Immersi nello sconforto per le notizie della nostra politica sempre più rivoltanti e con i media che affondano ogni nostro tentativo di credere che il mondo si possa cambiare – e però è vero: il mondo si può cambiare – prendiamo spunto da Ina Pretorius, e dalla sua daseinkompetenz, cioè da quella competenza dell’esserci nelle cose, nel qui e ora che le donne hanno così bene sviluppato e di cui spesso non sono coscienti.
A capo

In questo momento storico io credo sia utile mantenere alto lo sguardo e impegnarsi in azioni militanti quotidiane che possano migliorare la realtà intorno a noi.

Se in giro non si vede nessun politico che ispiri il nostro quotidiano con una visione che guarda lontano, occupiamoci di cio’ che ci circonda con cura e dedizione perché è ormai chiaro che saranno quelle nostre apparentemente piccole azioni a dare il senso ad un nuovo modo di intendere la politica.

Il silenzio pubblico delle donne su cui tanto ci si interroga, ad un orecchio attento si trasforma in questi giorni in una moltitudine di voci forti e chiare.

Mentre i media danno spazio ad una ragazzina appena maggiorenne chiedendole le ragioni della fine di un matrimonio tra un premier 70enne e la moglie 50enne, e quotidiani un tempo “seri” recensiscono le notti in balera della signora D’Addario , la scuola per molti è ripresa o riprenderà a breve.
A capo
Settembre, i media lo sanno?, è il mese più faticoso per le donne madri: la scuola che riapre significa organizzare le giornate di 2 o 3 figli di età diverse, comperare i corredi scolastici, iscriverli in palestra o in piscina, prenotare i libri. Attività che si sommano al lavoro fuori casa e in casa.

La competenza nell’essere dentro le cose, nel qui e ora diviene risorsa fondamentale in questi giorni: i figli hanno bisogni primari, c’è da fare la spesa perché hanno fame, c’è da comprargli le scarpe nuove da tennis perché hanno cambiato numero, c’è da fare la lavatrice perché i panni sono sporchi. Che la politica guardi e impari dalle donne come si fa a gestire budget e organizzazioni e utilizzi anche nel governare la competenza dello stare dentro le cose, dell’osservarle e prendersene cura, sviluppata in millenni dalle donne.

Tra i bisogni fondamentali, quelli che non aspettano c’è quello di mettere in ordine i media italiani, di imporre loro che rispettino gli articoli della Costituzione e che propongano altri modelli di femminile oltre quello di donna oggetto.
Noi de IL CORPO DELLE DONNE ci battiamo perché questo avvenga, consapevoli che la nostra denuncia potrebbe, ma non è detto, prevedere tempi lunghi. Nel frattempo sappiamo che milioni di ragazzi e ragazze guardano tutti i giorni programmi televisivi i cui contenuti ledono profondamente il loro immaginario. Non si può attendere oltre dunque.
A capo
Domani quindi metteremo online “NUOVI OCCHI PER GUARDARE LA TV” la proposta di un programma di formazione per educatori che educhi i ragazzi a guardare la tv in modo nuovo: attivo e capace di sguardo critico.

Scuole, enti, istituzioni, regioni interessati saranno benvenuti.