Posts tagged "nuove generazioni"

LA TERRA SI RIBELLA?

Sono a Sassari. Ieri ero a Roma.

Gran dibattito, oggi Nuovi Occhi al Liceo Azuni: ragazzini e ragazzine fantastiche/i, ho grandi aspettative da queste generazioni.

Il mio aereo per Milano, che mi riporterebbe a casa dopo una settimana faticosissima e importante, è stato annullato.

Tutti gli aeroporti chiusi.

Ieri a Fiumicino, circondata da migliaia di persone di fretta, l’altoparlante annunciava: “A causa della nube proveniente dall’Islanda tutti i voli provenienti da Norvegia, Danimarca, Svezia… sono stati annullati”. Nessuno ci badava.

Prigioniera in quest’isola meravigliosa, seduta ad un tavolo con le donne assessore e insegnanti che mi hanno invitato, vedo gli effetti del fermo obbligato: parliamo e ci conosciamo.

L’aeroporto sarà chiuso, non si sa fino a quando. La nube scende verso sud: ora anche Ancona e Firenze sono chiusi.

Parigi è certo che fino a domani sarà bloccato.

Amici fermi in giro per il mondo, mi chiamano.

Il tempo pare sospeso.

Noi, sempre di corsa, bloccati da un vulcano in Islanda.

La natura che prende il sopravvento.

“Vede dottoressa che noi viviamo sempre così”, mi dice la mia ospite, “se c’è mare grosso, vento, da qui non ci muoviamo. Facciamo cio’ che la natura ci permette di fare”.

Anch’io oggi faccio ciò che la natura impone.

Caspita.

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La primavera dei nostri corpi

Da piccola mi piaceva molto andare in bicicletta, mi dava un senso di libertà che ancora oggi provo. Pedalavo veloce e cadevo spesso: mia madre mi disinfettava le ferite con l’alcool, che bruciava tantissimo, e intanto mi intimava di stare più attenta: mi sarebbero rimaste in altro modo delle brutte cicatrici a ricordo delle mie scorribande.

Aveva ragione, i segni sono lì, non così brutti in verità. Sono tra le parti del mio corpo che amo di più: piccole cicatrici che negli anni hanno svolto la funzione di sentinelle: quando la vita diveniva ripetitiva, quando qualche gabbia spalancava le sue porte pronta ad acchiapparmi, una passata veloce sulle ginocchia, di nascosto, sotto le gonne,a volte  sopra le calze, e tornava forte la sensazione delle mie pedalate in libertà, delle mie fughe in autonomia: cicatrici piene di vita. E le gabbie restavano vuote, io ero già altrove.

Vediamo ciò che vogliamo vedere:scherzo spesso con  la mia amica Laura afflitta a volte per una piccola macchia che le pare deturpare il suo bel volto o per un piccolo segno che interrompe il biancore delle sue mani: vuole da me rassicurazioni che quei segni non siano troppo evidenti: ma io i segni, finché lei non me li indica, non li vedo. Sul serio. Mi colpiscono altri dettagli e anzi a volte mi pare che quella sua uniformità di colorito tanto ambita abbia un ché di mortifero, un’assenza di vita.

Allattare è stata una delle esperienze più intense della mia vita. Non voglio scrivere …

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Che posso fare?

Riceviamo e pubblichiamo:

“Sono d’accordo con tutti ma…non credete sia arrivato il momento di agire? Bisogna rendere consapevoli veramente TUTTI di queste cose! Io sono una ragazza di 19 anni di Roma e tutti i giorni sto male nel vedere il modo in cui noi donne veniamo umiliate, in cui noi ragazzi siamo influenzati da queste immagini degradanti di donne-oggetto. on voglio più vedere cose del genere! Non voglio più vedere ragazzi della mia età (ma anche più piccoli) influenzati così nel profondo da queste immagini tanto da non trovarle offensive ma addirittura normali e piacevoli! Voglio impegnarmi attivamente per porre fine a questa situazione che sta rovinando l’intera società e corrompendo nel profondo le nuove generazioni. Che posso fare? che POSSIAMO fare? Aiutatemi vi prego.”

Kukila…

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Dire la verità

“Usa un tono pacato”, “Non dire troppo”, “Stai attenta”, “Non esagerare”.

Da dicembre 2008, quando il lavoro su IL CORPO DELLE DONNE è cominciato, questi sono i commenti che ci siamo sentiti dire più spesso.

Perché?

Me lo sono chiesta sabato quando al Comune di Lerici ho presentato davanti ad una classe di terza media.

Mentre le immagini scorrevano mi sono vergognata tanto, tantissimo.

Mi sono sentita male, fortemente a disagio.

Cosa dico quando si accenderanno le luci? Cosa dico a questi ragazzini?

Che siamo degli adulti falliti perchè costringiamo dei bambini e delle bambine, dei ragazzini e delle ragazzine a guardare una televisione che è vergognosa?

Che siamo costretti ad inventarci NUOVI OCCHI PER LA TV, la formazione nelle scuole, per cercare di contenere i danni?

Davanti a me le immagini della gatta nera, la valletta sado maso in stivali di pelle nera, tette debordanti e tuta di lattex che è andata in onda per mesi in un quiz preseral guardato anche dai bambini. Intorno a me c’erano i volti puliti, gli sguardi limpidi, le facce innocenti che hanno i ragazzini a 13 anni.

