Se non le Donne Chi?

Se non le Donne Chi?

The World in 2012, magazine annuale dell’Economist con le previsioni per l’anno a venire, mette 3 nomi di donna tra i sei della copertina: la Presidenta del Brasile Dilma Rousseff, Aung San Suu Kyi attivista politica birmana e la giovane Sheryl Sandberg vicepresidente di Facebook. Siamo la metà del mondo, contiamo almeno per il 50% della sua forza e della sua  energia. Come ho già avuto modo di ripetere più e più volte, il CAMBIAMENTO è già avvenuto, siamo entrate/i in un’epoca in cui le donne avranno il peso che loro spetta. Saremo DUE, noi e gli uomini. Complementari. Questo a cui stiamo assistendo è il colpo di coda del patriarcato. Il colpo di coda di un maschilismo duro a morire, in un Paese dove alcuni uomini, non tutti, sono impauriti da questa rivoluzione. Lo capisco, è un cambiamento epocale. Basterà adeguarsi, stare in ascolto. E’ già avvenuto, accogliamolo.

Ma il Paese del 74esimo posto del gender gap, è anche quello delle sorprese, dell’inspiegabile, dei contrasti incredibili. E dunque è proprio qui che negli anni si è fatta strada il femminismo della differenza,  grande intuizione che nulla ha a che vedere con una parità che ci condurrebbe ad una penosa omologiazione. E’ anche il Paese dove, mentre si celebrava il rito increscioso delle donne di spettacolo al potere, contemporaneamente si diffondeva un movimento forte, capillare, eterogeneo, energico, inarrestabile di ragazze e donne sul WEB che davano vita ad una delle forme di ribellione più concrete e fruttuose che …

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Riformare l’Auditel

Da quando abbiamo inziato a studiare la TV, subito ci e’ stato chiaro che bisognasse riformare l’Auditel: ne tratto bene nel libro Il Corpo delle Donne. C’e’ una constatazione eclatante: ovunque teniamo dibattiti facciamo una prova:”Di chi e’ l’Auditel? e constato che quasi nessuno sa che l’Auditel appartiene a RAi, Mediaset e tv private e Pubblicitari: controllato e controllori coincidono? mi dicono i ragazzi stupiti. Cosa sia l’auditel e come funzioni pochissimi lo sanno.

Due anni fa volevamo lanciare una Campagna per la Riforma: sarebbe importante in un Paese con un quasi monop[olio televisivo.

Piu volte vi abbiamo comsigliato di leggere i libri di Roberta Gisotti sul tema, grandissima esperta e docente ai nostri corsi NUOVI OCCHI PER LA TV. Ora anche i Media tradizionali se ne accorgono, chissa’ che qualcosa accada.…

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Donne in Homepage

Donne in Homepage

Le tette più grosse del mondo nelle sidebar a destra e la Ministra Fornero che piange come notizia principale in homepage. Tutte le homepage di tutti i quotidiani.

Italia 5 dicembre 2011 una di notte. Sto fotografando tutto perchè io non mi dimentichi in futuro. Perchè io possa ricordare come si viveva all’epoca del 74esimo posto del gender gap. Lo stesso Paese che nello stesso anno per commentare lo storico incontro tra Hillary Clinton e Aung San Suu Kyi, descriveva i colori delle giacche delle due leader. Unico Paese tra i Paesi civilizzati. Ho verificato molti quotidiani europei e i maggiori statunitensi.

Qui non c’entra il contenuto della riforma delle pensioni promossa dalla Ministra del Welfare. Qui si vuole spettacolizzare e fragilizzare un segno di umanissima commozione nell’annunciare sacrifici durissimi. Significa non accettare un altro modo di essere, di esistere e forse di fare politica. Non va bene. Così non va bene.

Dipinto Donna che Piange, Pablo Picasso, Tate Modern

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Mizzica Fiorello!

Mizzica Fiorello!

Nello show Il Piu’ grande Spettacolo dopo il week end  Fiorello si fa portatore di un modalità nuova e contemporanea di relazionarsi alle donne.

In generale: Fiorello è un entertainer a tutto tondo: canta, balla, imita, caratterizza, si relaziona a personaggi di alto profilo internazionali con savoir faire. Non abbiamo in Italia un’altra figura a lui paragonabile. Se confrontato con gli attuali conduttori italiani, è un gigante. Solitamente al presentatore si richiede solo di sapere parlare, nessuno o quasi dimostra di sapere fare altro. Ultimamente il ruolo del conduttore si è ancora più svilito da  personaggi di basso profilo che fanno battutacce, sghignazzano e coprono la loro incompetenza con volgarità ridanciane. Fiorello al pubblico a casa suscita simpatia ma comunica anche che per condurre un one man show bisogna avere molto lavorato, comunica anche che lo spettacolo è un business serio che richiede professionalità e che se ti vuoi relazionare a Tony Bennett devi prepararti poichè non basterà fare la gara delle pernacchie. Se riflettiamo su come l’entertainment è stato condotto finora – “che entrino le bocce di Cristina e Francesca” – Fiorello in quattro serate restituisce all’intrattenimento il ruolo che gli spetta cioè di svago che non significa sbracamento.

