Posts tagged "giornalismo"

Qui trovate tutti i blog che ci piacciono perche’ fatti da persone che nella vita si impegnano e ci mettono la faccia.

Segnalateci i blog anche stranieri che ci offrono nuovi occhi, che ci aprono le porte delle gabbie.

Iniziamo da Andrea Intonti, 23enne di Prato che è per noi una fonte di ispirazione continua con il suo blog www.senorbabylon.com. Andrea è militante, si impegna, è attento e prende posizione, ci offre un nuovo sguardo sulle cose che ci circondano e ci obbliga a prendere posizione. Non gli sfugge nulla e quando la stampa ufficiale “dimentica” di raccontarci fatti fondamentali, come per Ilaria Alpi e per i processi seguiti al Social Forum di Genova, il blog di Andrea è un punto di osservazione puntuale e informato. E in più ci mette un pezzetto di anima che è per me l’evoluzione del giornalismo di cui abbiamo bisogno oggi. Se fossi l’editore di un giornale lo terrei d’occhio e lo vorrei con me. Senza imbrigliarlo.

Lettera ad Ilaria Alpi

Cara Ilaria,

Ci ho provato per tutto il giorno a scrivere una biografia su di te, una biografia che mi aiutasse a spiegare chi eri a chi non ti conosce, o a chi mi chiede perché ti ho dedicato il mio blog. Ma niente: non ci sono riuscito.

Non ci sono riuscito per tanti motivi: perché è difficile scrivere qualcosa che non sia stato già detto senza poter contare su esperienze personali o cose che i tanti libri, i film e

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Metterci la faccia (6)

Ogni tanto questo blog, è a disposizione di chi ci legge e che, nelle cose che fa, ci mette la faccia.

C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza.

Volti alternativi ai “non volti” televisivi e pubblicitari.

Che raccontano di noi a chi ci incontra.

Anais Ginori ha una bella faccia, che è un dato importante perché è una giornalista e lavora in un ambiente dove negli ultimi anni stentiamo a riconoscere uomini e donne che mettano la faccia nel lavoro che fanno.

Ha appena scritto un libro “Pensare l’impossibile. Donne che non si arrendono”, dove racconta storie di donne, diversissime una dall’altra, che condividono la passione per l’impegno, la militanza dell’esserci nelle cose che fanno. Racconta anche della storia che c’è alle spalle del documentario Il Corpo delle Donne, quella che mi/ci ha condotto fino ad oggi.

L’ho guardata con attenzione in un’intervista che Repubblica tv le ha fatto, la potete ascoltare qui con Miriam Mafai.

Mentre le immagini scorrevano sullo schermo mi colpiva qualcosa a cui non riuscivo a dare un nome, un elemento nuovo che percepivo ma che non mi si evidenziava chiaramente.

Poi, durante un primo piano ho capito che la faccia giovane di Anais vicina a quella di Miriam poteva essere l’inizio di una bella storia. Di donne parlano da sempre solo le grandi meravigliose “storiche” donne italiane: la Mafai, la Muraro, la Aspesi, Hack, Spinelli, Saraceno, Melandri… però mai nessuna giovane …

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C’è DA FARE

Immersi nello sconforto per le notizie della nostra politica sempre più rivoltanti e con i media che affondano ogni nostro tentativo di credere che il mondo si possa cambiare – e però è vero: il mondo si può cambiare – prendiamo spunto da Ina Pretorius, e dalla sua daseinkompetenz, cioè da quella competenza dell’esserci nelle cose, nel qui e ora che le donne hanno così bene sviluppato e di cui spesso non sono coscienti.

In questo momento storico io credo sia utile mantenere alto lo sguardo e impegnarsi in azioni militanti quotidiane che possano migliorare la realtà intorno a noi.

Se in giro non si vede nessun politico che ispiri il nostro quotidiano con una visione che guarda lontano, occupiamoci di cio’ che ci circonda con cura e dedizione perché è ormai chiaro che saranno quelle nostre apparentemente piccole azioni a dare il senso ad un nuovo modo di intendere la politica.

Il silenzio pubblico delle donne su cui tanto ci si interroga, ad un orecchio attento si trasforma in questi giorni in una moltitudine di voci forti e chiare.

Mentre i media danno spazio ad una ragazzina appena maggiorenne chiedendole le ragioni della fine di un matrimonio tra un premier 70enne e la moglie 50enne, e quotidiani un tempo “seri” recensiscono le notti in balera della signora D’Addario , la scuola per molti è ripresa o riprenderà a breve. Settembre, i media lo sanno?, è il mese più faticoso per le donne madri: la scuola che riapre significa organizzare …

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Da dove partire

Giusto per fare il punto su dove ci troviamo e da lì partire.

Come molte di voi fanno notare, la stampa apparentemente dalla nostra parte, cioè quella “seria” che tratta i temi dei diritti delle donne, Repubblica ad esempio, usa la simpatica italica strategia “un colpo al cerchio e uno alla botte”: fanno fare un pezzo a Chiara Saraceno, sociologa femminista? E poi ci piazzano una serie di modelline quasi nude su repubblica.it. Danno spazio alle proteste delle donne contro il premier e le escort? E poi non passa giorno che online non ci sia qualche bonona discinta.

Lo storico marchio Corriere della Sera non è da meno: oggi, esilarante, non perdetevi su corriere.it il rimando a lei web.it, il portale per le donne della Rizzoli che titola “La sesta di Cristina!” (intendendo la sesta di seno dell’eroina del Grande Fratello).

E qui vi rifaccio la domanda che pongo nel documentario: ma perché a noi? Perché a noi donne indirizzano la pubblicità di queste tettone finte? Perché? Dove sono le ricerche di mercato che dimostrano che noi, noi donne, non vediamo l’ora di vedere Cristina nuda? E per dirla tutta, io credo che se a noi piacesse vedere le nostre simili nude, lo faremmo per una ricerca, una tensione verso il bello che ci farebbe fuggire a gambe levate dal bello chirurgico, che bello non è e che soddisfa bisogni di goliardici e barzellettieri.

Si può dire che leggere Panorama sarà assimilabile d’ora in poi alla lettura di un …

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