Monthly archive Novembre 2013

I Connessi Supermobili: Egocentrismo in Rete

Leggete qui per non perdere il rapporto con i vostri figli o figlie, con i giovani. Che ci piaccia o no, ecco verso dove stiamo andando. Noi qui dobbiamo il nostro successo alla tecnologia ma io farò di tutto per non perdere il rapporto con la generazione dei nativi digitali “Connessi supermobili” in fuga dal mondo, presenti solo in rete.

Continua il nostro lavoro di educazione ai media nelle scuole, della cui importanza siamo sempre più convinti. Convinzione rafforzata dall’ultimo Rapporto sulla comunicazione del Censis, pubblicato in questi giorni. La televisione generalista arriva ancora a tutta la popolazione senza distinzioni sociali o di età ed è il mezzo principale ampiamente usato da tutti per informarsi. Con buona pace di chi ne ha annunciato troppo spesso e troppo presto la fine. L’undicesimo rapporto annuale si intitola L’evoluzione della specie e si focalizza sull’uso degli strumenti digitali connessi ad Internet. I ricercatori del Censis ci spiegano che sta avvenendo una vera e propria fusione tra noi stessi e i dispositivi telematici, che sta producendo un’evoluzione del genere umano, un salto qualitativo dalle enormi possibilità. In questa evoluzione non sono coinvolti solo i nativi digitali, ma buona parte anche dei loro genitori, i trenta/quarantenni. In particolare vengono individuate tre tipologie di utenti digitali: connessi tradizionali (pc da tavolo o portatile + adsl), i connessi mobili (smartphone o tablet + wifi) e i supermobili (smartphone o tablet + connessione cellulare). Questi ultimi presentano però la caratteristica di un consumo che, …

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Accaparrarsi uno Scapolo

Accaparrarsi uno Scapolo

 Se accaparrarsi un Uomo diventa un obbiettivo ambito, dobbiamo ricominciare dalle fondamenta. Urgono modelli di riferimento. Qui e in Austalia.

Leggiamo cosa ci scrive MArina Freri da Sydney Che cosa possiamo insegnare noi italiane alle amiche in Australia? Uno dei peccati di cui più spesso si macchiano gli italiani all’estero è quello di salire sul pulpito degli “svegli” che si trasferiscono per respirare qualche anno lontani dalla crisi economica – come se fossero stupidi quelli per cui un conto corrente sazio non vale la lontananza estrema dagli affetti e dalla cultura che ha definito per anni il proprio essere.Ci adeguiamo alla retorica dei “cervelli in fuga”, come se nessuno di noi si fosse mai sporcato le mani prima di poter stancare la testa e cantiamo, patriottici di un paese di cui balbettiamo la lingua, “Advance Australia Fair… Avanza Australia la giusta.”

Tutto funziona meglio – i treni in orario, la cortesia alle poste, la fila in banca e persino il cielo è più azzurro.

 Certo l’Australia è stereotipicamente “la giusta” per quelle possibilità occupazionali non clientelari inseguite da tanti migranti.

Anch’io nell’ambito di questa rubrica mi sono unita al coro, contribuendo alla mitologia collettiva e raccontando storie di successo e di pari opportunità – citando ad esempio di lavorare per due redazioni diverse capitanate entrambe da due donne: cosa che tuttora dura.Ed è anche vero che nel 2011 l’Australia aveva una Governatrice Generale, una Primo Ministro, Premier di stato donne in almeno tre su sei stati e territori

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25 novembre: Una Buona Notizia C'é

