Elena, Italia e Cate, Hollywood: stessa misoginia?

Elena, Italia e Cate, Hollywood: stessa misoginia?

La Ministra Boschi, 33 anni, è stata assalita da Enrico Lucci del programma Le Iene, con domande misogine, proprio pochi minuti dopo essere stata nominata Ministra. Uso il termine assalita perchè, come vedrete, non si tratta né di un’intervista né dell’espressione di ammirazione verso una donna: trattasi di molestie. “Quanto sei figa, perchè ti hanno nominata Ministra delle Relazioni con i membri del parlamento ah ah”. Qui il video dal minuto 4,26 circa. Trasformiamo questa vicenda miserabile in un momento di apprendimento per le ragazze e i ragazzi che ci seguono. (Le insegnanti che seguono il blog potrebbero utilizzare questo post a lezione)

PREMESSA: -La Ministra Boschi si è presentata al giuramento in completo turchese aderente e tacchi stiletto. La Ministra ha tutti i diritti a presentarsi come ritiene più opportuno. Ricordiamo che l’AD di Fiat Marchionne si presenta nelle occasioni più formali con maglioncino girocollo, come stesse in casa a fare bricolage. Non per questo ha perso di credibilità. Impariamo a scindere la nostra opinione (molte hanno scritto “per una occasione così formale avrebbe dovuto scegliere un altro abbigliamento”) da ciò che è discriminazione.

-L’attrice australiana Cate Blanchett, 45 anni, recentemente premiata come migliore attrice agli Oscar, poche settimane fa duante una manifestazione pubblica   veniva intervistata, mentre  al contempo veniva “oggettivizzata” attraverso le tipiche riprese “dal basso” che su questo blog analizziamo costantemente. Qui il video da vedere assolutamente. Blanchett è infastidita dalla telecamera che scorrazza sul suo corpo mentre lei …

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Labbra Cucite

grazie a Chiara Baldin corrispondente da Lisbona, per questo testo Chi, tra le ragazze e le donne che stanno leggendo queste parole, ha mai sofferto, almeno un pochino, di dolori mestruali? E soprattutto… chi tra loro si è mai lamentata di questa periodica sofferenza?

Non stenterei a credere che il 98% delle donne lettrici ne ha sofferto e continua a soffrirne. Io per prima.

Ora provate a immaginare di avere una situazione genitale simile alle immagini qui sotto:

 Cosa notate?

Avete visto le cuciture parziali (immagini I e II) e totali (immagine III)?

Conoscete il tipo di pratica? Pensate che dia problemi e causi molto dolore ogni volta che la donna ha il ciclo mestruale?

Ebbene sì. Atroce e fortissimo dolore.

Si stima che 140 milioni di donne in tutto il mondo siano state sottoposte a tali mutilazioni dei genitali femminili (MGF) e che ogni anno 3 milioni di bambine ne siano a rischio. Circa 8.000 ogni giorno. In Europa, 500.000 tra ragazze e adulte soffrono per tutta la vita le conseguenze delle mutilazioni genitali.

Ogni anno sono circa 20.000 le donne e le ragazze provenienti da paesi a rischio MGF * che chiedono asilo all’Unione europea (UE).

*Paesi di origine a rischio MGF: Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo, Costa D’Avorio, Jibuti, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda e Yemen.

Questi dati nazionali sono del Demographic and Health Surveys (DHS) published by

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Le Storie che Viviamo. E Noi che, poco a poco, scompariamo.

Le Storie che Viviamo. E Noi che, poco a poco, scompariamo.

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CARO MATTEO, nei suoi PIANI c'è anche la RAI?

CARO MATTEO, nei suoi PIANI c’è anche la RAI?

CARO MATTEO, nei suoi PIANI c’è anche la RAI? Caro Matteo, condivido la centralità della scuola per la rinascita dell’Italia: non c’è futuro in quel Paese che non rispetta il patto intergenerazionale e in Italia il rischio è grande di interrompere la spirale virtuosa che rende ogni generazione responsabile per come lascerà il mondo alla generazione che seguirà. La scuola è il luogo principale dove si manifesta il rispetto per chi verrà dopo di noi, ed è inutile ribadire che negli ultimi anni abbiamo trascurato di occuparcene seriamente. Bene dunque che lei se ne faccia carico incontrando ragazzi e ragazze, insegnanti, genitori e ascoltando da loro quali siano i bisogni più urgenti.

Tra i molti progetti che la vedranno impegnata nei prossimi mesi, non ho sentito menzionare con forza la Rai, il nostro Servizio Pubblico che è un’organizzazione il cui ruolo e i cui obbiettivi possono essere collegati alla scuola in modo formidabile. Con il nostro 17,6%di abbandono scolastico contro la media europea del 12,7%- e con punte al sud del 25% che significa 1 ragazzo su 4 che abbandona la scuola prima dei 16 anni e che non conseguirà mai un diploma-ci troviamo di fronte ad un’urgenza improcrastinabile. E’urgente sviluppare strumenti e metodi che rendano la scuola un luogo dove anche i ragazzi provenienti dalle situazioni familiari più difficili, abbiano non solo voglia di starci ma ricavino un senso dal frequentarla. Perché questo “senso” si sviluppi è necessario lavorare sulla cultura in cui i ragazzi sono immersi, cultura …