Però. Qualcuna/o potrebbe obiettare che si’, è tutto vero ma Fiorello non spicca per graffio e satira. Infatti è vero, non è questa la sua cifra, non è questo il suo ruolo. Fiorello è un intrattenitore che non provoca innalzamento di consapevolezza. Non è però servile. E sottolinerei che certe

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La Fatica

La Fatica

Come faccio da più di due anni, anche questa mattina la mia prima azione è stata accendere il pc per mettermi al lavoro sul blog. E da lì passare poi al lavoro di visione e archiviazione dei brani di televisione più recenti che possano servire alla discussione  e all’esercitazione nei corsi di Nuovi Occhi per la TV. Oltre alla sedia davanti alla tastiera, c’è spesso il sedile del treno o dell’auto che mi porta, con Lorella Zanardo o da solo, ad incontrare ragazze e ragazzi, insegnanti, amministratori pubblici anche, con cui condividere il sapere, raccolto con passione e con fatica, che riguarda la televisione, i mass media, internet. L’interesse e il coinvolgimento vengono naturali per me: la televisione è il mio mondo professionale da tutta la vita, ci lavoro costantemente dal 1990, da quando il duopolio Rai-Mediaset venne instaurato per legge. Mi viene quindi spontaneo impegnarmi per restituire (forse, in realtà, darle per la prima volta…) dignità e democrazia a questo mezzo, così potente e così tanto più vecchio e appesantito dei suoi anni reali e dei suoi aggiornamenti tecnologici, tanto arretrato culturalmente. Non ero invece abituato a incontrare le persone nei luoghi reali, ad ascoltarle, a comunicarci in modo diretto, come avviene nei nostri incontri pubblici. La Tv infatti la si fa in stanze ad aria condizionata, in grattacieli o sotterranei, con guardie all’ingresso, con solo brevi sortite delle troupe per carpire immagini e suoni, come le guarnigioni assediate obbligate ad uscire per cercare vettovaglie. E come immaginavo, il …

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L'Informazione e l'Uso Distorto di Twitter

L’Informazione e l’Uso Distorto di Twitter

Sabato e domenica sono stata alla Comunità di Capodarco a Fermo, nelle Marche per il convegno Bulimie organizzato da Redattore Sociale. Esperienza interessante, quasi 200 giornalisti tra volti noti e  giovani precari. Molti gli argomenti interessanti trattati ma due punti mi paiono importantissimi:

-Dei  200 giornalisti pochi avevano  sentito parlare de Il Corpo delle Donne, della protesta delle donne online o delle pubblicità ritirate attraverso il mail bombing. Non mi era mai successo. Ovunque, anche nei paesini più sperduti, nelle scuole piu lontane, almeno il 30% conosce il video e il movimento in rete. Il nostro lavoro a Fermo ha suscitato grande interesse, molte le domande, gli scambi, le interviste.

– Mentre i relatori parlano, molti twittano. Alcuni dei giornalisti presenti criticano il relatore mentre questi si affanna a presentare.  Ma pochi criticano intervenendo con una domanda o un riferimento  diretto, hanno lì il relatore a portata di mano, sta di fronte a loro. No, lo criticano su Twitter. Solo una ragazza ci prova ma poi lascia cadere. Convinta dunque? No, continua su twitter.  L’avevo già notato in altri congressi. Così che la critica diventa sterile, non conduce ad un dibattito, non produce una crescita. Twitter come strumento per pavidi? Scagliamo la pietra e ritiriamo la mano? Sfoghiamo la nostra  frustrazione riversandola in rete incapaci  di rapporto diretti e di gestione dei conflitti? Dei giornalisti anglosassoni ci ha sempre colpito la loro capacita nel fare domande dirette, nessun paura di offendere i potenti, come spesso si teme da …

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Abbuffata televisiva

Intervento di Lorella Zanardo al seminario Redattore Sociale 2011: Abbuffata e post abbuffata televisiva, ore 16.

Comunità di Capodarco – Agenzia Redattore Sociale Presenta: Redattore Sociale 2011 XVIII Seminario di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità www.giornalisti.redattoresociale.it

BULIMIE Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell’informazione Comunità di Capodarco di Fermo, 25-27 novembre 2011

Intasano il cervello, provocano sazietà illusorie; e sono ugualmente difficili da “curare”. Sono le molte, moderne bulimie legate alla comunicazione: a come informiamo e a come siamo informati. Dentro i vari spazi virtuali, nel rumore informativo di sottofondo, ci nutriamo in modo sempre più compulsivo di poche notizie rimasticate all’infinito, di “tempo reale”, di cronaca frammentata o seriale, di dichiarazioni, opinioni, indignati commenti anonimi. E poi di curiosità, trash, gossip, simboli, tendenze, e pubblicità… Una abbuffata quotidiana che è, a sua volta, effetto e causa di bulimie di altro tipo, ben più radicate e oramai architravi della nostra pseudo convivenza civile: la bulimia del consumismo (anche spirituale, con un’ondata inarrestabile di trascendentale d’accatto), dei dogmi della “legge del mercato” e della crescita che non ha alternative, della “visibilità”, del narcisismo, della difesa dei privilegi e delle rendite di posizione. Ciò interessa più o meno tutti, ma pone un grave problema ai giornalisti, i più esposti e spesso le prime vittime delle nuove bulimie, che d’altra parte contribuiscono ad alimentare e tenere vive. Come difendersi? Come mantenere in funzione il filtro dello spirito critico? Nella diciottesima edizione del seminario di Capodarco, …

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