146 sucidi per disperazione da mancanza di lavoro e denaro in un anno, 25% di abbandono scolastico in alcune zone del sud contro il 12,6%della media europea; ragazzi/e che difficilmente riusciranno a fare qualcosa della propria vita senza supporti educativi. Anziani e soprattuto anziane che sopravvivono con 500 euro al mese, spesso senza riscaldamento e con poco cibo. Internet sempre acceso ma il tratto distintivo  delle fasce deboli della popolazione è la solitudine.
Ce ne accorgiamo quando incontriamo i ragazzi e le ragazze nelle scuole, gli “iperconnessi” che  tengono il cellulare acceso, silenziato ma comunque acceso anche durante le lezioni, ma che ci scrivono lunghe mail da dove emerge una solitudine spaventosa.
O quando incontriamo  i vecchi/e per i nostri corsi “Un Ponte sul Tempo“: la solitudine abbinata ai pochi soldi è spaventosa da sopportare: tutto ciò che a noi pare normale: un caffè caldo al bar, un giornale ogni tanto, un etto di prosciutto al sabato, diventa un lusso insostenibile. Ora sappiamo anche che anche le medicine sono un lusso, e dunque curarsi diventa da  “da ricchi”.

Nessuna retorica: urge reinventare il significato della parola.
Parlare di questi temi oggi è tutt’altro che retorico anzi è rivoluzionario, perchè non sono temi “fighi” e nessuno ne parla.
E dunque cercasi Movimento, partito, gruppo che si voglia confrontare con questi temi. Che non sono fighi né popolari. Qualcuno che  abbia voglia di ascoltare realmente, perché il cambiamento parte dalla qualità dell’ascolto.
E che poi agisca negli interessi delle fasce deboli.
Impossibile? No.
Consoco gente che come me ci starebbe. Esistono, eccome esistiamo.
Il fatto di non essere rappresentati non significati non esistere

Il fatto che i media cerchino altro, i vincenti ad oltranza, non significa che non si esista.
Molti/e non votano più.
Ma se si tornasse ad agire il Fattore Umano, quanta voglia in più avrebbero e avremmo di andare al seggio!