Anche ieri un uomo ha ammazzato la moglie, lei voleva lasciarlo. Poi si è buttato dalla finestra col figlioletto in braccio. Sono morti in tre. Ora io sto ascoltando in giro tutto un “tirarsi fuori dalle disgrazie delle donne”. Tra cui il femminicidio e la violenza. Far parte della categoria delle morte ammazzate non fa piacere a nessuno, capisco. E allora va bene lavorare sulla nostra forza, e non accentuare le nostre debolezze. Ma negare il problema non è la soluzione. Sul tema della violenza verso noi donne c’è un silenzio imbarazzante da parte di molte deputate senatrici ministre che affollano ormai la politica. Ripeto: affermare la nostra forza è doveroso ora, ricordare i nostri successi, radunarsi per contare quelle che ce l’hanno fatta, brindare agli aumenti di stipendio, quando ci sono, è fantastico. Ma negare che negli ultimi tempi il numero di femminicidi sia preoccupante e, ancor peggio, constatare che le notizie a riguardo siano messe in cronaca, è drammatico. Giusto per ribadire: I FEMMINCIDI NON SONO CRONACA. Poi possiamo anche dire che dato che ci sono già tanti problemi, crisi economica e mafia nella capitale in primis, una donna ammazzata in più non conta. Bene, allora diciamolo e prendiamone atto. Perchè è questo ciò che sta avvenendo e dunque dirlo è importante: la morte delle donne per mano di uomo non è fatto interessante. Ora che lo abbiamo scritto e abbiamo affermato con onestà una verità scomoda ma che è davanti agli occhi di tutti e tutte, possiamo …
Continua a leggere...La Bambina Modella più Bella del Mondo
Grazie a GIULIA CAMIN che porta avanti un lavoro prezioso, che sta alla base di NUOVI OCCHI per i MEDIA: osservare le immagini e analizzarle per comprenderle e all’occorrenza, agire per contrastarle.Qualche giorno fa il Corriere della sera versione online ha pubblicato un articolo che mi ha colpita profondamente. Lo trovate qui, nella rubrica «Moda», ecco il link La lettura prende davvero pochi minuti e il taglio è uguale a tante altre “notizie” cui oramai siamo forse abituati e assuefatti. In queste righe Kristina, una bambina di 9 anni, viene definita la modella-bambina più bella del mondo. Nell’articolo si parla di perfezione. Nel sottotitolo questa domanda : « È perfetta: che effetto produce sulle nostre figlie che la guardano?». Mi sembra che queste righe cerchino di sottolineare da un lato la bellezza della bimba-modella e dall’altro il pericolo in cui le coetanee incorrerebbero nel confrontarsi con lei ( si allude forse a eventuali gelosie, invidie, senso di inadeguatezza). Il Corpo delle Donne, Lorella Zanardo, il prezioso lavoro sul campo portato avanti da Nuovi Occhi per i Media, ci hanno più volte ricordato quanto sia importante restare all’erta e sviluppare uno sguardo critico rispetto alle modalità con cui la stampa tratta determinate tematiche.
Innanzitutto, trovo discutibile e superficiale l’uso che si fa del concetto di perfezione. Che cos’é la perfezione se non un canone estetico (inesistente), imposto dalle mode e dal mercato ? Ha senso dedicare spazio per osannare sulla stampa una bambina dai lineamenti gradevoli che, per scelta dei genitori, …
Continua a leggere...LETTERA da BERLINO
Ci scrive Livia Anita Fiorio da Berlino. Queste corrispondenze sono preziosissime, leggetele e facciamone tesoro
Ormai mi conoscete, sono una grande fan degli studi condotti dalla Bertelsmann Stiftung che, giusto tre giorni fa, ha pubblicato i risultati di una ricerca dal titolo “Lo Stato Sociale trae profitto dall´immigrazione. Nel 2012 gli immigrati hanno sgravato lo stato sociale con 22 miliardi di euro”. Project manager di questo studio è Franco Zotta, giornalista e responsabile di molti progetti di ricerca universitari e non, nato nel 1966 e laureato in filosofia, un tedesco con lampanti radici italiane. Autore della ricerca è Prof. Dr. Holger Bonin.
Si tratta di uno studio importante, pubblicato proprio in un momento in cui, in Germania, le tensioni sociali e gli episodi di discriminazione rispetto a immigrati sud- e est-europei si stanno facendo sentire più di qualche anno fa. Lo stereotipo alla base delle suddette discriminazioni: l´immigrato sud- o est- europeo viene in Germania per starsene con le mani in mano e gozzovigliare, scroccando sovvenzioni statali e servizi resi possibili solo grazie al lavoro e ai contributi versati da cittadini e cittadine tedesche.
Eclatante a livello mediatico è stato, ad es., l´episodio accaduto al Jobcenter (ufficio di collocamento) di Lipsia, dove a una donna rumena di 25 anni e al figlio di 5 è stata negata la pensione sociale argomentando che la donna, arrivata nel 2010, non aveva ancora lavorato in Germania. A seguito della presentazione del caso sopra citato alla corte europea, il 12.11.2014 i giudici …
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