Posts tagged "tv"
Nazional Popolare Milano dal 16 gennaio

Nazional Popolare Milano dal 16 gennaio

 “Ho cominciato a fare teatro a 18 anni e il teatro me lo immaginavo esattamente così: sempre tutto esaurito, il pubblico con un’eccitazione tale da dover usare sempre le transenne, prezzi popolari, ogni genere di persona: intellettuali, studenti, parrucchiere, professori, bambini, casalinghe. Mi immaginavo che ogni sera avrei partecipato a un rito civile e  che guardandoci in faccia, attori e spettatori, avremmo parlato di quello che vedevamo intorno a noi. E pensavo che il fatto di essere vivi, in scena e in platea, vivi, nello stesso momento, fosse un motivo irresistibile per andare a teatro e non altrove, se volevi capire il mondo… Shakespeare era nazional popolare. A vederlo ci andavano gli ubriachi, la regina, i contadini, i nobili. Pagavano un penny ed era fatta. Parlava a tutti ma non era banale. Parlava a tutti ed era poetico, emozionante, divertente. Umano…” Serena Sinigaglia

Cosa è diventata la cultura di massa dai primi “Lascia o raddoppia” al “Grande Fratello”? Nella società dello spettacolo globale e del liberismo senza più regole quale nesso esiste tra potere e cultura, quale rivoluzione antropologica ha saputo fare la tv dagli anni ’80 a oggi? Quali nuovi confini si aprono con il sistema digitale, internet, pay tv? Alcune di queste domande probabilmente trovano risposte evidenti, sotto gli occhi di tutti, ma tentare di analizzarle più a fondo, al di là delle scontate e francamente banali barriere ideologiche, può aiutare a fornire una proposta culturale alternativa e solida, altrettanto o meglio realmente nazional popolare. Serena Sinigaglia, insieme …

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Paolo Bonolis: realtà e desiderio...

Paolo Bonolis: realtà e desiderio…

“Silvio Berlusconi ha rimbambito gli italiani”. E’ sorprendente la dichiarazione rilasciata da Paolo Bonolis durante un’intervista al settimanale “A”. Non tanto perché è un attacco al proprio datore di lavoro, grazie alle cui reti televisive Bonolis ha costruito la propria fama e la propria ricchezza. Si può anche fare, le grandi televisioni sono organizzazioni complesse e al cui interno possono, per fortuna, esistere idee, opinioni e punti di vista divergenti: le critiche e il dibattito fanno bene per preservare le diversità e l’obiettività. Ma è la posizione da cui viene fatto che lascia sconcertati. Se Bonolis criticasse il proprietario di Mediaset dall’alto di un curriculum segnato dalla qualità dei programmi che conduce e di cui è spesso anche autore, al cui centro fossero stati messi, almeno qualche volta, l’interesse del pubblico (non solo quello dell’emittente) e la diffusione di cultura, popolare e spettacolare, ma pur sempre cultura, il racconto del mondo e delle persone, le sue parole su Berlusconi sarebbero non solo giuste, ma anche coraggiose. Ecco il problema. Bonolis critica un rimbambimento di cui è stato artefice in prima persona con la volgarità, la semplificazione, gli stereotipi offensivi, le parole e le immagini create al solo scopo di richiamare facile attenzione nel pubblico. Critica un’azione di stordimento degli spettatori perpetrata negli anni dagli schermi televisivi (non solo da parte di Mediaset, anche la Rai ha fatto la sua ampia e triste parte) di cui lui è stato uno dei principali protagonisti. Se Berlusconi abbia mai avuto questo obiettivo, rimbambire …

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Nuovo materiale didattico disponibile su Nuovi Occhi per i Media

Nuovo materiale didattico disponibile su Nuovi Occhi per i Media

Inserita sul sito www.nuoviocchiperimedia.it la Cronolgia essenziale della Tv italiana: approfondito ma accessibile, così come noi concepiamo la divulgazione culturale, permette uno sguardo rapido all’evoluzione della nostra Tv e agli snodi fondamentali che la hanno fatta quello che è in questi quasi 59 anni.…

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Il professore consiglia di "non darla via"

Il professore consiglia di “non darla via”

Il post di Loredana Lipperini di oggi ci offre un ottimo spunto per analizzare con NUOVI OCCHI uno spezzone di tv andato in onda su LA7, nel programma Piazza Pulita del 13 settembre. Si discute del caso Favia (M5Stelle), in studio diversi ospiti tra cui Alessandra Moretti della Direzione Nazionale del PD e il Professore Paolo Becchi docente ordinario di Filosofia del Diritto dell’Università di Genova. A 2 ore 23 minuit e 50 secondi della trasmissione il prof Becchi, che pochi minuti prima aveva sostenuto che il PD è responsabile di aver mandato in rovina un intera generazione, interviene per un ultimo commento. Ecco cosa dice: “Il movimento 5 stelle deve rimanere, per usare una metafora, puro e vergine, come una bella donna. E’ l’unico modo che ha per far capire che è diverso dagli altri: non darla a nessuno.”

Esaminiamo come di consueto.

Dalla postura del docente si denota sicurezza e si può dedurre la sua totale estraneità al movimento per il rispetto dei diritti delle donne: esprime un pensiero sessista e altamente offensivo senza curarsi di eventuali proteste che potrebbero seguire, in totale rilassatezza. Gli altri ospiti e il conduttore non paiono indignati per cio che ha espresso Becchi. L’unica protesta viene dalla sola donna presente, Alessandra Moretti del PD, che si ribella inascoltata. Il pubblico applaude. Dall’analisi di questo frammento di programma si evince il radicato sessismo di molti opinion makers italiani e si evidenzia come il sessismo non dipenda dal livello culturale.

