Chirurgia Patriarcale

Chirurgia Patriarcale

Alcune note protesi utilizzate nella mastoplastica additiva si rompono facilmente. Da qui nasce la denunica e su questo viene intervistato il grande oncologo Umberto Veronesi. Qui riporto alcune dichiarazioni del Professore:

“Credo che ricostruire il seno sia un dovere medico” “Il seno racchiude in sé l’ essenza della donna: la sensualità da un lato e l’indole materna dall’altro” “Ad esempio una donna che ha poco o niente seno, potrebbe sentirsi inadeguata per un rapporto sessuale ed avere problemi seri con la propria autostima, come succede agli uomini che perdono la loro potenza” “Solo una cultura sessuofoba può negare la gravità di una tale situazione” “Ormai accettiamo serenamente organi artificiali, o valvole cardiache da animali, oppure ancora un cuore trapiantato”

Urge una chirurgia post patriarcale. Immagino che tutte/i si sia d’accordo quando il chirurgo sostiene che ricostruire il seno alle donne, che lo richiedono aggiungo io, è un dovere medico. Ma tutto ciò che segue è discutibile e denunica un approccio maschilista al tema in oggetto. Ne abbiamo già discusso: forse i medici potrebbero consigliare altri percorsi alla ricerca della propria autostima che non una protesi. Una cultura sessuofoba è quella che non permette una sana ricerca della propria sessualità ad esempio non offrendo ai ragazzi/e una sana educazione sessuale. Possiamo equiparare l’inserimento di una valvola cardiaca ad una protesi per fini estetici?e ancora: Il seno racchiude l’essenza della donna? Mamma mia, che dichiarazione pericolosa! Quindi sono obbligata alla protesi per appropiarmi della mia essenza? Non è invece che l’essenza del …

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Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

I ricordi più indelebili sono spesso frazioni di sguardi, talvolta di sconosciuti. Lo sguardo dell’unico lavoratore uomo, coinvolto nella performance teatrale OMSA insieme alle sue colleghe, mi ha irrimediabilmente  perforato il cuore. Giugno dello scorso anno, Punto G, l’incontro organizzato da Marea a Genova. Alla fine di un dibatitto usciamo nel sole accecante a due passi dal mare, e un fischio penetrante ci sorprende: “OMSA’ OMSA’ OMSA’ OMSA'” ritmano le lavoratrici addestrate dal Teatro Due Mondi per sensibilizzare la gente al dramma del loro prossimo licenziamento. La performance è degna del migliore teatro: Il video non può rendere l’emozione che suscita: queste donne operaie per decenni,  non lasciano nulla d’intentato e si ritrovano a girare l’Italia in una tournè di dolore. E un uomo, unico tra le sue compagne, che marcia nella sua divisa circense, passo stanco e sguardo basso. Fossi stata artista, oh lo fossi stata! per tratteggiare, disegnare, riprendere quelle spalle curve, quello sguardo domato, quell’ultimo tentativo di uomo di fabbrica che si trova a 50 anni ad essere attore del suo personalissimo dramma. Domato dalla vita che lo costringe a mettere in scena la sua vita. Questo no, non l’aveva previsto. Lì nel sole accecante, noi in abiti estivi, loro sudati a mimare la vergogna del perdere il lavoro dopo una vita. Questo il dramma di centinaia di persone.

I fatti sono invece più prosaicamente  i seguenti: L’Omsa, calzificio che produce marchi di successo come Golden Lady, decide di licenziare centinaia di operaie per delocalizzare la …

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Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Lei ha un’espressione incerta, sembra che voglia dire qualcosa ma esita.”Cosa c’è?” le chiede l’amica mentre sono insieme al bar per un aperitivo. Lei abbassa gli occhi. “Marco..” Marco è l’uomo con cui esce da un mese. Architetto di bellissimo aspetto, simpatico. Un tipo anche  intelligente. Si consocono da qualche mese. “L’altra sera siamo andati da me… è bravo, attento, molto dolce ma anche molto… coinvolto.” Esita. “Pareva molto preso, mi diceva un sacco di cose belle, sembrava io gli piacessi da morire. Poi ad un certo punto, mentre mi stava guardando fissa negli occhi, mi ha detto con voce eccitata: “Che bel lavoro ti ha fatto il chirurgo”. L’amica tace. Non sa cosa dire.

