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E io Vi dico, Se Potete Andate

E io Vi dico, Se Potete Andate

Oggi le lettere dall’estero sono due. Chiara Baldin ci scrive da Lisbona della sua rabbia nel sentire rappresentare l’Italia in modo sterotipato, seppur vero. Giulia Camin ci racconta della importante manifestazione per la libertà che si è svolta ieri a Parigi-Giulia che foto rappresentativa della tua gioia! L’Italia è tra iPaesi avanzati, quello da cui i/le giovani stanno emigrando di più. La Lombardia, incredibile! è la regione da cui più si parte. Io dico e ribadisco, se potete, andate. Ricevo ogni giorno decine di mail di ragazze/i che sarebbe superficiale definire scoraggiati. Il sentimento che provano è di sconfitta, di limbo senza meta, di disillusione fino al midollo.  Io credo che il problema reale dell’Italia, più di tutti gli altri seppur gravi, sia quello del FAMILISMO AMORALE che ormai ammorba tutto e tutte. Io non posso godere della bontà delle Primarie del PD perchè  il PD ha messo  in lista anche gente di pochissima levatura solo perchè moglie/marito/figlia di.. Se questa pratica lascia annichilita una donna adulta come me, che effetto fa ad un/una ventenne?

E’ stato meraviglioso avere a cena le corrispndenti a Natale: l’ogoglio per averle al mio fianco era grande. Che gioia deve provare Marina per  essere riuscita a diventare giornalista assunta retribuita e stimata a 25 anni della radiotv di stato australiana? E qui che possibilità avrebbe avuto? E a Giulia che ricopre un ruolo di prestigio in un importante realtà museale parigina, cosa avrebbero offerto qui?

Come pronosticava Sciascia, sono stati gli usi e …

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Vivere Semplicemente

Vivere Semplicemente

Riceviamo dalla nostra inviata a Barcellona e condividiamo con voi.

Vivi semplicemente, affinché altri semplicemente possano vivere”: è questo il bellissimo slogan della Campagna istituzionale 2012 – 2013 di Caritas Spagna che invita tutti, indistintamente, a prendere coscienza della difficile realtà sociale attuale e ad impegnarsi attivamente a sostegno dei più poveri o sfortunati, anche – e aggiungerei soprattutto – cambiando il proprio stile di vita, in una prospettiva di altruismo e solidarietà.

Qui in Spagna, negli ultimi anni, il tasso di povertà è aumentato sensibilmente, purtroppo cronicizzandosi, raggiungendo una cifra intorno al 20% rispetto al 16% della media UE. D’altro canto la spesa sociale, che già era inferiore nei confronti della media europea, è scesa ulteriormente a causa dei tagli al welfare, sortendo l’effetto negativo di pregiudicare ancor di più il futuro di milioni di famiglie già in difficoltà.

Il tasso di povertà spagnolo sarebbe superato nella UE (secondo l’indagine Exclusión y desarrollo social 2012 compiuta dalla Fondazione Foessa) solo da Romania e Lettonia.

E come si calcola la soglia della povertà? Si calcola in base al reddito medio pro-capite, che nel 2009 era di 8.000 euro e che adesso è sceso a 7.800.

Per l’esattezza i dati provvisori dell’Inchiesta sulle Condizioni di Vita pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica a fine ottobre 2012 indicano che uno su cinque cittadini residenti in Spagna, cioè il 21,1% della popolazione, starebbe già vivendo al di sotto della soglia di rischio povertà, potendo contare su meno di 7.355 …

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Chi ti Stupra?

Chi ti Stupra?

Marina Freri, la nostra corrispondente italiana residente a Sydney, sta trascorrendo qualche settimana in Cina prima di tornare a Lodi per le vacanze. Credo che in questi mesi di cronaca italiana miserrima, mesi in cui ci abituiamo  a parlare del nulla, con le primarie che oscurano tutte  le notizie internazionali come fossimo il paese piu importnate del mondo mentre non lo siamo, con i dettagli sulle risse di politici oscuri di cui non ci frega nulla, ecco credo che dovremmo apporfittare tutte/i di questi articoli che ci raccontano di un mondo fuori dall’Italia su cui è bene posare lo sguardo. Ad iniziare dal discorso della Ministra Julia Gillard.