Siamo costretti ad addestrarli a guardare la tv.

Ma la verità è che questa tv non dovrebbe esserci.

Non dovremmo permettere che una tv così indecente esista: perché dobbiamo temere di dire la verità?

L’altro giorno uscendo da casa alle otto del mattino l’aria a Milano era così irrespirabile, così schifosa che ho avuto un moto di rabbia e, senza rendermi conto di ciò che …

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Perché ne vale la pena

Matteo è stato chiarissimo nel dare indicazioni, ma io distratta come sono, ho lasciato la sua mail con la piantina di Nave a casa.

Ci aggiriamo, Cesare ed io, nella provincia bresciana, quella operosa fatta di piccole fabbriche e di una ricchezza che, fino ad ieri, aveva portato benessere diffuso quasi a tutti. E  qui la Lega ha attecchito un po’ ovunque.

Siamo stanchi, questi sono giorni densi di impegni, ieri eravamo in una scuola ad un dibattito con 250 studenti. Che è bello e faticoso allo stesso tempo. I ragazzi vogliono spiegazioni e ti sgamano subito se non sei “vero”. Alla fine di incontri così sono esausta, mi sento svuotata, cerco di dare tutto ciò che posso ma devo imparare a dosare le energie.

Siamo sempre in giro, molto in Toscana, Umbria, Lazio, Emilia.

Noi siamo di Milano ma dalla nostra città riceviamo pochi inviti; le ragioni sono tante, la prima delle quali probabilmente è da imputarsi ad un malinterpretato significato dato alla parola politica.

Le scrivo perché a Nave organizziamo dei cineforum tematici e da quando abbiamo scoperto il vostro documentario abbiamo pensato che sarebbe bello inserirlo in un ciclo misto di film e conferenze per riflettere sui mass-media. Ci piacerebbe molto poterla invitare in occasione della proiezione del documentario per riflettere con lei sulla televisione” mi ha scritto a dicembre Matteo, “i cineforum di cui le parlo sono organizzati dall’oratorio ed in particolar modo dal curato stesso, Don Enrico e da alcuni collaboratori, tra cui io

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Forum

Come preannunciato partirà a breve il FORUM che servirà a portare avanti dei progetti in modo chiaro, senza che i commenti finiscano in post non attinenti.

Partiranno 3 argomenti di discussione:

OCCHIO ALLO SPOT. Progetto per un corretto uso del corpo delle donne nei media. Su questo tema alcune/i di voi hanno gia molto dibattuto e contribuito: vi proporrei quindi di iniziare il forum riproponendo i commenti che gia avevate postato su questo tema. (Giorgia se ne era occupata egregiamente, poi ha avuto un problema.)

DIFFIDARE DI CHI HA PIU DI VENTANNI! Spazio dedicato ai ventenni e alle ventenni sul tema del CORPO e dintorni. Noi saremo in ascolto.

LA QUESTIONE DI GENERE: IL  MASCHILE. Offriamo ai molti uomini amici che ci seguono una grande possibilità: mettersi in discussione, interrogarsi, confrontarsi tra di loro e con noi donne.

Noi stiamo lavorando molto, a titolo gratuito, e non potremo gestire anche questa nuova attività.

Quindi nei prossimi giorni attendiamo che 3 moderatori si offrano e si si impegnino a gestire al meglio il forum, confrontandosi poi con noi settimanalmente.

E’ un’ attività che rientra nell’impegno costante di cui parlavamo in passato, qualche ora alla settimana dedicata a cercare di migliorare la vita nostra e altrui. Il fare politica, insomma.…

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Nuovi occhi per la TV

Il documentario “IL CORPO DELLE DONNE” mostra come la tv italiana pubblica e privata utilizzi il corpo delle donne: ne emerge uno spaccato rivoltante, dove giovani corpi sono esposti come fenomeni da baraccone, umiliati ed esposti in modo osceno. Sul blog si è molto discusso su “cosa fare”.

– Alcuni propongono di spegnere la tv: decisione condivisibile ma elitaria, 80% di chi guarda la tv ha la tv come unico mezzo di informazione, che alternativa proponiamo loro? – Ci sarebbe la politica: in un Paese democratico e funzionante la TV dovrebbe rispettare i cittadini, cosa che non accade oggi in Italia visto che l’articolo 3 della Costituzione prevede rispetto per tutti, anche per le donne; non si vedono però in giro politici in grado di rappresentarci. – Altri propongono di manifestare: su questa ipotesi sarebbe interessante avviare un dibattito, ha ancora senso e peso scendere in piazza oggi? E dopo avere manifestato, che accade? Parliamone.

Mentre ragioniamo, molti di voi ci ricordano che intanto la tv incalza e ricomincia a proporre oscenità varie, bambine nello spot di miss Italia, veline sempre mute e spogliate, tronisti sul piede di guerra ecc

Tra poco tra l’altro inizierà l’autunno e i ragazzi e le ragazze ricominceranno a guardare la tv per parecchie ore al giorno. Le conseguenze sono ormai note: disturbi dell’attenzione, precocizzazione sessuale per eccesso di sollecitazioni del sistema psicoendocrino, ansia da prestazione elevata tra gli adolescenti, immaginario erotico devastato dalle immagini porno.

C’è da fare, titolavamo ieri.

Trovate nel link e

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