25 novembre: Una Buona Notizia C’é

Tempo fai presentai al Liceo Machiavelli di Firenze durante il 25 novembre: mi stupii che entrando in teatro vidi alcuni ragazzi, maschi intendo, che presentevano i dati sulla violenza alle donne. L’associazione Maschile Plurale da anni lavora sul tema delle relazioni tra uomini e donne: fa un lavoro capillare sul territorio, interrogandosi, pratica non comune e ad oggi inusuale per gli uomini. Un giorno durante un incontro a Livorno, ho conosciuto un ragazzo, un avvocato, che mi ha parlato della sua associazione LUI, e di come stia provando con altri amici a “interrogarsi” anche sul tema della violenza. Monica Lanfranco ha scritto un libro su questo tema: ciò che qui interessa è che ne è nato uno spettacolo teatrale in cui uomini di diverse età si confrontano sul tema qui in oggetto. La foto in homepage è tratta dalla campagna di Intervita, ed è stata messa a punto da Massimo Guastini direttore art’s directors club uno che sul tema si sta spendendo. Ed è una bella novità. Venerdi a Rimini il direttoreuomo, dell’agenzia di pubblicità che ha ideato la campagna pubblicitaria del Comune contro la pubblicita sessita ha parlato di qs tema durante l’incontro che ho tenuto al Palacongressi. Nelle presentazioni a cui mi invitano sono sempre più diffusi gli uomini che trattano il tema della violenza. Accadeva talvolta anche anni fa. La novità sta nel fatto che chi incontro oggi CI CREDE, E’ COINVOLTO.

Nelle scuole i ragazzini che si confrontano sul tema della violenza sono …

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Divorziate, Lettori di Libri e Altri Luoghi Comuni

Divorziate, Lettori di Libri e Altri Luoghi Comuni

“Leggete ai bambini, mi raccomando!” ci siamo sentite dire durante la gravidanza ” il figlio/a di un lettore sarà anch’egli lettore o lettrice”; e poi ” chi cresce vedendo libri in casa, svilupperò l’amore per i libri” “leggete anche quando li avete in pancia” Ebbene dopo anni nelle scuole posso dire di avere conosciuto decine di ragazze di famiglie colte che non leggono nemmeno un depliant e altre, stessa provenienza sociale, che leggono tantissimo. Poi ho conosciuto famiglie extracomunitarie che non parlano ancora oggi italiano, i cui figli leggono Dante e sono bravi a scuola e altri che non leggono nemmeno un depliant.

“Il bambino è agitato. Sarà che è figlio di separati” “La ragazza dei PArioli…si sa..era figlia di separati”. Lo sentiamo ogni giorno ovunque. Nel questionario di una nota associazione che invia i ragazzi all’estero, dopo nome e cognome viene chiesto : “i tuoi genitori sono separati?” Immagino cosa accadrebbe se una domanda così venisse posta ad un bimbo svedese: l’associazione si troverebbe costretta a chiudere. Ieri mi chiama un amico, un uomo maturo. Lo conosco da anni, è in carenza di affetto da una vita: fa tenerezza è ormai un signore un po stempiato e ancora mi racconta di come sia stato un ragazzino sofferente. Famiglia solidissima borghese di una volta, genitori sempre vissuti sotto lo stesso tetto. Peccato che non si sopportassero: lui ricorda che a tavola quando la madre voleva il salino, che era di fronte al piatto del padre, chiedeva al figlio di …

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Sostenere gli Eroi e le Eroine in questi Tempi Bui

Sostenere gli Eroi e le Eroine in questi Tempi Bui

Sono le 7, appena sveglia colazione per il figlio, giustificazione per la figlia. Escono, riassetto, fuori piove ma il cuore, pare, temporaneamente, sereno. Apro la posta sul pc: “No, anche lei..no”. Mi siedo. Ogni giorno è una piccola lama che entra nel cuore. Persone che non avresti mai detto che si vendono, che entrano nella casta, che non riescono a dire no. In questo caso si tratta di un convegno, la presidente di questa organizzazione si è venduta anche l’anima, ma riesce ad avere ospiti illustri nei suoi convegni. Perchè, ci si chiede? Per convenienza, perchè a qs persone non si può dire di no, perchè non si riflette, perchè, se rifiuti, poi, ti viene fatto pagare il conto. Il cuore, temporanemante sereno, si incrina.Tra gli invitati leggo il nome di una persona che reputavo onesta Ho bisogno di persone che mi assomiglino intorno. Lo dico sempre quando sono nelle scuole: “non state sole/i. Sceglietevi chi vi assomiglia e state vicine/i.” APPINO è una bella persona, oltre che un grande artista. In un Paese migliore sarebbe notissimo. Nella melma che ci inghiotte, nel Paese dove tutto è casta, bisogna andarselo a cercare. Stamane ascoltatevi “Il Testamento”. e acquistatelo, gli eroi vanno sostenuti. Parlare solamente non serve più.

