Parlaci di Lei: Grandi storie al Femminile

Parlaci di Lei: Grandi storie al Femminile

Leggete l’articolo qui sotto e poi ascoltate i racconti di Parlaci di Lei: Carla Fracci racconta Margot Fontaeyn Melania Mazzucco racconta Eleonora Duse Daria Bignardi racconta Susan Sontag Carmen Consoli racconta Rosa Balistreri Marina Terragni racconta Etty Hillesum Eleonora Bianchini racconta Artemisia Gentileschi

Grandi storie al femminile. L’idea di realizzare questa rubrica è nata dal desiderio di condividere la gioia che provo quando qualcuno mi consiglia un libro, un film, l’articolo di un giornale; quando gli incontri della giornata mi fanno uscire dal lavoro con il desiderio di correre in libreria per scoprire cos’ha scritto di interessante quella scrittrice che non conoscevo di cui mi hanno parlato. Ringrazio per questo il mio lavoro di giornalista, che mi porta ogni giorno a conoscere persone interessanti che hanno voglia di condividere le letture che le hanno formate, le storie che hanno dato loro la forza di prendere decisioni difficili, i percorsi che le hanno portate a diventare ciò che sono oggi. E così ho pensato di farmi raccontare dalle donne di oggi le imprese delle donne di ieri. Non sono imprese eroiche ma ognuna di quelle donne un po’ eroina lo è stata… perchè quelle vite hanno fatto venire voglia a qualcuno di raccontarle… Non conoscevo la cantastorie siciliana Rosa Balistreri, l’ho conosciuta attraverso le parole appassionate di Carmen Consoli che mi ha cantato con voce commossa alcuni dei suoi versi. La complessità dell’intellettuale statunitense Susan Sontag ha preso forma dai racconti di Daria Bignardi, che mi ha svelato il conflitto …

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Solidarietà alle donne egiziane

Solidarietà alle donne egiziane

Il mio cuore è con le donne di Piazza Tahrir. Riprendiamo questo articolo dal sito dell’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale):

Il fenomeno della violenza sulle donne non è nuovo nelle strade egiziane, soprattutto dopo la rivoluzione del 25 febbraio 2011. Da allora i disordini politici e la confusione all’interno degli organi di sicurezza hanno portato alla proliferazione dei crimini, compresi quelli di natura sessuale. Quello a cui si assiste ora in piazza Tahrir e negli altri luoghi di protesta sembra però andare oltre a un semplice problema di sicurezza pubblica.

A febbraio l’associazione femminista Nadhra ha pubblicato un report dettagliato sul fenomeno. Le molestie sessuali sistematiche all’interno dei luoghi di protesta, e l’atteggiamento tollerante verso questi crimini da parte delle autorità, vengono descritti come un vero e proprio tentativo di allontanare le donne dagli spazi pubblici e dalla politica. Quelli usati sono strumenti di tipo terroristico, che utilizzano la paura della violenza e della condanna sociale come armi di intimidazione.

Le reazioni da parte dei gruppi di attivisti non si sono fatte attendere. Alcuni di essi si sono repentinamente organizzati in “gruppi di scorta”, come le associazioni Tahrir bodyguard e Operation anti sexual harassment, che hanno creato veri e propri protocolli di sicurezza per le donne che desiderano partecipare alle proteste, protette dai dimostranti maschi con schemi quasi militari. Questi gruppi forniscono anche supporto psicologico alle vittime delle violenze, e stanno ora tentando di formare un fronte di protesta compatto che richiami le autorità e

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Racconto Goliarda

Racconto Goliarda

Virginia Padovese vive in Australia ed è italiana. Mi ha coinvolta nel suo progetto di “donne che raccontano altre donne”. Leggete qui sotto e poi ascoltate il mio racconto di Goliarda Sapienza Parlaci di lei. Grandi storie al femminile. L’idea di realizzare questa rubrica è nata dal desiderio di condividere la gioia che provo quando qualcuno mi consiglia un libro, un film, l’articolo di un giornale; quando gli incontri della giornata mi fanno uscire dal lavoro con il desiderio di correre in libreria per scoprire cos’ha scritto di interessante quella scrittrice che non conoscevo di cui mi hanno parlato. Ringrazio per questo il mio lavoro di giornalista, che mi porta ogni giorno a conoscere persone interessanti che hanno voglia di condividere le letture che le hanno formate, le storie che hanno dato loro la forza di prendere decisioni difficili, i percorsi che le hanno portate a diventare ciò che sono oggi. E così ho pensato di farmi raccontare dalle donne di oggi le imprese delle donne di ieri. Non sono imprese eroiche ma ognuna di quelle donne un po’ eroina lo è stata… perchè quelle vite hanno fatto venire voglia a qualcuno di raccontarle… Non conoscevo la cantastorie siciliana Rosa Balistreri, l’ho conosciuta attraverso le parole appassionate di Carmen Consoli che mi ha cantato con voce commossa alcuni dei suoi versi. La complessità dell’intellettuale statunitense Susan Sontag ha preso forma dai racconti di Daria Bignardi, che mi ha svelato il conflitto di una donna tanto forte nella vita pubblica, quanto …

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Lettera dalla Siberia: "Questa è la Russia"

Lettera dalla Siberia: “Questa è la Russia”

Sembra incredibile: stanno per finire i cinque mesi siberiani.E pensare che avevo paura di annoiarmi, di voler tornare prima … Acqua. Tutto è andato alla velocità della luce: ricordo perfettamente i primi giorni, i disagi, le scomodità, le perplessità mie e dei miei compagni di viaggio, e allo stesso tempo le ricordo appena. L’immagine della Siberia che mi resterà in mente sarà di sicuro la neve, insieme al Bajkal, eppure a volte, mentre cammino, dimentico di averci vissuto in mezzo. Ormai mi circonda solo un bel sole e, purtroppo, quest’anno parecchia pioggia.

