Posts tagged "diritti"
Nina e i Diritti delle Donne

Nina e i Diritti delle Donne

Ho letto questo libro d’un fiato. C’è scritto che è adatto dai 9 anni in sù. Io ho qualche anno in più 🙂 e l’ho trovato bellissimo. La storia di noi donne e delle nostre conquiste raccontate a una bambina con linguaggio semplice ma non infantile e dunque fruibile a tutte e, perchè no?, a tutti. Leggetelo e regalatelo alle figlie nipoti amiche. Se siete inseganti, le vostre e ivostri alunni lo leggano, che è un libro importante da leggere mentre cresci.

Ti sentirai dire che essere giovani all’inizio del terzo millennio è molto duro. Che troverai lavoro con difficoltà in un mondo in cui la sicurezza economica traballa. C’è del vero naturalmente, ma non è una legge di natura. Dipende da ciascuno di noi scegliere chi ci governa, orientare lo sviluppo e la tutela dei beni comuni, distribuire la ricchezza in modo da evitare le ingiustizie. E dipende dalle ragazze e dalle donne battersi per la propria libertà e per una civiltà che la rispetti. […] Tocca farlo con gli occhi aperti e la mente sveglia”…

 

La storia di Nina e delle donne della sua famiglia raccontata durante un viaggio in traghetto è la storia di tutte le donne italiane, delle loro battaglie, dei loro sacrifici per acquistare quei diritti civili fondamentali per una moderna società equa.Un piccolo racconto che si inserisce nella grande storia di tre generazioni 1946 ad oggi.

Oggi i bambini e le bambine posso scegliere cosa fare da grandi. Ma in Italia, solo 45

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Per una Democrazia Paritaria

Il 2013 sarà un anno cruciale per la democrazia paritaria e la rappresentanza femminile.

Se ne parlerà a Milano sabato14, a Palazzo Reale, Piazza Duomo 14, dalle 10 del mattino: incontro nazionale di Se non ora quando. Vi prego di venire. Raggiungendo la massa critica nelle istituzioni rappresentative le donne potranno contribuire con il loro sguardo e la loro differenza alla formazione delle agende politiche e alla costruzione di una nuova visione per il Paese. L’obiettivo è riprodurre a livello nazionale l’esperienza delle giunte di Milano, Bologna, Torino, Cagliari: 50/50 a ogni livello, condizione necessaria, anche se non sufficiente –sul passaggio dal 50/50 al patto di genere c’è molto da lavorare- per il cambiamento che noi tutt*, donne e uomini, auspichiamo.

Grande parte delle nostre energie dovranno convergere in questa direzione, individuando gli strumenti più efficaci.

Eccone alcuni

LEGGE ELETTORALE

Anche se nessun dispositivo può sostituire la volontà politica di eleggere un maggior numero di donne, sono indispensabili misure antidiscriminatorie che variano secondo il modello elettorale. In coda al post, alcune proposte elaborate dalla costituzionalista Marilisa D’Amico e da Stefania Leone (*).

Dopo le elezioni di maggio alla Camera si voterà su un testo unificato bipartisan sulla doppia preferenza di genere al voto amministrativo. Solo il lavoro trasversale delle donne di tutti gli schieramenti unite nel patto di genere può garantire risultati in tema di rappresentanza, come dimostrato dalla legge Golfo-Mosca sui cda delle società quotate in Borsa.

C’è il rischio che il voto segreto –bastano 40 firme per ottenerlo- …

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Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Potrei aggiungere incapaci di tutelare le loro figlie, nipoti, sorelle.

Qui Marina Terragni. Qui il mio post di qualche giorno fa.

Negli ultimi due giorni un bollettino di guerra tra stupri e femminicidi. Oramai le donne vengono buttate  giù dai viadotti come rifiuti  e si stuprano bambine nel silenzio generale. Cosa ci devono fare per reagire? Cosa deve accadere ancora per insorgere? Violentarci i figli e le figlie? Chiuse in un individulismo selvaggio, bisognose dell’approvazione maschile, che sia di un vecchio marito reazionario o di un rampante gionalista di sinistra che trova non sia fico pubblicare le notizie di stupri. Paura di non piacere, di non essere accettate. Questo è il PROBLEMA, la ragione di questa mancanza di reazione.

Perchè le giornaliste di sinistra non parlano? Dandini, Guzzanti, Bignardi? Perchè Marcegaglia e Camusso non parlano? Abbiamo vergogna di lottare per i nostri diritti. Capaci solo di tutelare gli interessi di tutti, in piazza con i metalmeccanici certo, questo è giusto. Contro la finanziaria, certo è ancora più giusto. Ma per tutelare la nostra pelle, meglio, la pelle delle nostre figlie?