Pechino fredda di neve mi costringe a stare in casa a guardarla dall’undicesimo piano del grattacielo dove una mia amica  si è trovata una stanza  a poche fermate di metro da piazza Tiananmen.

Intanto, mi metto a riflettere sull’anno che volge al termine.

Uno degli eventi che annovero tra i più importanti di questo 2012, trascorso in Australia, è la lectio magistralis sulla misoginia tenuta dalla Primo Ministro Julia Gillard, alla presenza del parlamento e del diretto interessato, il leader dell’opposizione, Tony Abbott. (Potete vederlo qui: http://www.abc.net.au/news/2012-10-17/misogyny-redefined-after-gillard-speech/4317468) Il suo discorso fiume, come penso sappiate, ha segnato un punto di non ritorno, tanto che il dizionario Macquarie ha aggiornato la voce “misoginia” offrendone una definizione più ampia che, oltre al letterale “odio per le donne,” includa anche un atteggiamento sessista di pregiudizio in generale. Certo, la filippica di Gillard non nasce

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Pensare ad Educare

Pensare ad Educare

Oggi la nostra LETTERA DALL’ESTERO  ci arriva da Giulia Camin che, come oramai sapete, vive a Parigi e lavora con passione. Questo suo articolo è importantissimo oggi, è direttamente collegato alla nostra realtà.

Sono tanti i paesi in cui la formazione ai nuovi media fa parte di percorsi scolastici di insegnamento e aggiornamento insegnanti supportati dal Ministero della Cultura e quindi dallo Stato.

Tanti anni fa lavoravo come guida (qui in Francia si direbbe mediatrice) e occupandomi soprattutto del pubblico scolastico mi ritrovai a osservare insieme ad un gruppo di studenti di un rinomato liceo classico una serie di opere di un artista tedesco, il fotografo Thomas Ruff. Si trattava della serie JPG, fotografie pixelate in cui, solo indietreggiando e acquisendo maggiore distanza, si poteva iniziare a riconoscere il soggetto rappresentato e cioè  l’attentato terroristico dell’ 11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York, le potete vedere qui http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/2006.92 . Ricordo che, quella come molte altre, si rivelò un’ottima occasione per ragionare insieme ai ragazzi e alle ragazze presenti, un ottimo spunto per parlare di media, di diffusione e assuefazione alle immagini spesso “dolorose” e forti trasmesse senza tregua dalla televisione come anche  parlare di attualità, di politica e di tutto ciò che opere come queste possono contenere e evocare. Erano loro ad aprirsi, parlare, io ogni tanto aggiustavo il tiro, rilanciando quesiti e riflessioni. Ricordo però anche che, come al solito, le reazioni dei presenti furono diversificate e che, mentre con alcune giovani particolarmente appassionate discutevo dell’inquietante ed

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A Berlino che Tempo c'è?

A Berlino che Tempo c’è?

Sono stata un paio di volte recentemente a Berlino e confermo  che mi è parsa una città interessantissima con alcuni evidenti vantaggi in particolare se si è giovani e altri svantaggi di cui Livia ci racconta. Il numero di italiani/e che si è trasferito è notevole. Da Berlino ci scrive Livia e vi consiglio di leggerla con attenzione sia se volete trasferirivi sia se lottate da qui: sapere cosa accade oltralpe è sempre utile. Buona Lettura!

