Da Donna a Donna: la Pasta Madre viva da 150 anni

Da Donna a Donna: la Pasta Madre viva da 150 anni

Modifico questo post oggi 5 gennaio, sulla scia del calore che mi ha provocato il commento di Niki, leggi qui sotto :-): la pasta madre che le è stata data da un’altra donna, e che viaggia da Sicilia a Sardegna da 150 anni! Da qui ripartire? mi domando. Da questa capacità delle donne di tenere vivo, di accudire, di non interrompere. 150 anni in cui la società si è trasoformata e le donne si sono “passate” la pasta madre, e  insieme a questa, cosa altro? E voi, avete da raccontarci altre storie di donne che si tramandano vita?

Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l’amore che ho lasciato correre… Non posso separare l’erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno“, scriveva Isabel Allende nel suo Afrodita anni fa.

Alice, la “buona terrorista” del romanzo di Doris Lessing, trovava il suo momento più glorioso nella confezione del minestrone, momento di unità e di solidarietà per tutti i compagni riuniti intorno ai piatti fumanti nella grande cucina. Clara Sereni nel suo Casalinghitudine, ama la sua “Minestra dei sette grani”, in cui il ricordo del nonno si mescola alle incertezze del nuovo ruolo materno, e la zuppa di piselli in un ristorante di lusso accompagna la prima rivelazione sui suoi rapporti …

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Quando negli anni ’80 la Politica finì fuori gioco

Il Presidente Napolitano ha risposto in questi giorni con una lettera di grande spessore, ad alcune domande che Giancarlo Bosetti, direttore di Reset, gli pose qualche mese fa. La domanda più importante delle quali, a me pare, è quella che indaga la ragione per cui l’epoca in cui viviamo abbia prodotto solamente dei pigmei della politica, nulla di paragonabile agli Einaudi, Roosevelt, Churchill che li hanno preceduti. Provo a dare il mio parere qui. Potete leggere il mio intervento anche su Reset e su IlFattoQuotidiano.

Gentile Direttore, Le scrivo in qualità di cittadina italiana, per molti anni dirigente in multinazionali e testimone diretta di quell’economia liberista che oggi appare in grave crisi. Le scrivo perché coinvolta dalle sue domande e dalla lettera del Presidente Napolitano per cui mi sento chiamata ad azzardare risposte. Terminai i miei studi laurea e master in Bocconi negli anni ’80: eravamo una quarantina tra uomini e alcune donne con profili eccellenti e molto richiesti dalle aziende: a nessuno di noi venne in mente di intraprendere una carriera politica, né ricordo che in quegli anni ’80, che videro l’adesione totale dei mercati all’economia liberista, circolasse l’idea che entrare in politica potesse essere una scelta giusta e etica. La politica appariva la scelta per i meno capaci, un luogo fuori dai giochi che contavano. Ricordo che mi stupii quando, anni dopo, mi venne offerto un incarico internazionale che mi condusse a vivere in Francia e lì scoprii l’ENA, Ecole Normal Administratif che sfornava …

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Pensieri Sparsi

-Comprate i bot! chiede il presidente professore agli italiani. Alcuni sanno che l’invito non è rivolto a chi di soldi ne ha tanti e investiti in modo sicuro già da tempo, spesso non in Italia ma in Paesi ritenuti più sicuri. L’invito è rivolto agli italiani risparmiatori, uno dei Paesi più capaci di risparmio nel mondo. Questo dato mi ha sempre commosso: persone di un’altra generazione ormai, in grado di compiere rinuncie quotidiane spesso per garantire maggiore sicurezza a figli e nipoti. Italiani che non esistono quasi più per abitudini consumiste subentrate o per mancanza di risorse economiche. Quindi l’invito non è rivolto a loro, che di soldi non ne hanno più. Piuttosto ad una fetta di borghesia ricca e spesso difficilmente tassabile, quella delle caste appunto. Quelle caste che non si vuole tassare. Comprassero loro i bot. Però è brutto. Brutto che un Governo  debba chiedere l’ennesimo aiuto ai cittadini ormai dissanguati. Bruttissimo. Il Governo Tecnico si fa carico di responsabilità altrui. E’  un intero sistema ormai a vacillare.

-Mi scrive una conoscente: “Terzani diceva che l’unico modo per non farsi consumare dal consumismo è digiunare, da qualsiasi cosa non sia assolutamente indispensabile, dal comprare il superfluo. E’ la vera libertà. Non la libertà di scegliere, ma di essere! La  stessa applicata da Diogene, che osservando il mercato di Atene mormorava: “Guarda come sono fortunato, quante cose di cui non ho bisogno!” Quanto sarebbe bello metterlo in pratica, anche se riuscirvi è difficilissimo. Ma possiamo provarci,

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Una Legge per i Maiali, ma Io Maiale non sono. Voi?

Una Legge per i Maiali, ma Io Maiale non sono. Voi?

Un Paese che da 6 anni ha adottato una Legge denominata porcellum e che non è ancora riuscito a liberarsene, è un Paese che probabilmente si merita una legge adatta appunto ai maiali.