Questa non è emancipazione, ricordiamocelo. Adeguarsi agli usi e costumi maschili NON E’ EMANCIPAZIONE. NON LO E’, CAPITO? Fare la manager facendo finta di essere UN manager, fare la giornalista colta facendo finta di essere UN giornalista colto: che sia chiaro che non è emancipazione, è sudditanza. Non c’è alcuna differenza tra donne con posizioni di rilievo che non tutelano gli interessi primari delle donne e una casalinga …

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8 marzo, Siamo a Roma: Genere e Generazioni

8 marzo, Siamo a Roma: Genere e Generazioni

Alla Casa Internazionale delle Donne, ore 21 proiezione del documentario e a seguire dibattito sui rapporti tra generi e generazioni. Vi aspetto numerose/i per conoscerci e per dibattere. Parlare di rapporti tra giovani e adulti/anziani fa parte di un cammino verso la coesione sociale.

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A Noi la Festa, a Voi la Parola

A Noi la Festa, a Voi la Parola

Sarebbe bello che per questo Ottomarzo le cose andassero un po’ diversamente.

Che per una volta non toccasse alle donne elencare di tutti i guai causati a questo Paese da un’irriducibile “questione maschile”: il monopolio, come lo chiama Chiara Saraceno, dei posti di potere, l’applicazione di cospicue quote non scritte (tra l’85 e il cento per cento) a favore degli uomini.

Sarebbe interessante che stavolta fossero i nostri colleghi giornalisti, opinionisti e blogger, a dire “I care”. A scrivere: la violenza e il femminicidio sono un mio problema, e rivelano l’incapacità della sessualità maschile di liberarsi dalla tentazione del dominio. Come posta un lettore, Claudio Losio, sul blog Il Corpo delle Donne, commentando la vicenda della ragazza stuprata da un militare a L’Aquila, “il quadro che ne esce ci riporta indietro di 30 anni, al documentario di Tina Lagostena Bassi sul processo per stupro. La giovane studentessa dell’Aquila è nostra figlia, dobbiamo trovare il modo di sostenerla e proteggerla”.

 “I care”: è un mio problema di uomo lo sfruttamento commerciale e mediatico della bellezza femminile, che indebolisce le donne inchiodandole a stereotipi umilianti.

E’ un mio problema che l’agenda politica e quella economica siano decise quasi esclusivamente da vecchi maschi che bloccano qualunque innovazione per il loro vantaggio personale. E’ un mio problema la mancanza di welfare e di servizi, freno all’occupazione femminile e allo sviluppo. E’ un mio problema l’eccesso maschile che sta danneggiando tutti, donne e uomini. E serve anche il mio impegno …

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Agorà del Lavoro, Milano 27 febbraio

Agorà del Lavoro, Milano 27 febbraio

il 27 febbraio 2012 dalle 18,30 alle 21 accade a Milano, Viale D’Annunzio, 15   

L’AGORÀ DEL LAVORO

per incontrarsi ribellarsi  progettare

Negoziando si impara (e si può vincere)

Nell’ultima agorà abbiamo sentito i racconti di giovani donne capaci e intelligenti, che lavorano, fanno (o non fanno) figli, che vogliono tempo per sé.

Donne che vogliono negoziare una diversa organizzazione, valutazione, riconoscimento del loro lavoro.

Sia le dipendenti sia le “contrattiste” cercano tempi e modi di lavorare diversi da quelli che incontrano in un mondo del lavoro sempre più dissennato.

Cercano nuovi modi di rapportarsi con capi e cape, colleghi, dipendenti, sindacalisti e responsabili delle risorse umane di entrambi i sessi.

Lavorare e vivere, lavorare bene e vivere bene. Di certo non hanno alcuna intenzione di “tornare a casa” per far fronte a un welfare al lumicino. Al contrario, vogliono imparare ad affermare i loro desideri e a negoziare in modo più efficace.

Come far tesoro delle esperienze e individuare i nodi giusti per incrinare il muro di gomma?

Come fare per trasformare la forza e la determinazione di tante (e tanti)

 in una forza visibile e collettiva?…

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Un Ombretta di Parità

Un Ombretta di Parità

Nella Giunta della Regione Lombardia vi erano fino a ieri 15 uomini e 1 donna. Da oggi vi sono 14 uomini e due donne. Basterà al Consiglio di Stato che tra due mesi si pronuncerà sullo squilibrio di genere nella giunta regionale lombarda ? Difficile pensare che il Consiglio di Stato si accontenterà dopo il lapidario aut aut lanciato alla Regione Lombardia : o rimedi tu o azzero io. Il tempo massimo dato per rimediare ? Il 17 aprile prossimo, data in cui si terrà l’udienza e a meno di novità da qui ad allora il Consiglio di Stato andrà dritto alla sentenza a nulla rilevando la nomina della sottosegretaria fuori giunta Ombretta Colli. “E’ una ombretta di parità e permane la situazione di illegalità” commenta l’avvocato Ileana Alesso che ha curato il ricorso e gli interventi in giudizio “la materia del contendere non è ovviamente cessata e la vedo difficile per la Regione Lombardia ripresentarsi in udienza e sostenere che ha,  addirittura, raddoppiato la presenza di genere … Il 17 aprile saremo di nuovo davanti al giudice amministrativo che si è già pronunciato sulla violazione delle norme europee, nazionali e locali finalizzate  a superare il privilegio di casta e l’ abuso di posizione dominante”. infodiritti – l’informazione giuridica on-line

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