Da quando la nostra palazzina è stata venduta, io e Mathias siamo diventati membri del Berliner Mieter Gemeinschaft e.V., un comitato che promuove i diritti degli affittuari e li aiuta a mantenere la calma e il sangue freddo in tempi di sfratti programmati e gentrificazione. (Ne avevamo parlato anche qui.) Ogni mese ci viene spedito un giornale – il MieterEcho – nel quale vengono raccolte notizie ineterssanti riguardo la politica locale e nazionale. Ho chiesto alla redazione il permesso di poter tradurre un loro articolo che mi sembrava molto interessante in tempi di crisi finanziaria. Quando torno in Italia, vengo costantemente confrontata con una serie di stereotipi riguardanti la Germania, la sua potenza economica, la crescita di occupazione e il benessere dei suoi cittadini e lavoratori. Mi è capitato addirittura che figuri ignoti mi chiedessero l´amicizia su Face Book per chiedermi consigli su “come trovare lavoro a Berlino”. Ogni volta che mi trovo al bar con un qualche italiano o una qualche italiana in vacanza a Berlino che mi …

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Come Distruggere un Paese ed Essere Donne Felici ;-)

Come Distruggere un Paese ed Essere Donne Felici ;-)

Giorni fa leggevo in un blog un dibattito su di me. A parte sentirmi lusingata da tanta attenzione, mi stupivo di leggere dichiarazioni che mi riguardavano e di cui io non ero consapevole. “Zanardo è una neo fem” diceva uno e io intanto riflettevo sul fatto che non avrei nemmeno saputo ben spiegare cosa significhi essere neo-fem.”No guarda Zanardo è ossessionata col corpo delle donne” diceva un’altra e io intanto mi domandavo a quale ossessione si riferissero. Erotica? Certo pensavo meglio essere scambiata per una che ha un ossessione erotica che per la solita banale noiossisima storia del moralismo. Ma lo spiego bene e definitivamente nel libro che esce tra due giorni SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Come la penso, è ben riassunto in questo bell’articolo di Marina Freri dall’Australia: ecco, mi sento molto vicina al comportamento della Prima Ministra e delle donne australiane. Un’agire pragmatico e centrato sul raggiungimento di risultati.Oddio! Non sarò diventata australian-fem?! 🙂 Buona lettura.

Il movimento femminista australiano ha colto un’occasione servita su un piatto radiofonico d’argento per uscire da un lungo letargo.E dico letargo senza giudizio negativo. È motivo di orgoglio vivere in un paese in cui si può campare senza fare la guerra per sentirsi pari: ricordo che l’Australia è governata da una primo ministro, Julia Gillard, che la Governor General è Quentin Bryce e che la sindaco di Sydney è Clover Moore.

Sì poi abbiamo anche Gina Rinehart, la magnate delle miniere, donna più ricca del mondo, che vuole introdurre le paghe …

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Le Nuove Emigranti

Le Nuove Emigranti

“I Nuovi Emigranti” titolava la copertina dell’Espresso di venerdi scorso 14 settembre. Da qualche anno ragazzi e ragazze italiani emigrano per trovare un lavoro decente, visto che qui non ci sono opportunità. A differenza dei loro nonni, vanno all’estero da laureati, spesso con Master, e a giudizio delle organizzazioni  che poi li assumono, sono bravi e preparati.

Qui sul blog da tempo abbiamo avviato una proficua collaborazione con giovani donne italiane che si sono inserite, tra molte difficoltà, in un percorso lavorativo all’estero. Giulia da Parigi, Chiara B. da Lisbona, Marina da Sydney, Livia da Berlino, Chiara C. da Oxford, Giusi da Barcellona, ogni lunedi ci racconteranno come si vive lontano da qui, quali sono i problemi, quali i vantaggi. Un canale diretto a cui potete inviare domande. Un altro modo di uscire dalle gabbie. Non tutte/i devono andare all’estero. Chi può però, ci vada. Serve consocere l’inglese, non serve avere consocenze e molti soldi. Andate e, quando avete accumulato espereinza, se potete tornate. Sarete forti di un’esperienza formativa impagabile.

Oggi Giusi ci racconta di un 11 settmebre diverso in Cataluna. Questo appuntamento si ripeterà ongi lunedì. Buona settimana.

L’11 Settembre

Tutti voi saprete cosa accadde l’11 di settembre del 2001 con il terribile attentato alle Torri gemelle di New York. Sicuramente meno persone sanno, invece, cosa accadde l’11 di settembre di un altro anno, il lontanissimo 1714. Quel giorno le truppe borboniche di Filippo V di Spagna conquistarono Barcellona, mettendo fine all’assedio alla città che durava da oltre …

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