Corpo e corpi
Acconsento a Farmi Stuprare

Acconsento a Farmi Stuprare

La vicenda è nota: una ragazza viene ritrovata fuori di una discoteca a L’Aquila quasi assiderata e dissanguata. In stato di shock per giorni non è possibile interrogarla. Dopo alcune verifiche, pare che non si tratti di stupro di gruppo bensì di violenza da parte di un ragazzo che pare avrebbe utlizzato per lo stupro un oggetto metallico. Pare che i punti di sutura siano piu di 40 e che la ragazza abbia rischiato di morire dissanguata oltre che assiderata. Attendiamo gli esiti delle indagini. Intanto l’imputato è stato arrestato.

Cio’ invece su cui dobbiamo attenzione, molta attenzione, è il linguaggio utlizzato dai legali della difesa: “La ragazza era consenziente”. Dice infatti l’imputato che la ragazza volontariamente si allontanava dalla discoteca e volontariamente consumava un rapporto sessuale con il ragazzo. Attendiamo la versione della giovane. Ciò che non dobbiamo attendere di sapere sono i fatti: c’è una ragazza che da giorni è irriconoscibile, sotto shock con la vagina lacerata ricucita da 40 o più punti. Spero che non ci troveremo qui a dovere spiegare che non si è consenzienti a farsi lacerare la vagina. ATTENZIONE al linguaggio. Gli avvocati nell’affermare che la ragazza era consenziente ad un amplesso, veicolano il messaggio che “se l’è cercata”. Passati decenni da PROCESSO PER STUPRO, altri decenni dallo straziante monologo di Franca Rame sullo stupro, ancora decenni da giudici che ridendo affermavano che “se ti tolgono i jenas per stuprarti significa che un po’ ci stai”, non accetteremo di ascoltare  le stesse …

Continua a leggere...
Ragazze, Tocca a Voi

Ragazze, Tocca a Voi

Josefin Arnell lavora a Londra, ha visto il nostro documentario e ha cercato usi alternativi per i nostri seni che non siano quelli del Modello Unico Televisivo, MUT. Ecco la sua performance:

Questa è l’Origine del Mondo. Si chiama così questo dipinto di Gustave Courbet. Anche per me è così, sento potentemente che lì è nascosta l’Origine di Tutto. Passerina, cicciolina, cosina, topolina, da piccole la chiamiamo così e in mille altri modi. Forse per renderla più innocua, scegliamo da millenni di darle un nome rassicurante e infantile. Noi lo sappiamo che lì, proprio lì dietro alle grandi labbra che è la parte più visibile, c’è tutto un mondo, di cui spesso non siamo consapevoli. Mi è spiaciuto quando in passato alcune donne qui mi hanno scritto dicendosi un po’ disturbate da immagini così: perchè? Parliamone. E’ tutto così naturale.

Non ho scritto nulla della farfallina di Belen perchè 12 milioni di italiani impazziti per un tatuaggio sull’inguine di Belen, mi sembrava già molto. Il problema come sapete ed ho gia’ scritto milioni di volte, non è Belen. Il problema è la banalizzazione dell’erotismo e del sesso. Il problema è ingabbiare il nostro erotismo all’interno del MUT, Modello Unico Televisivo. Il problema enorme è che la TV crea modelli che bambine e ragazzine seguono. La sessualità liberata è una gran bella cosa, come abbiamo discusso qui molte volte. C’è Slavina, che ho conosciuto al Feminist Blog Camp che lavora da tempo sulla post …

Continua a leggere...
Quelle che Non Stanno dalla Parte delle Bambine

Quelle che Non Stanno dalla Parte delle Bambine

Navigando in rete mi imbatto in un intervista dove una pare docente universitaria, per pubblicizzare il suo libro in uscita dichiara parlando del nostro documentario: “ Gran parte – anzi, quasi tutto il tempo, se si vanno a contare i minuti – del Corpo delle donne, per fare un esempio, è dedicato a una lunga arringa censoria contro la chirurgia estetica, con motivazioni che a un certo punto sembrano dimenticarsi completamente dell’intento del documentario, per diventare una lezione sull’unico modo corretto in cui ci si può rapportare col proprio corpo”.

