La prima e più evidente qualità del nuovo libro di Chiara Volpato, Psicosociologia del maschilismo, è l’utilità. Non solo per l’argomento che affronta, il maschilismo nella sua genesi nelle sue forme e nei danni che provoca, ma anche per il modo in cui lo fa. Non è facile trovare saggi scritti da docenti universitarie che siano così volutamente accessibili alla maggior parte del pubblico, senza perdere in alcun modo il valore scientifico e i dati della disciplina in cui si inseriscono. Quella di Chiara Volpato è la psicologia sociale, utile preziosa quando impiegato come lei fa, per spiegare i processi in cui siamo tutti immersi quotidianamente e per contribuire, attraverso la scelta dei temi e del linguaggio, al cambiamento e al miglioramento delle relazioni tra persone. Queste qualità erano già presenti nel lavoro precedente della docente all’Università di Milano Bicocca Deumanizzazione – Come si legittima la violenza, sull’oggettivazione dei corpi e la sua devastante conseguenza per il benessere degli individui: libro preziosissimo per tutti e che noi abbiamo adottato e ampiamente utilizzato all’interno dei corsi e della formazione dei formatori per il progetto Nuovi Occhi per i Media. Psicosociologia del maschilismo è altrettanto prezioso, indagando e rendendo chiaro a chiunque lo legga le costruzioni culturali e sociali che stanno alla base della più infida e diffusa forma di discriminazione tra esseri umani. Le valutazioni sul neosessismo, i paragrafi sul maschilismo nei media e in politica, l’ampia mole di ricerche citate e riassunte e in particolare l’attenzione …
Continua a leggere...Ho Conosciuto il Mare Quando è Morto il Bufalo
Domani mercoledi’ 26 esce il mio nuovo libro SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Credo che il titolo racconti molto dello spirito con cui l’ho scritto. C’è un capitolo che racconta il mio amore per la RAI. La RAI fantastica fucina di creatività e talenti, la RAI degli Anni 60 in cui eravamo con la BBC i più bravi del mondo. LA RAI che, nonostante i soprusi, continua a produrre pochi ma ottimi documentari per innalzare la consapevolezza. Che vanno in onda a mezzanotte. Questo è un documentario terribile sulla vita delle bambine di Pattaya. Non è un documentario vietato ai minori ma vi chiedo, se avete meno di 18 anni, di non guardarlo. Fidatevi di me. Ve ne prego. Se non avessi mia figlia e mio figlio, io andrei lì. Credo che il mio posto sarebbe con le bambine di Pattaya. Comprendere è difficile. Ascoltare questi uomini adulti, anziani, dire ciò che dicono e rimanere civili e allontanare da sé l’odio più feroce verso questi orridi assassini, è un grande esercizio a cui veniamo chiamate/i.
Grazie a Silvestro Montanaro autore di questa inchiesta che, nella RAI lottizzata e ammorbata dai partiti, riesce comunque a fare bene il suo lavoro. www.terredeshommes.it porta avanti un lavoro importante per liberare le bambine dalla schiavitù. Su Elle di ottobre se ne parla.…
Continua a leggere...Essendo Stato
Si dice che un attimo prima di morire la vita intera ci scorra davanti in un secondo, che il tempo si dilati a dismisura, permettendoci, in un certo senso, di prolungare la durata della nostra esistenza. Forse succede davvero. E’ del tutto plausibile che il nostro cervello, presagendo la fine imminente, rallenti la nostra percezione del tempo pur di regalarci, in un estremo e disperato sussulto di autoconservazione, l’ultima occasione per riflettere, ricordare, rievocare. Per dare addio al mondo. Ed è il minuto prima che la sua vita si interrompa, che viene raccontato dallo splendido lavoro teatrale di Ruggero Cappuccio “Essendo Stato” Dove il monologo del Magistrato si alterna all’apparizione di alcune presenze femminili che parlano un siciliano arcaico: un coro da tragedia greca, i cui interventi accentuano l’atmosfera onirica della pièce e sembrano suggerire che la morte è una fine che coincide con l’inizio: un ritorno al materno. Il loro lamento incarna sia quello delle donne vicine a Borsellino (la madre, la moglie, le figlie) sia quello di tutta una terra, la Sicilia, ferita dalla perdita di un eroe. All’eroismo del giudice corrisponde la dignità (che riecheggia quella di Antigone) di chi dovrà piangere il proprio caro senza un corpo da poter seppellire.
Vidi a teatro anni fa il lavoro di Cappuccio e mai come allora compresi che solo l’Arte può rendere la tragedia dei fatti che hanno funestato il nostro Paese negli ultimi decenni. Non so se “Essendo Stato” venga rappresentato in questi giorni. Lo spero. Lo ritengo …
Continua a leggere...Un Post per Soli Uomini: Ecco i Risultati
Lo scorso febbraio scrissi Un Post per Soli Uomini, sia su questo blog che su Il Fatto Quotidiano, dove raccolse più di mille commenti. Anche altri post su questo tema avevano in passato innescato proficui dibatitti. Un uomo si è fatto carico di analizzarli e darne un’ interpretazione. Grazie a Lorenzo Gasparrini, blogger e lettore del blog. L’analisi si riferisce ad un campione non rappresentativo di tutti i lettori del Fatto; per avere un’ analisi completa dovremmo disporre di un campione statisticamente significativo. Ciononostante 1000 commenti ci danno preziose indicazioni
Un post per soli uomini – Analisi delle risposte
1 Introduzione
In questo documento descriverò la mia analisi, e riporterò le mie conclusioni, ai messaggi e le risposte lasciate dai lettori del blog di Lorella Zanardo su “Il Fatto Quotidiano online”, precisamente quelli della pagina nella quale Lorella Zanardo invita gli uomini ad esprimere il loro parere sullo stupro
Ho supposto, laddove non specificato dallo stesso commentatore, che tutti quelli che hanno risposto fossero di sesso maschile, a prescindere dalla eventuale ambiguità del nickname scelto. E’ chiaro che un’analisi del genere ha molti punti deboli potenziali, confidando in uno strumento passibile di “falsità” e dati errati senza possibilità di verifica. Comunque credo che chi abbia voluto commentare, anche negativamente, non abbia avuto ragioni per nascondere il proprio genere, né si sia sentito passibile di censure – a parte il minimo livello di netiquette che un blog come quello deve garantire.
