Posts tagged "Media e pubblicità"

Videopost: Il cambiamento è in corso

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11 novembre, Milano: media e corpi, donne e uomini

Questa sera, ore 20.45, siamo a Milano, al Centro Comunitario Puecher di via U. Dini 7, dove ci confrontiamo, nel dibattito che segue la proiezione, su stereotipi, corpo e media. Partecipano Elisabetta Ruspini dell’Università Milano Bicocca e Alessio Miceli di Maschile Plurale.…

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Per mezzo della televisione il Centro ha assimilato a sé l’intero paese

Pasolini non è stata per me una scoperta dell’intelletto bensì del corpo. E del volto. L’ho incontrato mentre cercavo un significato per la mia faccia che mutava negli anni. E anche attraverso il suo lavoro ho iniziato a comprendere. Di Pasolini stupisce la preveggenza. Aveva previsto tutto, bastava ascoltarlo.

…”Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli […] Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal centro, è totale e incondizionata. […] Per mezzo della televisione, il centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un uomo che consuma, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. […] Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere […] ma sono in grado di realizzarlo? No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. […] i

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Buon Compleanno

Buon Compleanno Karima, con un giorno di ritardo Buon Compleanno. Per i tuoi 18 anni questo Paese progredito ti ha fatto un bel regalo: ti ha tolto la mascherina civettuola che aveva legato intorno ai tuoi begli occhi, non in rispetto alla tua minore età che questa è una scusa che nemmeno mia nonna ci ha creduto. No, la mascherina  così pruriginosa e  tu con la bocca turgida  un po’ aperta, rossa, oh rossa! che ai signori attempati con l’abito da ufficio si sono sentiti  allora  quel turgore in mezzo alle cosce che lo stress da ufficio gli impedisce, tu con i seni prorompenti e il corpo ragazzino provocante più che mai. Gli hai fatto un regalo Karima, ad essere minorenne, che altrimenti saresti stato l’ennesimo corpo da uso e consumo. Così gli hai regalato un po’ di mistero e di sogno da motel, minorenne e con gli occhi bendati  con la mascherina acquistata nel sex shop di provincia.

Ieri ti hanno tolto la benda e auguri! Per la tua maggiore età l’Italia, Europa, oltre alle tue cosce, ai tuoi seni, ti ha dato lo sguardo che sì, è un bel regalo! E’ lo sguardo che fa la persona, che con quella benda sugli occhi eri solo un pezzo di carne, altro che rispetto! Che un corpo senza occhi è una cosa e con le cose ci si fa quello che si vuole, come sappiamo. Per il rispetto della tua minore età bastava non pubblicare la tua foto, ma questa …

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Avviso Urgente

A tutte le ragazze e a tutti i ragazzi che seguono il blog do un consiglio importante: in questi giorni né leggete i quotidiani né guardate la televisione. La somministrazione di orrore e degrado in dose massicce impedisce la creatività, frena la libertà, ammazza la crescità spontanea e libera.

Se potete leggete qualsiasi giornale online straniero, tutti ma tutti in questo momento rappresentano un’alternativa migliore.

Se non sapete le lingue straniere, leggete un libro, qualsiasi anche i fumetti vanno benissimo – e intanto mettetevi a studiare almeno l’inglese: con un’ora al giorno in meno di tv, 30 ore in un mese 360 in un anno, può essere che in due anni possiate andarvene qualche mese all’estero trovandovi prima un lavoretto.

Se non conoscete le lingue straniere, non vi va di leggere nè un libro nè un fumetto, va bene lo stesso: uscite, andate a camminare all’aperto possibilmente in campagna, montagna, mare e respirate, ossigenatevi e aprite i sensi, tutti.

Se anche questo vi è impossibile, non importa: camminate per le strade del vostro paese o città o villaggio, guardate la gente: vedete? Quel bambino chissà che cosa sta pensando. Quel vecchio avrà fatto la guerra? La signora con la sporta fuori dal panettiere pare una che ancora cucina tutto benissimo per la gioia dei nipoti. Quel tizio senegalese magari è laureato ed è qui perchè da lui non c’è lavoro. Tante cose accadono nelle strade, interessanti… e perdersi in fantasie sulle vite altrui e un gioco stimolante.

Potete stare solo …

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DIS.AMB.IG.UANDO

Segnaliamo il blog di Giovanna Cosenza, DIS.AMB.IG.UANDO. Attento, acuto, documentato blog “per studiare fare disfare comunicazione”. E’ un interessante punto di riferimento e confronto su media, pubblicità e linguaggio affrontati spesso dal punto di vista della semiotica, disciplina che Giovanna Cosenza insegna all’Università di Bologna. Da leggere e vedere.…

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Il potere della pubblicità

C’è un potere che guida e condiziona tutti i media, che manipola la crescita dei minori, che ricade sulla qualità della vita di tutti. E’ la pubblicità. No, è la pubblicità così come viene concepita e proposta oggi. Infatti la pubblicità non è di per sé negativa ma anzi un utile mezzo per informare sui prodotti e i servizi offerti dal mercato. Ma l’invasione di spot e inserzioni che occupa quotidianamente tv, giornali, riviste, strade, altoparlanti, contengono poche informazioni e molta aggressività.

Il libro nero della pubblicità, di Adriano Zanacchi, è un libro, appena uscito, fondamentale su questo decisivo problema delle nostre società opulente. Illustra con chiarezza e dovizia di documentazione cos’è e come funziona il sistema della pubblicità, a cui tutto e tutti sono oggi sottomessi: economia, informazione, cultura, politica.

“Se chiedete ai pubblicitari perché ridicolizzano la figura femminile, li sentirete rispondere: noi non inventiamo, siamo soltanto lo specchio della società dei suoi malesseri, umori e malumori. Insomma, dicono, come lo specchio noi non creiamo l’immagine, riflettiamo quella che c’è. Ma questo non li assolve, come loro penserebbero. Infatti di immagini della realtà ce ne sono tante: lo specchio ne riflette soltanto una, quelle che gli mettiamo di fronte. Che cosa mettere di fronte allo specchio lo scelgono i pubblicitari”.

Daniela Brancati, La pubblicità è femmina. Ma il pubblicitario è maschio, 2002…

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