorenzin, qui di bambini ne nascono eccome. Ma non è solo di aumento demografico che stiamo parlando, i temi prioritari sono ben altri: sicurezza, salute, libertà di scelta.
IVG (interruzione volontaria di gravidanza) :
Secondo l’articolo L.2212-1 del Code de la santé publique, l’ivg è accessibile a tutte le donne, previo il rispetto di alcune tappe che ne regolamentano l’attuazione. Le tappe consistono in due visite mediche e una consultazione “psyco-social”.
La …
Continua a leggere...11 aprile, Amelia (TR): Genere e Generazioni
Incontro con le scuole: stereotipi, media e cittadinanza attiva. Per il progetto Genere e Generazioni tra media e realtà di Uniccop Tirreno.…
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