Da alcuni giorni prima dei dibatitti in giro per l’Italia, donne volonterose e  indispensabili raccontano dei dati sulla violenza alle donne.
Sono dati scomodi e ci dicono che no, non sono gli stranieri a riempirci di botte, più spesso i familiari.
Che le violenze accadono spesso dentro casa.
Che molte donne non denunciano.
Che in pronto soccorso la prognosi è spesso di 20 giorni, dopo scatterebbe la comunicazione alla polizia.

Le donne spessissimo proteggono i loro aguzzini. Per paura, per amore, per i figli.
La violenza è una delle prime cause di morte.
Quando lo racconto vedo gli sguardi maschili inabissarsi, come dire: “Io non violento e non picchio, cosa c’entro io?” Nulla, vorrei rispondere. Nesuno vuole colpevolizzare ma parlarne è importante, è vitale.

E sull’importanza delle relazioni e del dialogo è centrato l’incontro di oggi a Roma. Genere e generazioni. Dalla coesione sociale parte un nuovo Paese.
Vi aspetto.