Posts tagged "arte"
2 marzo, Cascina (PI): La Merda

2 marzo, Cascina (PI): La Merda

Lorella Zanardo presenta lo spettacolo teatrale “La Merda”, trionfatore del Festival di Edinburgo, alla Città del Teatro, ore 18,30. Nel pomeriggio incontro con le scuole. …

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18 gennaio - La Spezia - Inaugurazione della mostra "Piene di Grazia"

18 gennaio – La Spezia – Inaugurazione della mostra “Piene di Grazia”

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"La Merda" vince a Edimburgo e Noi Abbiamo i Brividi di Gioia

“La Merda” vince a Edimburgo e Noi Abbiamo i Brividi di Gioia

Silvia è nuda, seduta in alto su una colonna. Grida, urla, bofonchia, aggredisce con la voce e con un corpo violentemente esposto. “La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango (nostro nazionale) ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini allʼaffacciarsi della società dei consumi.” Tutto detto da una donna. E questo assume un significato MILITANTE oltre che SIMBOLICO fortissimo.

Lo spettacolo diretto dal bravissimo Cristinan Ceresoli ha girato un po’ in Italia poi quest’estate è approdato al Fringe di Edinburgo, il più importante Festival di Teatro del Mondo. Silvia l’ho conosciuta lì, anche se da tempo avrei voluta incontrarla. A Edimburgo ogni serata de The Shit era sold out. Sono entrata al buio e l’ho vista. Il suo corpo nudo vale mille dei nostri dibattiti. Il corpo di Silvia esposto, ora inerme e vulnerabile ora denso di senso di quel significato che un corpo vero può significare, è la risposta al nostro cercare.

In questo momento, rientrata in Italia, ho appreso che La Merda ha vinto il Festival di Edimburgo, il più importante Festival del Mondo. Ho visto in quei giorni a Edinburgo spettacoli di livello altisssimo, e riuscire a vincere con una concorrenza di tale spessore, significa essere bravissima, significa essere un’ interprete di spessore memorabile. Significa anche che l’autore Ceresoli è un artista di livello internazionale. Ora immagino che i nostri media, appannati dai dibattiti nostrani di livello infimo, si sveglieranno …

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ARTA, Festival Internazionale della Creatività Femminile

ARTA, Festival Internazionale della Creatività Femminile

Dal 5 al 7 luglio a Geggiano (Siena). Scarica la presentazione e il programma.

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Corpi, politica, diritti: lettera da.. Parigi (5)

Corpi, politica, diritti: lettera da.. Parigi (5)

PARIGI IN PILLOLE

Circa un mese fa sono andata a visitare la mostra Le courp découvert all’IMA, L’Istituto del Mondo Arabo di Parigi (centro culturale molto attivo e impegnato, diretto da Mona Khazindar). Tra le opere esposte opera mi ha colpita particolarmente, un video dell’artista iracheno Abel Abidin. Nelle immagini si vedono due uomini che giocano a “ping pong”, titolo dell’opera. Ma una presenza inerme giace sul tavolo e stravolge il contesto esigendo la ricerca di un ulteriore significato simbolico, aldilà dell’eloquenza delle immagini. Sul tavolo infatti vediamo sdraiata  una donna nuda. Lei è lì, a fare da rete. Il match prosegue fra i due, come se nulla fosse. La pallina rimbalza da una parte all’altra, colpisce il corpo della giovane. Accompagnato da qualche timido gemito, sulla sua pelle bianchissima inizia a comparire il segno delle percosse, una costellazione di contusioni. Potete vedere un estratto di queste immagini, pubblicato qui su Vimeo.

Chi sono quegli uomini che continuano a giocare ? I carnefici, o più semplicemente gli indifferenti?

Settimana scorsa a Seine Saint Denis c’è stata una marcia silenziosa per Sofia. Sofia aveva 17 anni, è stata trovata morta carbonizzata a Villemomble, cittadina della banlieue parigina. Il suo ex ragazzo, un giovane di 22 anni, per assassinarla le ha bruciato volto, busto e mani. Orrore, Sofia non è che una delle tante, anche in Francia, vittime di un atroce femminicidio. I giornali qui mi sembrano più seri, nessuna spettacolarizzazione all’italiana. I quotidiani italiani che leggo online spesso …

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POETE e POETESSE: BUONA PRIMAVERA e buona giornata della POESIA!

POETE e POETESSE: BUONA PRIMAVERA e buona giornata della POESIA!

Invadetemi lo spazio, ma più di tutto l’anima, che sono esausta delle mie parole vuote ormai prive di senso. Aiutatemi a dire quel che ormai pare non avere più né senso né peso. Soccorreteci. Inviatemi le vostre poesie!

GIORNATA MONDIALE della POESIA! Che oggi sia una bella giornata amiche carissime.

Voi poete o poetesse sapete cogliere ciò che noi non vediamo. Mostratecelo, indicatecelo, suggeriteci la via. “La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?”

Vi abbraccio. Qui a Milano è veramente Primavera, e lì da voi?

Aspetto con trepidazione

Auguri anche da loro! http://www.youtube.com/watch?v=q2xcQluVtgo&feature=related

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You are (not) my Shepherd

You are (not) my Shepherd

Se di ricerca di senso e di spiritualità quest’epoca sente il bisogno, allora possiamo dire con certezza che la pièce di Romeo Castellucci  Sul Concetto di Volto nel Figlio di Dio riesce con esito straordinario a colmarlo. Ho visto il lavoro teatrale al Franco Parenti due settimane fa a Milano. Non ne ho parlato subito perchè profondamente irritata da alcuni  che non hanno immagino visto lo spettacolo e dunque hanno protestato, perché non hanno compreso; ma ancor più irritata verso la stampa che come sempre ha giocato sullo scandalo che qui però non c’è. Come forse sapete questo lavoro teatrale ha suscitato dibattiti e proteste a non finire in tutta Europa.

L’azione si snoda semplicemente, all’interno di una stanza: c’è un padre vecchio e malato, probabilmente ha un cancro all’intestino. C’è un figlio che vorrebbe  andare al lavoro, ma ogni volta che sta per uscire di casa, il padre inizia a lamentarsi  tormentato da dolori lancinanti e, contro la sua volontà incapace di dominare il corpo malato, si sporca. Il figlio è dunque obbligato a pulirlo e a posticipare la sua uscita. Dapprima il ragazzo lava il padre con amore e cura. Poi si stanca, è in ritardo, deve uscire. Il padre non tiene più le feci, sporca il divano, viene cambiato, si risporca. Viene lavato di nuovo, si sporca ancora e ancora. In una scena memorabile, il padre dal corpo consunto per  vecchiaia e malattia, occupa una scena candida e, nudo come il Cristo, in piedi e vulnerabilissimo, urla …

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