Si nota anche il …

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In Campo di Fiori, il rogo dei curricula per il CdA Rai

In Campo di Fiori, il rogo dei curricula per il CdA Rai

Della vicenda CdA RAI emerge un punto importante: non si sono valutate le competenze dei candidati per la loro selezione. Badate: questo storia ha un valore simbolico rilevante, non trascuratela. Non c’è cambiamento se non si ripristinano regole chiare etiche e trasparenti. Era stato chiesto ai candidati di inviare il loro cv in Commisisone di Vigilanza: anche io lo avevo fatto seguendo una procedura in uso nelle migliori organizzazioni: invio del cv per essere correttamente valutate/i. Più di 300 persone, tra uomini e donne, ci hanno creduto ed hanno inviato in Commissione una lettera o mail contenente la loro storia professionale.

Malauguratamente non si è seguita la strada del merito bensì quella usuale della nomina ad personam, in base a criteri poco chiari. Il PD ha perso un ottima occasione di procedere per competenze e ha scelto di far decidere ad associazioni che, in verità, non si capisce perchè dovessero scegliere i candidati per la tv pubblica. Un brutto pasticcio, di quelli che all’estero guardano con commiserazione.

Ad oggi dunque 300 e passa cv giacciono, protocollati, in Commissione. Questi documenti generano inquietudine: sono la testimonianza di qualcosa di non evaso, di una procedura abortita, di una promessa non mantenuta. Provocano disagio.Tutti fanno fintadi nulla, non c’è persona che si assuma la responsabilità di dire chessò “abbiamo sbagliato a richiedere i cv”.

Sappiamo che i riti svolgono spesso una funzione pacificatrice: la fine ci pare meno ostile se un rituale ci agevola il distacco. Ecco qui di seguito dunque la lettera …

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Si può Fare, Basta Volere: CdA RAI e la BBC

Si può Fare, Basta Volere: CdA RAI e la BBC

Lo scorso mese la BBC cercava un Direttore Generale: questa l’inserzione che tutte e tutti hanno potuto vedere e a cui molte/i hanno risposto. Funziona così in molti Paesi del Mondo.

Anni fa dopo il Master in Direzione Aziendale, volli entrare in una grande multinazionale straniera e fare una carriera di marketing. Mi fu risposto che non assumevano donne (!) Non mollai. Telefonavo ogni settimana per verificare se avessero cambiato idea. Niente. Erano anni in cui di lavoro ce n’era e io ricevetti diverse proposte. No, volevo entrare nell’azienda inglese perchè volevo fare  una carriera internazionale. Arrivò 2 mesi dopo un Direttore danese e chiese dove fossero le donne. E io venni assunta.

Anni dopo volli lavorare nei Paesi dell’Est, c’era un ‘opportunità attraverso la Comunità Europea: compilai l’application e andai.

FUNZIONA COSI’. Funzionava anche da noi così, do la mia parola d’onore che fino a qualche anno fa era così. Poi è cambiato, ma noi lavoriamo perché anche da noi sia come alla BBC, ci piace.

Ci piace sapere che tutti e tutte hanno le stesse opportunità. Ci piace perchè scelte democratiche mettono in giro cv eccellenti e persone preparate. E anche la competizione si fa più interessante e stimolante. E se vinci, che soddisfazione! E’ frutto della tua fatica perseveranza e preparazione, non del padrino di turno. Come nella competizione sportiva vera.

Come sapete il mio cv è in esame. Oltre al lavoro di documentario, di analisi video e nelle scuole, ho un passato manageriale e so come …

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CdA RAI

CdA RAI

Ieri lunedi è apparsa sul Corriere della Sera e su Ilfattoquotidiano questa notizia.

Le amiche/i stanno diffondendo #zanardoinrai  grazie!

Mi dicono che sia ad Articolo 21 che in Commissione di Vigilanza sono arrivati numerose mail a sostenere la mia candidatura. Grazie. Veramente grazie. Molte persone che scrivono sul blog ma anche insegnanti, studenti e studentesse che mi hanno conosciuto. Grazie di fidarvi. Non sappiamo cosa accadrà, se la Commissione di Vigilanza potrà agire in autonomia. Sono giornate difficili. I partiti stentano a capire ciò che è evidente: per riacquistare la fiducia delle elettrici e degli elettori bisognerà smettere di agire il potere della casta. In questo caso sarebbe significativo se PD e PDL mollassero la presa dal CdA RAi. Lo faranno? vedremo. A noi qui interessa il segnale che siete/ siamo stati in grado di inviare: tutto attraverso la rete. Non è poco. Il mondo si cambia, mai avuto dubbi. Ammetto che oggi e qui sia difficile. Ultimamente  avete avvertito la mia stanchezza alcune mie perplessità: mi avete scritto riportandomi  sulla via. Grazie anche di questo.

Lorella ma non volevi fare politica? O hai capito che in Cda Rai non entrerai perchè il potere marcio è troppo più grande di te e pensi di non poterlo combattere? Non capisco davvero che senso abbia dirci “guidate voi, io faccio da ponte” ad una generazione talmente smarrita e sottomessa al sistema a cui tra qualche hanno, se lasciati ancora così soli, toccherà imbracciare i fucili o rassegnarsi a morire di

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