Posts tagged "generazioni"
Vietato Invecchiare

Vietato Invecchiare

Grazie alla nostra corrispondente Chiara Baldin per scrivere di un tema che è urgente trattare:

È una vergogna: i vecchi in questa città vengono trattati come carta igienica. […] C´è tanta indifferenza, a Milano, ed è il crimine più grosso. Si è tanto parlato della violenza del branco contro le ragazze, ed è certamente un fatto orribile ma c´è una violenza sotterranea che non è meno feroce. Una persona che muore da sola e nessuno se ne accorge è davvero il silenzio degli innocenti. Alda Merini

Qualche anno fa iniziavo il mio cammino di vita a Lisbona e proprio in quell’anno (2011) si erano contati quasi 3000 casi di anzian* trovat* senza vita in casa. Abbandonat*, mort* da giorni (e a volte da settimane o mesi), senza alcun famigliare che si fosse preoccupato della loro esistenza. Ricordo che nel 2012 in Portogallo avevano aperto un’inchiesta e parlato per molti mesi di questa emergenza. Nonostante gli organi di assistenza sociale efficienti ed esistenti nel Paese, molte famiglie continuavano a preferire il silenzio di un anziano nella sua casa, scartavano l’opzione delle case di cura od ospizi perché troppo costosi e con l’idea che chissàcomeliavrebberotrattati… E i famigliari continuavano a non avere tempo per i propri anziani, ad avere le proprie già difficili vite in crisi. Tanto da dimenticare per giorni, settimane o persino mesi, genitori, nonn*, zi*. Lasciati soli, abbandonati alla propria vecchiaia quotidiana, alla solitudine lacerante, alla malattia e alla frustrazione. Il 2012 era stato dunque annunciato come l’anno dell’Invecchiamento …

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La Restituzione

La Restituzione

Come scrive Francesco Stoppa, psicanalista, classe 1955, la restituzione non è un cerchio che si chiude: “La mia generazione non ha mancato di far sentire la consistenza del proprio desiderio, il legittimo orgoglio per quella che è stata la propria storia, dando però per certo che chi sarebbe venuto dopo non avrebbe mai potuto eguagliarla. Si è rivelata a tal punto vittima di tale fascinazione narcisistica, che il senso vero dell’esistenza umana – il mistero di ciò che ci fa uomini – non sta nell’autoreferenzialità della propria esperienza, ma risiede in quei singoli, spesso quotidiani e ordinari atti con i quali si consegna il mondo a qualcun altro. Ed è forse sul piano della trasmissione, a causa in particolare dell’incapacità dei genitori di oggi di concepire e accettare la propria funzione di tramite […], che si è spezzato o perlomeno allentato l’anello di congiunzione con la generazione successiva e, di conseguenza, tra quest’ultima e la propria storia. Forse la gratitudine che gli adulti lamentano di non percepire da parte dei giovani ha qui la sua radice. Si può restituire ciò che non si è ricevuto o che è stato trasmesso in forma ambigua, svogliata, saccente? La questione è cruciale, anche perché la restituzione non è un’operazione che chiude il cerchio tra due contraenti, nella fattispecie tra due generazioni, ma guarda avanti, a chi dovrà venire; il proprio debito simbolico (l’aver ricevuto un nome e una storia, e potersi nutrire di un sentimento della vita) lo si salda infatti nel passaggio

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8 marzo, Siamo a Roma: Genere e Generazioni

8 marzo, Siamo a Roma: Genere e Generazioni

Alla Casa Internazionale delle Donne, ore 21 proiezione del documentario e a seguire dibattito sui rapporti tra generi e generazioni. Vi aspetto numerose/i per conoscerci e per dibattere. Parlare di rapporti tra giovani e adulti/anziani fa parte di un cammino verso la coesione sociale.

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Renata, Quanto ci Piaci!

Sono allegra e fiduciosa. Non c’è motivo di temere: c’è Renata. Renata che ha circa 30 anni. Se non ci fosse lei, Giulia Guerrini che di anni ne ha 16 e le tante che mi seguono, io a volte mi deprimerei. Ma loro mi stanno vicino e non mi mollano. Ho scritto un piccolo post. Renata l’ha letto e ha intuito una mia stanchezza ad avere a che fare sempre con cretini, qui il post e il commento di Renata e mio. Poi stamane ricevo questo:

Mi sa che ci siamo vicendevolmente fraintese… . Tu certamente non intendi tirare i remi in barca, né io l’ho mai sospettato. Ti conosciamo e ti apprezziamo per la tua “fattività”, per la tua capacità di sognare e anche per l’emotività che ti fa vivere intensamente quello che accade, nel bene e nel male. Quindi capisco anche che l’espressione di una delusione per speranze mal riposte avvenga in forme nette e con toni forti. Forse l’errore da parte nostra – di tutti noi, chi più chi meno – è quello di aver troppo bisogno della tua positività. Del resto ricordo che anche tu tante volte hai “bacchettato” persone che si lasciavano andare ad atteggiamenti nichilistici che non portavano a niente; persino il tuo invito a guardare fuori dal nostro paese, a conoscere altre realtà e allargare i nostri orizzonti non è mai suonato come un invito ad emigrare perché tanto qui non c’è speranza, “de profundis clamavi ad te Domine”…etc etc. Anche per questo

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25 Novembre a Roma: Genere e Generazioni

25 Novembre a Roma: Genere e Generazioni

Da alcuni giorni prima dei dibatitti in giro per l’Italia, donne volonterose e  indispensabili raccontano dei dati sulla violenza alle donne. Sono dati scomodi e ci dicono che no, non sono gli stranieri a riempirci di botte, più spesso i familiari. Che le violenze accadono spesso dentro casa. Che molte donne non denunciano. Che in pronto soccorso la prognosi è spesso di 20 giorni, dopo scatterebbe la comunicazione alla polizia.

Le donne spessissimo proteggono i loro aguzzini. Per paura, per amore, per i figli. La violenza è una delle prime cause di morte. Quando lo racconto vedo gli sguardi maschili inabissarsi, come dire: “Io non violento e non picchio, cosa c’entro io?” Nulla, vorrei rispondere. Nesuno vuole colpevolizzare ma parlarne è importante, è vitale.

E sull’importanza delle relazioni e del dialogo è centrato l’incontro di oggi a Roma. Genere e generazioni. Dalla coesione sociale parte un nuovo Paese. Vi aspetto.

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La Vita non Finisce con la Morte

La Vita non Finisce con la Morte

Quel che resta di te è quel che trasmetti alle altre persone.

Si definisce artista e le do ragione. Ascoltate, prendetevi del tempo. Nessuna paura della morte, solo chi conduce una “non vita” teme la morte. Grande lezione. Bello il rapporto intergenerazionale tra la centenaria che ha cambiato la storia delle donne e le giovanissime sue discepole. La loro vita sarà anche il proseguio della vita della scienziata.

Lettura consigliate: Il diario di Jane Sommers di Doris Lessing Non è un paese per vecchie di Loredana Lipperini

Venerdì onoriamo il 25 novembre discutendo di rapporti intergenerazionali. La coesione sociale sta alla base di un Paese evoluto. Genere e Generazioni.

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25 novembre, Roma: Genere e Generazioni

25 novembre, Roma: Genere e Generazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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