Io però mi sento ancora un essere umano. Voi?

La legge n. 270  è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Calderoli, ma poi definita dallo stesso in un’intervista «una porcata». Proprio per questo, tale legge venne denominata porcellum dal politologo GIovanni Sartori.

Liste bloccate: con l’attuale sistema,l’elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, d’indicare preferenze. L’elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti.

Con la legge suddetta il Parlamento si è riempito di gente scelta dai partiti con logiche spesso  clientelari e zero trasparenti. I parlamentari attuali  ci rappresentano? Moltissimi di noi non si sentono più rappresentati/e. Questo è grave.

Sul  sito della BBC in un attimo puoi rintracciare il politico che hai eletto e sapere se e come sta lavorando per te.

Vogliamo  la stessa cosa qui?

Io come molte/i di voi stiamo lavorando molto per fini seri, onesti e utili. Gli obbiettivi che ci prefiggiamo sono quasi sempre irraggiungibili non per la scarsa validità dei progetti, tutt’altro. Irraggiungibili perchè il Paese non funziona ormai più da anni ed è bloccato da un sistema …

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La favola dell'Auditel è finita?

La favola dell’Auditel è finita?

Il 14 dicembre l’Antitrust ha multato Auditel S.p.A. con una sanzione da 1.800.000 euro per abuso di posizione dominante. Il provvedimento è stato motivato nel dettaglio con 3 abusi che sarebbero stati messi in atto dalla società di rilevazione degli ascolti televisivi, tutti finalizzati a favorire Rai e Mediaset, cioè i suoi due principali azionisti. Ecco come li riporta il comunicato dell’AGCM (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato):

In particolare Auditel ha: a) ingiustificatamente ostacolato, a partire dalla seconda metà del 2009 e fino al mese di ottobre 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati di ascolto televisivi relativi a ciascun canale, distinti per ciascuna piattaforma di trasmissione (analogica, digitale, satellitare e Tv via internet); b) ostacolato, dalla seconda metà del 2008 e fino al mese di gennaio 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati relativi alla voce ‘ALTRE DIGITALI TERRESTRI’; c) erroneamente attribuito i dati di ascolto rilevati nel panel, nella fase della loro elaborazione, anche alla popolazione non dotata di apparecchi televisivi.

Relativamente a quest’ultimo abuso Auditel dovrà comunicare entro tre mesi all’Autorità le misure adottate per la cessazione dell’infrazione. Secondo l’Antitrust, che aveva avviato l’istruttoria alla luce di una denuncia di Sky, le condotte di Auditel hanno avuto un duplice effetto: da un lato hanno limitato fortemente le possibilità di crescita delle emittenti televisive che intendevano attuare strategie di erosione degli ascolti delle emittenti generaliste, anche diversificando le scelte di programmazione in funzione dei diversi comportamenti televisivi degli spettatori; dall’altro hanno protetto i canali delle principali emittenti generaliste

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15 dicembre, Londra: convegno su virtù e vizi d'Italia

15 dicembre, Londra: convegno su virtù e vizi d’Italia

Oggi sono a Londra a questo Convegno. Mi chiedo se non potremmo/dovremmo organizzare qualcosa di simile in italia, mi pare che ci siano temi interessanti che non sono mai stati affrontati seriamente.

Per approfondire: http://www.asmi.org.uk/conferences/

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Eternamente Complicate

Eternamente Complicate

Leggo che Francesca Sanzo, creatrice e presidenta di Donnepensanti si è dimessa e lascia il blog da lei creato. Tutte sapete della dolorosa assemblea UDI di Bologna dove l’associazione si è spaccata, Pina Nuzzo ne è uscita e si attende cosa porterà il futuro. Un abbraccio ad entrambe, amiche e donne fortissime. Ogni giorno l’associazionismo femminile pare un bollettino di guerra, donne che se ne vanno, associazioni che si rompono e che si ricostituiscono, incomprensioni dolorose,talvolta  invidie e gelosie.

Per me è stata una scoperta, abituata al mondo maschile delle aziende, dove tutto è più duro ma anche spesso molto più diretto: gli uomini si sa, sono molto meno complicati, possiamo dire più semplici? Negli ultimi tre anni ho assistito al crearsi e disfarsi di un numero incredibile di associazioni, e ho sentitito mille opinioni sempre contrastanti su di una o sull’altra donna. Tutte sappiamo che ci sono storiche associazioni femministe che non si mettono in relazione da anni, pur stando nella stessa città, pur andando, mi pare, nella stessa direzione. Bella non è questa rivalità infinita tra donne. Lo diciamo tutte, e ci imbarazza tutte. Poi, dato che il potere ci interessa ma fino ad un certo punto, è comune vedere le donne stremate da liti e musi infiniti con le compagne di associazione, mollare tutto e andarsene. C’è il privato che è la nostra salvezza e anche la nostra trappola: il privato ci accoglie e ci toglie dal pubblico, con tutto ciò che significa. Spesso la rivalità …

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