La Ministra Boschi, 33 anni, è stata assalita da Enrico Lucci del programma Le Iene, con domande misogine, proprio pochi minuti dopo essere stata nominata Ministra.
Uso il termine assalita perchè, come vedrete, non si tratta né di un’intervista né dell’espressione di ammirazione verso una donna: trattasi di molestie. “Quanto sei figa, perchè ti hanno nominata Ministra delle Relazioni con i membri del parlamento ah ah”.
Qui il video dal minuto 4,26 circa.
Trasformiamo questa vicenda miserabile in un momento di apprendimento per le ragazze e i ragazzi che ci seguono. (Le insegnanti che seguono il blog potrebbero utilizzare questo post a lezione)

PREMESSA:
-La Ministra Boschi si è presentata al giuramento in completo turchese aderente e tacchi stiletto. La Ministra ha tutti i diritti a presentarsi come ritiene più opportuno. Ricordiamo che l’AD di Fiat Marchionne si presenta nelle occasioni più formali con maglioncino girocollo, come stesse in casa a fare bricolage. Non per questo ha perso di credibilità. Impariamo a scindere la nostra opinione (molte hanno scritto “per una occasione così formale avrebbe dovuto scegliere un altro abbigliamento”) da ciò che è discriminazione.

-L’attrice australiana Cate Blanchett, 45 anni, recentemente premiata come migliore attrice agli Oscar, poche settimane fa duante una manifestazione pubblica   veniva intervistata, mentre  al contempo veniva “oggettivizzata” attraverso le tipiche riprese “dal basso” che su questo blog analizziamo costantemente. Qui il video da vedere assolutamente.
Blanchett è infastidita dalla telecamera che scorrazza sul suo corpo mentre lei parla, si interrompe e chiede al cameraman, abbassandosi mentre lui sta riprendendole il corpo e quindi mandandogli in tilt la ripresa: “Do you do this to guys??!” Cioè: fate questo tipo di ripresa agli uomini?”
Imbarazzo generale mentre Blanchett padroneggia la situazione.
Cosa è accaduto?
Blanchett è una donna matura, consapevole di sè e quindi si rende conto che la telecamera che fruga nel suo corpo mentre sta parlando, la fragilizza, toglie potenza al suo messaggio. Insomma quello che sappiamo e che viene volutamente e colpevolmente talvolta tacciato di moralismo dagli energumeni.
Per le più giovani ricordiamo che Blanchett potrebbe decidere di recitare in un film dove appare completamente nuda ma dove il suo ruolo è attivo e quindi non toglierebbe potenza al suo messaggio.
Stessa assertività nel difendere autorevolmente i propri diritti Blanchett l’ha dimostrata alla consegna degli oscar quando, anziché perdersi in stucchevoli ringraziamenti, ha ricordato alle majors che le storie di donne vendono, e la realtà non è solo quella vista con occhi maschili. Qui il video .

Cosa possiamo apprendere da queste due vicende?
La Ministra Boschi ha 12 anni meno di Blanchett e quindi ha tempo per apprendere un “modo di difesa” che si impara con l’esperienza.
Sia Boschi che Blanchett sono donne avvenenti e quindi hanno dalla loro la possibilità di ribattere anche duramente a chi le offende perchè non possono essere ingabbiate dalla solita trita e pezzente tiritera: “siete invidiose, moraliste, bacchettone ecc ecc ”
Ma c’è dell’altro, ed è la parte più importante.
Riguardate il video di Blanchett: c’è l’assertività, la sicurezza, la potenza del femminile maturata e di cui è evidente, è profondamente convinta. C’è l’orgoglio insomma di Susan Sarandon, di Jane Fonda, di Charlotte Rampling, di Kate Winslet: guardano in camera e se le oggettivizzano chiedono dure senza paura “So what?” cioè che cavolo vuoi?

Questa sicurezza deriva dall’avere bene radicato in sé i propri  diritti e la consapevolezza che lottare per i nostri diritti è sano, bello, giusto e figo.

Non conosco la Ministra Boschi ma conosco bene la sua generazione. L’avere talvolta considerato che i diritti fossero oramai acquisiti, è un’idea che urge  modificare. E c’è anche da lavorare sul ritenere che lottare per i diritti delle donne non sia “figo” sia fuori moda, dimostrandosi troppo bisognose dell’approvazione maschile.
Sviluppiamo l’ orgoglio  di  difendere i nostri diritti: non vi piace definirlo femminismo? bene, chiamatelo come volete, basta che si vada avanti.
A testa alta 😉
Come Cate.