Per il fatto di parlare lingue diverse, l’Europa resta spesso un concetto astratto, un’ entità che suggella patti economici ma che lascia, ad oggi, usi e costumi intatti.
Ipotizziamo che la lingua italiana fosse parlata correntemente in tutta Europa e che la nostra televisione, privata e pubblica, potesse trasmettere in Olanda, in Svezia, in Francia… dappertutto.
Immaginiamo la mia amica Kristin, norvegese, mentre prepara la cena a Oslo, verso le h 19 mentre Ole, suo figlio di 9 anni, fa i compiti. Fuori c’è buio e fa freddo, la casa è calda ed accogliente.
La tv è accesa: di solito a quest’ora vanno in onda dei cartoni animati bellissimi che raccontano di fate e gnometti. Ole cambia canale. I suoi amici gli hanno detto che sul nuovo canale italiano c’è un quiz, Mercante in Fiera, dove ci sono dei personaggi come la strega di Biancaneve, però senza i vestiti. Improvvisamente sullo schermo appare la Gatta Nera : abiti sadomaso, sguardo torvo, sorriso azzerato. Kristin smette di pulire le aringhe comperate al mattino al mercato sul porto, guarda Ole catturato dallo schermo: chi è quella signora vestita come il gatto con gli stivali ma che fa anche paura?
Kristin è dapprima sorpresa, poi incredula. Chiama al telefono la sua amica Gudrun: “Ma hai visto cosa c’è in tv? Accendila… ma è incredibile… ma…..” Gudrun corre ad accendere e non crede ai suoi occhi: vede la Gatta Nera che, truce, passa una busta ad un uomo piccolo e di aspetto comune: “Ma …
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