Dall’uscita del video gli attacchi sono stati pochi e non ce ne siamo preoccupati più di tanto: Ricci e Striscia fanno il loro mesto mestiere, alcuni contenitori di RAi 1 con la loro proposizione di donna del dolore o grechina: insomma tutto nella norma. Rari sono stati i casi, rarissimi, di donne che hanno criticato il lavoro di destrutturazione della tv che portiamo avanti, da dove è emerso il ruolo subordinato che le donne ricoprono nel programmi televisivi.

Oggi però trovo che sia venuto il momento di rifare il punto della situazione: caduto Berlusconi per alcuni il ruolo delle donne pare essersi esaurito; noi sappiamo invece che il lavoro è ancora tanto; è dunque necessario capire il contesto per muoversi agevolmente. I recenti dati del GENDER GAP, della CEDAW e altri indicatori internazionali ci raccontano di un Paese gravemente arretrato per quanto riguarda la posizione della donna nella società. Di questa arretratezza i media sono in parte responsabili proponendo …

Continua a leggere...

Uomini che Odiano le Donne?

IO VORREI CHE AD OCCUPARSI DELLO STUPRO E DELL’ORRORE CHE NE SEGUE FOSSERO GLI UOMINI. Gli uomini che leggono i blog di Lipperini, Terragni miei, di Giorgia di  unaltrogeneredicomunicazione e di decine di altri. Uomini che sono tanti. Io vorrei potere ancora amare un uomo, guardarlo negli occhi e sapere che è dalla mia, dalla nostra parte. Vorrei la generosità verso di noi che noi donne dimostriamo da sempre verso mariti e figli e mondo.  Vorrei che Gad Lerner, sensibile al tema rispetto verso le  donne, facesse una puntata dell’Infedele sullo stupro e gli ospiti fossero uomini. Vorrei che i lettori rinunciassero alla loro domenica come facciamo noi, e si unissero per scrivere un comunicato d’amore verso di noi e chiedessero rispetto e leggi efficaci. Questo vorrei. E lo vorrei presto. Sarebbe un dono meraviglioso che mi/ci riempirebbe di speranza sul futuro. Farsi carico, fatevi carico, vi prego.

Con Pina Nuzzo, abbiamo scritto il comunicato QUI SOTTO, se volete diffondetelo.

Qui una scheda sul reato di stupro redatto dalle Avvocate D’Amico e Liberali che ringraziamo calorosamente.

Prima però vorrei leggeste la mail di Marla, lettrice del blog che abbraccio e ringrazio.

Io credo si parli devvaro poco, anzi per niente, di cosa rappresenta lo stupro per una donna. Gestisco una comunità di malati psichiatrici, su sette donne ricoverate, sei hanno subito violenza sessuale e per tutte è stato questo l’evento scatenante dei loro disturbi psichici. Bambine e ragazze normalissime che dopo aver subito questo

Continua a leggere...
Tu Quoque, Gianni?

Tu Quoque, Gianni?

Come ho ripetuto più volte, il problema non era Berlusconi. O almeno non era solo Berlusconi. L’expremier ha potuto esprimere tutti i peggiori stereotipi verso le donne, perchè l’Italia è un Paese che glielo ha consentito.

IL FATTO Sanremo 2012, il Festival di musica più importante a livello italiano ed anche europeo.

I PERSONAGGI Gianni Morandi, 68 anni. Cantante da sempre. Presentatore. Rocco Papaleo,53 anni Comico attore, Ivana Maratzova, 20 anni, grechina.

DOVE Sulla rete pubblica durante il telegiornale. Al telegiornale dovrebbero essere date le notzie rilevanti della giornata.

Non credo ci sia bisogno di analizzare, i peggio stereotipi sono stati applicati come da manuale: L’anziano presentatore, quasi nonno per Ivana,prima invita la telecamera a riprenderle il corpo, poi  le sposta la giacca per mostrare meglio il seno al pubblico a casa. L’altro presentatore, quasi padre per Ivana, la guarda con occhio seduttore,direi  inquietante;  le chiede un bacio come si fa, purtroppo, anche con le bambine.  Entrambi la trattano da deficiente, umiliandola, oggettivizzandola. La ragazza è straniera, non capisce la lingua e  viene trattata come avesse 2 anni.