2 Metodologia
Ho scaricato il post …
Continua a leggere...23 maggio 1992
“La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione. ”
Quello che Giovanni Falcone disse del fenomeno mafioso, non potrebbe forse essere ripetuto interamente per riferirsi a quanto abbiamo visssuto negli ultimi trent’anni? Non è un sistema di connivenze, privilegi per pochi, ricatti miserimmi che consente un sistema monopolistico dell’informazione che è un insulto alla libertà dei cittadini e non ha eguali nel resto d’Europa? Inutile piangere oggi Falcone se la nostra vita non diventa la sua battaglia che prosegue. Tutte le commemorazioni sono solo vuotissima retorica se non ci impegniamo, ognuna/o come potrà, a migliorare il mondo.
Tutte le volte che mi trovo nell’amatissima Sicilia e passo per Palermo e sull’autostrada dopo pochi km incontro Capaci, fuori da ogni retorica, mi emoziono ancora moltissimo per quello che Giovanni Falcone ci ha lasciato in dono. La sua foto, insieme a quella di Borsellino e di Peppino Impastato, sta di fronte a me sempre, mentre scrivo. E penso a questa regione di contrasti, che spesso viene collegata alla miseria mafiosa, e che è anche …
Continua a leggere...Un Post per soli Uomini
Ieri una ragazza è stata stuprata. In corso le indagini. L’uomo si dichiara innocente.
Qualche giorno fa questo post Uomini che odiano le donne? ha suscitato un grande dibattito anche tra uomini.
Ci sono due punti importanti da tenere in considerazione:
-molti uomini faticano a discutere del tema stupro: sviano, parlano d’altro, non affrontano l’argomento
-molti uomini faticano a farsi carico del problema: “io non sono uno stupratore” dicono. Certo. Però chiediamo di farvi carico non per assumervi colpe che non avete, ma per PROVARE A CAPIRE. Noi donne spesso ci analizziamo e discutiamo per capire cosa muove il nostro genere, non solo la singola donna.
Trovo ormai inutile che dello stupro si discuta tra donne. Ne parliamo da anni. I numeri raccontano che i nostri sforzi non sono sufficienti.
Questo post è per voi ragazzi, è per voi uomini.
Non pubblicherò commenti femminili, certa che capirete.
Non interverrò.
Vi lascio questo spazio, e spero che serva, che vi serva. Ho ancora molta fiducia, so che il momento epocale di passaggio vi chiede uno sforzo enorme e forza interiore: da relazioni di dipendenza millenarie di noi donne verso voi uomini, si sta faticosamente ma inesorabilmente passando a relazioni di parità, di uguale dignità. E’ difficile, lo capiamo. Serve che chi tra voi è più stabile e forte prenda la parola, inizi un percorso, si faccia portavoce e arresti questo femminicidio atroce. Serve un uomo che riproponga qualità del maschile che siano di ispirazioni agli altri uomini e che migliorino …
Continua a leggere...Santoro e le Suddite Italiane
Vado a cena da un’amica con i miei figli. Lei, l’amica, di figli ne ha 2, maschi e ancora piccoli. Abita fuori Milano, in una piccola casa con giardino. E’ separata, ha problemi di ogni tipo, ora sta un po’ meglio. Di aspetto gradevolissimo, di carattere splendido, sorride spesso ed è una compagnia piacevolissima. E’ emozionata, con noi 6, ci sarà anche l’uomo con cui si vede da qualche tempo. Anche lui separato ma senza figli, mi dice. Arriviamo, Lui è seduto in salotto, e parla al telefono. Lei intanto cucina. Lui si siede in cucina con noi. Lei è una cuoca fantastica, sta preparando piatti prelibati, si da un sacco da fare, intanto i 4 figli fanno un gran baccano. Lui si versa il vino e intanto ci intrattiene con la sua visione della politica e del mondo. Ha una conversazione brillante, padroneggia la situazione. Lei intanto taglia la carne a pezzetti. Ogni tanto lui chiede attenzione, lei si gira, lascia momentaneamente i fornelli e lo guarda con occhi adoranti annuendo. Lui continua le sue esternazioni. Noto che non ha portato né vino, né fiori, né nulla. Ahia penso, gli avari solitamente sono parchi anche nei sentimenti. Dopo due ore è chiaro che lei per lui è un intermezzo. Lei intanto annuisce, è sempre d’accordo sul di lui pensiero. Capisco già che quando la storia finirà, ci starà male. Perchè? Penso rientrando? Ma perchè queste donne carine gentili intelligenti, si buttano via con uomini aridi? Perchè hanno così tanto …
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