Femminismo

Il Signor Mario

In questi ultime settimane trovo faticosissimo scrivere e leggere il blog, mi pare un avvitamento su se stessi  spaventoso: il mondo crolla, l’Italia è sommersa di merda, e noi disquisiamo  per intere giornate su dettagli di pochissima importanza. Gli unici interventi maschili, a parte quelli di pochi miracolosi uomini sopravvissuti, sono provocatori in maniera sterile: cioè non generano nulla se non frustrazione. Come un accoppiamento che non giunge all’eiaculazione.  Ripeto le stesse cose da un anno e mezzo e sapete perchè? Perchè ho un obbiettivo educativo, perchè mi pare spaventoso cio’ che fanno alcuni blogger e giornalisti, buttano il loro pensiero enigmatico in bocca ai lettori senza assicurarsi che comprendano, senza capire se stanno innalzando il loro livello di consapevolezzza. Così ripeto; e mi sento male però quando l’ultima saccente arrivata  mi dice: “Lorella ohibo’ ma dovresti leggere le femministe!” Mi vengono in mente allora  i vecchi professori, ci fossero ancora!, che per una stronzata così ti facevano scrivere 1000 volte: “prima di parlare devo pensare a cio’ che voglio dire”. Tutti hanno diritto di parlare, basta vedere la tv e a chi invitano; quindi  chi legge un blog si sente in diritto di vomitare  le sue 4 idee addosso agli altri. Ogni tanto  tento di alleggerire il discorso, ironizzo sulla Kidman, e tutte a dire: ” ma la kidman no! no! poverina! ma ce l’hai con lei?!”  Ma state scherzando? Ma vi divertite a stare tutto il giorno a parlare di queste cazzate? Chi se ne frega della kidman. …

Continua a leggere...

Schiave Radiose

I tentativi di sopravvivere con la propria originale identità vengono oscurati o rinnegati in favore delle regole del mercato, che sul corpo delle donne ricava cospicui profitti. E non c’è quindi poi molta differenza tra Cristina, che si dibatte tra una personalità che orgogliosamente dichiara “con le palle” e una sesta di reggiseno che si è procurata per rispondere alle leggi dello spettacolo, e una manager che avanza nelle rigide gerarchie aziendali sottoponendosi a ritmi di lavoro disumani, permettendo che logiche maschili di intendere il lavoro si portino via quegli anni che il suo corpo vorrebbe con forza destinare anche ad altro.”

da “Il Corpo delle Donne” ed. Feltrinelli…

Continua a leggere...

Il Rispetto

Ero ieri alla presentazione del libro di Monica Lanfranco dal titolo “Letteralmente Femminista”. Monica è una ”femminista storica”, nel senso che da 30 anni si occupa di donne: www.mareaonline.it.

L’ho conosciuta da pochi mesi perché mi aveva invitata a tenere una presentazione de IL CORPO DELLE DONNE a Genova; il video “I am a Feminist” l’ho preso dal suo sito. Ci siamo viste 3 volte.

Io non sono una “femminista storica”: coetanea di Monica, non ho mai partecipato al movimento femminista, non ho mai fatto autocoscienza, non ho quasi mai partecipato a manifestazioni femministe.

All’epoca in cui Monica scendeva in piazza, io frequentavo un Master in Economia dove le donne erano l’ 8%. Immagino che quando Monica lottava per i diritti delle donne, io entravo in una multinazionale straniera dove per molto tempo sono stata l’unica donna manager. Quando lei si sedeva in circolo insieme alle sue compagne donne per fare autocoscienza, io sedevo intorno ad un tavolo insieme agli altri dirigenti tutti uomini per discutere del business plan.

Monica ed io abbiamo un passato molto diverso.

Sul sito di www.womenomics.it alla voce “chi siamo” tempo fa leggevo: “In Italia la maggior parte degli interventi viene però spesso da donne che appartengono alla generazione over 50, quella che ha portato avanti la battaglia del femminismo con autonomia e originalità ma nelle cui rivendicazioni le donne della generazione successiva si ritrovano poco. Perché il loro contesto di vita è diverso, i loro compagni sono uomini diversi, la loro situazione di …

Continua a leggere...