Ricordiamo che non ci interessa giudicare le persone ma la RAPPRESENTAZIONE e gli effetti di questa sulle/sugli spettatrici.

Vengono infrante le regole che dovrebbero governare i rapporti intergenerazionali, la stessa modalità che adotta Striscia la Notizia da anni: la generazione degli adulti maschi italiani viene rappresentata come non volesse crescere, incapace di rapportarsi in maniera adulta con ragazzine di quasi 50 anni piu giovani. Ricordiamo che la …

Continua a leggere...
Chirurgia Patriarcale

Chirurgia Patriarcale

Alcune note protesi utilizzate nella mastoplastica additiva si rompono facilmente. Da qui nasce la denunica e su questo viene intervistato il grande oncologo Umberto Veronesi. Qui riporto alcune dichiarazioni del Professore:

“Credo che ricostruire il seno sia un dovere medico” “Il seno racchiude in sé l’ essenza della donna: la sensualità da un lato e l’indole materna dall’altro” “Ad esempio una donna che ha poco o niente seno, potrebbe sentirsi inadeguata per un rapporto sessuale ed avere problemi seri con la propria autostima, come succede agli uomini che perdono la loro potenza” “Solo una cultura sessuofoba può negare la gravità di una tale situazione” “Ormai accettiamo serenamente organi artificiali, o valvole cardiache da animali, oppure ancora un cuore trapiantato”

Urge una chirurgia post patriarcale. Immagino che tutte/i si sia d’accordo quando il chirurgo sostiene che ricostruire il seno alle donne, che lo richiedono aggiungo io, è un dovere medico. Ma tutto ciò che segue è discutibile e denunica un approccio maschilista al tema in oggetto. Ne abbiamo già discusso: forse i medici potrebbero consigliare altri percorsi alla ricerca della propria autostima che non una protesi. Una cultura sessuofoba è quella che non permette una sana ricerca della propria sessualità ad esempio non offrendo ai ragazzi/e una sana educazione sessuale. Possiamo equiparare l’inserimento di una valvola cardiaca ad una protesi per fini estetici?e ancora: Il seno racchiude l’essenza della donna? Mamma mia, che dichiarazione pericolosa! Quindi sono obbligata alla protesi per appropiarmi della mia essenza? Non è invece che l’essenza del …

Continua a leggere...
Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Lei ha un’espressione incerta, sembra che voglia dire qualcosa ma esita.”Cosa c’è?” le chiede l’amica mentre sono insieme al bar per un aperitivo. Lei abbassa gli occhi. “Marco..” Marco è l’uomo con cui esce da un mese. Architetto di bellissimo aspetto, simpatico. Un tipo anche  intelligente. Si consocono da qualche mese. “L’altra sera siamo andati da me… è bravo, attento, molto dolce ma anche molto… coinvolto.” Esita. “Pareva molto preso, mi diceva un sacco di cose belle, sembrava io gli piacessi da morire. Poi ad un certo punto, mentre mi stava guardando fissa negli occhi, mi ha detto con voce eccitata: “Che bel lavoro ti ha fatto il chirurgo”. L’amica tace. Non sa cosa dire.

A questo non eravamo  preparate. Spesso ci siamo chieste perché ricorriamo alla chirurgia estetica, alla mastoplastica additiva. A seconda delle epoche, e bene lo illustra Storia della Bellezza di Umberto Eco, i nostri seni sono stati piccoli o grandi, spesso rappresentando bisogni ben piu profondi di quelli estetici.

Oggi si aggiunge, anche su corpi magrissimi, ossuti. Sulle modelle bambine tg 36 si costruiscono seni spropozionati. Piacciono agli uomini? Chissà. Quel che è certo è che quello che abbiamo introiettato è il PRESUNTO sguardo maschile. Quello che ricaviamo dai media. Ho visto molte donne, anche amiche, divenire più sicure e seduttive con un seno rifatto che aggiugneva un paio di taglie. Per questo motivo non ritengo sia opportuno criticare chi decide di sottoporsi ad un  intervento: le motivazioni sono tante e spesso profonde. Quello …

Continua a leggere...