A questo non eravamo  preparate. Spesso ci siamo chieste perché ricorriamo alla chirurgia estetica, alla mastoplastica additiva. A seconda delle epoche, e bene lo illustra Storia della Bellezza di Umberto Eco, i nostri seni sono stati piccoli o grandi, spesso rappresentando bisogni ben piu profondi di quelli estetici.

Oggi si aggiunge, anche su corpi magrissimi, ossuti. Sulle modelle bambine tg 36 si costruiscono seni spropozionati. Piacciono agli uomini? Chissà. Quel che è certo è che quello che abbiamo introiettato è il PRESUNTO sguardo maschile. Quello che ricaviamo dai media. Ho visto molte donne, anche amiche, divenire più sicure e seduttive con un seno rifatto che aggiugneva un paio di taglie. Per questo motivo non ritengo sia opportuno criticare chi decide di sottoporsi ad un  intervento: le motivazioni sono tante e spesso profonde. Quello …

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I nostri Suicidi Assistiti

Sono rimasta molto colpita quando, qualche settimana prima di Natale, Lucio Magri, ha deciso di porre termine alla sua vita. Non ho scritto nulla in quel momento perchè profondamente infastidita dal chiacchericcio miserabile e superficiale dei giornali che si sono buttati come pescecani a discutere della sua decisione di uscire di scena sottoponendosi ad un suicidio assistito in Svizzera: come possiamo noi, che Dio non siamo, conoscere le ragioni che conducono ad una decisione tanto difficile? Leggere alcuni commenti della stampa in quei giorni è stata l’ennesima riprova di come molti media siano uno dei cancri di questa società: propagatori di nulla, perpetrano il nulla negandoci spesso la possibilità di rialzarci, attraverso l’omicidio della speranza.

Poi ho letto la lettera scritta da Giancarla Codrignani, e ho trovato un filo da cui ripartire:

LUCIO E IL VOLO  di Giancarla Codrignani Come siamo piccoli davanti alla grande incognita! quando muore un amico, tanto più se di morte “diversa”, parliamo soprattutto di noi. Ed è giusto, perché l’altro è ormai “fuori” e i discorsi diventano commemorazioni e, poi, storia. Continueremo per un po’ a parlare delle depressioni, discuteremo forse a lungo di eutanasia, e anche di libertà, di amore, perfino di dipendenza coniugale. Non diciamo anche che cosa succede se uno ha sempre creduto a cose grandi che non si realizzeranno e non suppone che l’intelligenza non sia la bacchetta magica che realizza i tempi. Lucio Magri era un uomo di fede. Laica, laicissima; ma l’essere stato democristiano presuppone la precedente

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LA TELEVISIONE DI STATO che non rappresenta 30 MILIONI DI PERSONE

RAI RADIO TELEVISIONE ITALIANA. La televisione pubblica di un Paese dove le donne rappresentano la maggioranza, quindi più di 30 milioni di persone. Qui la lista dei direttori e responsabili di tutti i canali e di tutte le reti. 158 persone, 15 donne. Meno del 10%. Ipotizzo che questa mancata rappresentanza sia alla base della proposta di programmi che non paiono tenere conto dei gusti e delle esigenze delle donne. Domando se si possa ritenere democratica un organizzazione così palesemente misogina. Ricordo che una tale mancanza di rappresentazione nella gestione della tv di Stato è una peculiarità tutta italiana. Ritengo che questo sia l’ennesimo dato a dimostrazione di una pericolosa arretratezza culturale  i cui effetti negativi  vengono subiti dalla popolazione tutta.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Paolo GARIMBERTI

Consiglieri Giovanna BIANCHI CLERICI Rodolfo DE LAURENTIIS Alessio GORLA Angelo Maria PETRONI Nino RIZZO NERVO Guglielmo ROSITANI (Consigliere Anziano) Giorgio VAN STRATEN Antonio VERRO

Segreteria del Consiglio Direttore Nicola CLAUDIO

Collegio Sindacale Presidente: Carlo Cesare GATTO Sindaci Effettivi: Maria Giovanna BASILE, Antonio IORIO

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Lorenza LEI

Vice Direttore Generale Affari Immobiliari, Approvvigionamenti, Servizi di Funzionamento Gianfranco COMANDUCCI