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Il Tacco e il Merito

Un paio di giorni fa una giornalista inglese mi ha domandato sorpresa  quale fosse la mia reazione di fronte al numero impressionante di articoli, post, gallery di foto dedicate  al   tema “come vestono le  nuove ministre“. Dal confronto dell’altezza dei tacchi tra la Ministra Boschi con scarpe stiletto di 12 centimetri e la collega Madia con ballerine ultrapiatte. Dal colore della giacca  della ministra Mogherini  giudicata” troppo rosa” alle calze nere velate di Stefania Giannini per molte “sbagliate”: ministre valutate come sul red carpet di Cannes o come a Sanremo. Ricordo diverse fotografie di Sergio Marchionne  che in maglioncino blu si presentava a  congressi e conferenze di rilievo senza imbarazzo di alcun tipo e non mi pare che nessun giornale mettesse il suo girocollo a confronto con il doppiopetto gessato di chi sedeva vicino a lui. Cose di poco conto? Non proprio, piuttosto segni evidenti di un Paese ancora  culturalmente arretrato, un Paese che nomina sì 8 Ministre donne, ma che non è ancora in grado di applicare le “pari opportunità” ai parametri con cui si valutano e giudicano le persone, e dunque ancora oggi nel 2014, se si è donne, l’attenzione che si susciterà  sarà in gran parte determinata  da come ci si presenta. Un eguale numero di post e articoli sono stati in questi giorni suscitati da discussioni sul merito:  a giudizio di  alcuni blogger e giornalisti, alcune giovani Ministre non meriterebbero la posizione  che ricoprono  e dunque  si chiedono ” perchè sono state …

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Hate Speech: l'Odio sulla Rete che ci fa Male

Hate Speech: l’Odio sulla Rete che ci fa Male

 Immaginate di abitare in un complesso residenziale in cui vi sia un piccolo bungalow al centro di un giardino. Su ogni lato del giardino si erge un palazzo con delle finestre buie. Il bungalow è la vostra abitazione ed è scoperchiato.

Dunque, immaginate di avere dei vicini di casa che, muovendosi invisibili dietro quelle finestre, riescano ad osservarvi da quella distanza che consente loro uno sguardo privilegiato sulla vostra intimità ma che al contempo, per una strana architettura, li mantiene nell’anonimato.

Al mattino, mentre vi specchiate e vi preparate per uscire, all’improvviso uno dei vostri vicini senza mostrarsi richiama la vostra attenzione: “Ehi tu, sì dico a te nel bungalow. Fai cagare, hai il culo grosso come il divano che sfondi tutte le sere.”

Rimanete basiti, ma ‘E’ il commento di uno zotico’ – vi dite – o di una poverina senza nulla cui pensare; e decidete di non dargli peso perché persone così non meritano attenzione.

Passa qualche ora, vi sedete a pranzo. Qualcuno dal buio di una delle finestre che danno sul vostro bungalow di nuovo esplode in un commento: “Dovresti mangiare merda o strozzarti con quello che hai nel piatto.”

E ancora una volta lasciate cadere quelle parole di rabbia immotivata, perché di nuovo pensate che non siete voi il problema ma che, al contrario, chi parla sia qualcuno che di problemi ne ha e molti più di voi.

Poi arriva la cena e ricomincia l’attacco.

Così per giorni, finché non iniziate a dubitare che

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AAA Cercasi Movimento che Sappia Ascoltare, e Agire

146 sucidi per disperazione da mancanza di lavoro e denaro in un anno, 25% di abbandono scolastico in alcune zone del sud contro il 12,6%della media europea; ragazzi/e che difficilmente riusciranno a fare qualcosa della propria vita senza supporti educativi. Anziani e soprattuto anziane che sopravvivono con 500 euro al mese, spesso senza riscaldamento e con poco cibo. Internet sempre acceso ma il tratto distintivo  delle fasce deboli della popolazione è la solitudine. Ce ne accorgiamo quando incontriamo i ragazzi e le ragazze nelle scuole, gli “iperconnessi” che  tengono il cellulare acceso, silenziato ma comunque acceso anche durante le lezioni, ma che ci scrivono lunghe mail da dove emerge una solitudine spaventosa. O quando incontriamo  i vecchi/e per i nostri corsi “Un Ponte sul Tempo“: la solitudine abbinata ai pochi soldi è spaventosa da sopportare: tutto ciò che a noi pare normale: un caffè caldo al bar, un giornale ogni tanto, un etto di prosciutto al sabato, diventa un lusso insostenibile. Ora sappiamo anche che anche le medicine sono un lusso, e dunque curarsi diventa da  “da ricchi”.

Nessuna retorica: urge reinventare il significato della parola. Parlare di questi temi oggi è tutt’altro che retorico anzi è rivoluzionario, perchè non sono temi “fighi” e nessuno ne parla. E dunque cercasi Movimento, partito, gruppo che si voglia confrontare con questi temi. Che non sono fighi né popolari. Qualcuno che  abbia voglia di ascoltare realmente, perché il cambiamento parte dalla qualità dell’ascolto. E che poi agisca

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