Una nuova generazione di donne

In questi giorni la stampa internazionale sta scrivendo molto su IL CORPO DELLE DONNE: ieri è uscito un bell’articolo su THE OBSERVER che racconta come intorno a questo documentario si sia creata una comunità di persone (donne e uomini) che rivendicano il rispetto della dignità delle donne nei media.

Altri articoli sono usciti su New York Times, Herald Tribune, Le Monde, Variety, BBC radio. Domani ci intervisterà la tv di stato austriaca e la scorsa settimana il Time si è interessato al nostro lavoro.

All’estero l’interesse verso la nostra tv è motivato da un sincero stupore nel constatare come noi italiani e italiane accettiamo una tv che oggettivamente è un insulto al rispetto degli individui.

Il dibattito che si sta scatenando in Italia intorno al tema se sia valida o no la nostra tv mi pare sinceramente noioso e falso. Qualsiasi persona che abbia un minimo di dignità e abbia una finestra aperta verso gli altri Paesi europei sa che la tv italiana così com’è concepita non sarebbe accettata in nessun altra nazione europea. All’ItalianDocScreening che si è tenuto a Trento nei giorni scorsi, la proiezione del nostro documentario è stata accolta da un applauso partecipe, interrotto da una producer straniera che ha commentato: “ci chiediamo come sia possibile e come sia accettabile che queste immagini possano essere trasmesse da una tv europea”.

Non c’è più nulla da aggiungere. Non vale la pena di entrare nel dibattito che è, lo ripeto, fazioso e teso …

Continua a leggere...

Essere femministe

Accade che dopo gli incontri in cui presentiamo IL CORPO DELLE DONNE, e dopo la trasmissione dell’Infedele da Gad Lerner, molte donne e anche qualche uomo, mi si avvicini e mi dica: “Ma sa che lei non sembra femminista a guardarla?” o “ Meno male, lei parla di donne ma non sembra una femminista”.

Negli ultimi anni si è data spesso una connotazione negativa al termine femminista.

“Femminista”, mi diceva una ragazza giorni fa, ”è una donna oggi vecchia ma ancora arrabbiata. Le femministe hanno fatto tanto per noi donne. Però erano contro gli uomini. Invece noi no. Noi agli uomini vogliamo piacere. E il contesto di oggi è migliore, non è più quello degli anni 70”.

Anche le ragazze della tv vogliono piacere, un piacere che assomiglia a una resa, piacere abdicando a chiederci come noi vorremmo piacere e non scegliendo di piacere come il mercato o la tv ci chiede di essere.

E’ in fondo quello che diceva Alba Parietti durante la trasmissione di Gad Lerner lunedi 4 maggio “mi sottopongo alla chirurgia perché voglio continuare a piacere e a piacermi”.

E’ un desiderio condivisibile quello di continuare a piacere, anche invecchiando. Però vorremmo poterlo fare a modo nostro.

Abbiamo invece introiettato lo sguardo maschile a tal punto, o quello che noi presumiamo essere lo sguardo maschile, sino ad avere perso la capacità di riconoscere i nostri desideri più profondi e veri, quelli da cui partire per piacerci al di là delle richieste del mercato.

Perché è avvenuto?

Continua a leggere...

Yes, I am a feminist!

Il Movimento Femminista americano ha realizzato questo gioiellino coinvolgendo donne e uomini giovani e vecchi, attrici e persino Michael Moore!, per spiegare cosa significa essere femminista. Gli americani in queste operazioni sono maestri: guardate come riescono a giocare con la parola femminista eliminando l’acidità, la durezza che a volte le si attribuiscono (c’è un punto esilarante quando l’attrice dice “femminista non ha a che fare con donne che non si depilano…” si guarda le gambe e aggiunge perplessa” beh… andiamo avanti”…)

Mi piacerebbe realizzarlo anche qui da noi, per togliere un po’ di stereotipi e gabbie intorno a questa parola e renderla più umana. In fondo femminista è solo una donna o un uomo che con passione si preoccupa di far rispettare i diritti delle donne.

Yes, I am a feminist!…

Continua a leggere...