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Fate Qualcosa. Non Importa Cosa

Fate Qualcosa. Non Importa Cosa

Grazie a  Livia Anita Fiorio, la nostra corrispondente da Berlino, scopriamo quest’uomo che piacere a molte/i qui. I cui insegnamenti sono attualissimi. Dicevo venersi scorso in una scuola ad un ragazzino che mi chiedeva “cosa facciamo?” Agire agire agire. L’unica raccomandazione: NOn state fermi. “Il 30 novembre del 2013 viene inaugurata ai KW (KUNST-WERKE) di Berlino una prima retrospettiva completa su Christoph Schlingensief, deceduto il 21 agosto di tre anni fa all´età di 49 anni a seguito di una rara forma di cancro ai polmoni. Non vedo l´ora. Schlingensief rappresenta e ha rappresentato per me uno degli artisti più radicali e coraggiosi della Germania contemporanea.

 Per Schlingensief non esistenvano confini tra arte e vita. Ogni sua creazione, che fosse un´opera teatrale, cinematografica o un´azione in spazio pubblico, così come i talkshow o i programmi televisivi seguiti da tantissimi giovani e giovanissimi, doveva avere un legame con la sua biografia e la storia geopolitica, passata e presente, di una Germania che Schlingensief – come pochi altri – osò interrogare, mettere alla berlina e, spesso, osteggiare, guadagnandosi, presso molti critici, la nomea di “Provokator”.

 Nel 1998, giusto in occasione delle imminenti elezioni, Christoph Schlingensief ed altri nomi noti della scena artistica tedesca ebbero un´ennesima idea geniale: fondare un partito. Il nome: CHANCE 2OOO, un partito/progetto artistico nato un giorno di marzo in un tendone da circo della Volksbühne, uno dei teatri più trasgressivi di Berlino, sotto il motto “Scheitern als Chance ”, “Il fallire come possibilità”. Il fine:

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Anatema Laico

Pubblico  con rispetto questo post/dono di Loredana Lipperini. C’è un racconto di Ray Bradbury,The Scythe, dove un uomo riceve una terribile eredità che inizialmente non comprende: una falce, come da titolo, e un appezzamento dove il grano cresce in modo discontinuo, e soprattutto marcisce appena viene tagliato. In cambio, avrà casa, animali, cibo per la propria famiglia. L’uomo, dunque, falcia, e il grano ricresce, velocissimo, e marcisce, e ricresce. Ogni giorno. Infine, l’uomo capisce che ogni spiga tagliata è una vita, e che è lui a dovervi porre fine. E quando si troverà costretto a tagliare quelle di sua moglie e dei suoi figli, impazzisce e distrugge più spighe che può, verdi o mature non ha importanza. Allora, le bombe piovono su Londra e si accendono i forni di Belsen, e il grano cade in una pioggia di lacrime. Ma lui non si ferma. The Scythe mi torna in mente pensando all’odio e a quanto l’odio sia divenuto la nostra condizione esistenziale e la nostra condanna. Giù la falce, colpisci e attacca, tutto e tutti, fingendo di riderne o provando a balbettare una motivazione. Questo mi torna in mente, quella pioggia di spighe e sangue. E questo sarà un post che parlerà di sangue, e anche di lacrime, e di chi usa sangue e lacrime per i propri fini. L’ultima in ordine di tempo a essere colpita dalla valanga di odio è Lidia Ravera, di cui chiedono le dimissioni No Choice e laici di ogni sorta, furbetti e …

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