Transizione al Digitale Terrestre e Strategie Multipiattaforma Interim Lorenza Lei

Coordinamento dell’Offerta Radiotelevisiva Antonio MARANO

AREA DI STAFF

Staff del Direttore Generale Direttore Andrea SASSANO

Internal Auditing Direttore Marco ZUPPI

Acquisti e Servizi Direttore Gianfranco COMANDUCCI

Acquisti Direttore Pier Francesco FORLEO

Servizi Generali Direttore Marco BRANCADORO

ICT Direttore Giuseppe BIASSONI

Risorse Umane e Organizzazione Direttore Luciano FLUSSI Vice Direttori Luigi MELONI

Sviluppo …

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La Voglio Tutta la Libertà

La Voglio Tutta la Libertà

Riporto qui di seguito il post di Amedeo, lettore del blog. C’è dentro molto: il desiderio travolgente di essere una persona libera. Il coraggio di non nascondersi e faticosamente affermare chi si è all’interno della famiglia e della società. Il disorientamento, comprensibile per differenza generazionale ma non solo, della madre. Il desiderio di un ragazzo di affermare sé stesso pur amando la sua famiglia. Una società intorno che non aiuta ad esprimere la propria differenza e a valorizzarla e che nulla fa per incentivare il dialogo intergenerazionale.

Ma più di tutto c’è e torna il tema delle GABBIE  in cui spesso trascorriamo le nostre vite e  che ci immobilizzano. Gabbie da cui sarebbe possibile uscire ma che ci renderebbero…libere, liberi. E questo fa molta paura. C’è tutto da inventare per chi esce dalle gabbie, modi di vita nuovi che non si rifanno a stereotipi, che talvolta sono così comodi, uno ci si adatta,  ed è fatta. Fuori dalle gabbie invece, tutto predne avvio  da un filo diretto con un sé profondo che ci guida. Gran lavoro su sé stesse/i. Ma ritorna anche il tema della trasversalità del sentire: io donna adulta con figli, apparentemente così lontana da Amedeo, condivido con lui questa voglia incontenibile: La Voglio tutta la Libertà. Anni di differenza, sesso d’appartenenza, passato diverso, tutto viene abbattuto quando ad unirci c’è un comune sentire. Lo dico alle tantissime ragazze e ragazzi che ci scrivono dicendo il loro disagio per non trovare  simili nel loro cerchio di amicizie: …

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Del Preservativo e del suo Facile e Opportuno Utilizzo

Del Preservativo e del suo Facile e Opportuno Utilizzo

La PILLOLA ANTICONCEZIONALE è stata una grandissima scoperta che ha certamente cambiato in meglio la vita di molte donne: da quel momento abbiamo potuto evitare gravidanze non desiderate che ci distruggevano la vita. Con ciò intendo in particolar modo che per secoli le donne “dovevano” accettare di subire rapporti che le avrebbero portate a gravidanze numerose, talvolta pericolose, spesso con il terrore di non avere di che sfamare la nuova creatura – a questo proposito vi riconsiglio la lettura de L’Anello Forte di Nuto Revelli. Veri e propri stupri tra le mura domestiche e figli tirati su nella disperazione.

Sin da quando ero ragazzina mi sono chiesta perchè la scoperta della PILLOLA non abbia viaggiato di pari passo con una diffusa, sostanziale, capillare EDUCAZIONE SESSUALE ai maschi oltre che alle femmine nelle scuole, che insegnasse, tra l’altro, l’uso del preservativo. E’ un argomento quanto mai attuale: se vi fate un giro nei blog delle ragazzine e ragazzini scoprirete quanta ignoranza e disinformazione ci sia su questo tema oltre che a una sostanziale VERGOGNA da parte dei ragazzini ad acquistare i preservativi. Nell’epoca di internet, quando in due click anche un bambino può vedere rapporti sessuali di ogni tipo e natura, la profonda disinformazione su cosa sia e cosa rappresenti l’atto sessuale conduce a dei comportamenti tra i giovani che paiono ottocenteschi.

Molte donne non amamo la pillola e spesso a ragione: gli effetti collaterali sono stati pesanti negli anni e solo ultimamente, riducendo il carico ormonale, la pillola riesce ad …

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