Ci tengo a scrivere un terzo e ultimo resoconto siberiano, è un modo per allentare la tensione, per prepararmi alla partenza, che sarà tra una settimana per la Mongolia e tra tre definitivamente per Roma, per fissare con semplici parole ogni ricordo.

Questi mesi sono stati incredibili, così pieni di facce come mai mi era capitato prima. Facce ovunque, facce sempre diverse, ai miei occhi sempre straniere e sempre indagatrici, perché io tra gli stranieri sono il primo. Potrei dire che ho flirtato con metà della popolazione! Seduti in maršrutka, in uno spazio minuscolo dove di regola non si accettano passeggeri all’impiedi ma dove in realtà ci si stringe tutti un po’ per far sedere l’ultimo che sale, gli sguardi sono dentro di noi: io guardo te, e penso che non sei russo, mi sa che sei buriato, che strana lingua parli!, e tu guardi me e ti chiedi perché un ragazzo debba portare i capelli così lunghi, …

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La Filosofia è Maschia

La Filosofia è Maschia

Con grande piacere vi segnaliamo la nascita di un nuovo, a nostro avviso importante ed utile, blog. Che non è solo un blog ma guarda all’azione sul territorio. Fiammetta e Lorenzo ci seguono fin dall’inizio della nostra avventura, e con noi condividono “la politica del fare” e del provare a cambiare concretamente le cose. Il loro lavoro va in questa direzione, grazie. Ecco come presentano questo progetto:

La filosofiamaschia nasce da un desiderio comune di RI-pensare la filosofia in un’ottica di genere, in grado di farsi carico della narrazione che, per secoli, si è data di essa. Una narrazione a nostro parere inadeguata, oggi, poiché incapace di parlare alle giovani generazioni . Non a caso, nel sentire comune, la filosofia viene spesso  concepita o come un insieme di banali rimedi per la felicità, oppure come un inutile sistema teorico accessibile a pochi. Preso atto della distanza fra chi scrive di filosofia e chi si ritrova a conoscerla, studiandola sui banchi di scuola ci siamo decisi nel dire: BASTA! Avevamo questo progetto in mente da più di  un anno; costruito sulla base delle nostre competenze e delle nostre aspirazioni che da oggi vogliamo raccogliere in un blog raccontando della scuola che, malgrado tutto, “si muove” nella direzione di nuove chiavi di lettura e dei problemi di genere. Parleremo di  progetti, sperimentazioni didattiche, esperienze da altri paesi o altre istituzioni, iniziative individuali. Ci occuperemo di molteplici temi: dalla educazione alla critica, al sessismo, all’omofobia; dalla comunicazione violenta e stereotipata alle discriminazioni di …

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Noi, Donne Coniglie

Noi, Donne Coniglie

Delega alle Pari Opportunità alla Vice Ministra del Lavoro CECILIA GUERRA. Che non mi risulta si sia mai occupata del tema. Nessuma Ministra alle Pari Opportunità per sostituire Idem. Anche il premier Monti aveva risparmiato dando la delega alle Pari Opportunità a Fornero. Riassumendo: delle DONNE a questi politici, ai vecchi politici, a molti autori tv, a molti giornalisti, non FREGA NULLA. Fanno bene. Siamo incapaci di farci rispettare. L’ho scritto nel mio primo libro, investite 9 euro in economica, fotocopiatelo, chessò, ma leggetelo. Ancora TROPPO BISOGNO dello SGUARDO di APPROVAZIONE MASCHILE. Sta tutto lì. Pauros come coniglie. Sta tutto veramente lì. Non riceviamo nessuno rispetto e noi brave a scodinzolare. “Zanardo” mi chiede una dirigente “ma non ha paura che le diano della rompiscatole?” mentre STIAMO guardando immagini tv dove le donne sono trattate come bestie. “Non desidero altro che essere ritenuta una grandissima rompiscatole. “le dico mentre mi allontano. Leonessa in azienda, coniglia a casa, vorrei dire alla cara dirigente.

Come le giornaliste di molti femminili: un sacco di bla bla bla e NESSUN RISCONTRO delle battaglie che stiamo portando avanti. “Ha letto Zanardo VAGINA di Naomi Wolf” mi fa la PR di una nota casa di moda supersnob. “Io la Wolf piu che leggerla, la agisco” le dico mentre mi allontano.

CORAGGIO DONNE! CORAGGIO! anocra qui a perdere tempo a spiegare che se una donna fa il Ministro, si definisce Ministra! La lingua è materia viva! e un sacco di donne a dirmi ” ma …

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Tra cinque minuti in scena

Tra cinque minuti in scena

Esce giovedì 27 giugno nelle sale “Tra cinque minuti in scena”, film che racconta una tenera storia di dipendenza tra una donna, un’attrice di teatro, e una madre non più autonoma, che s’intreccia tra fiction e vita reale in un quadro di passaggio tra generazioni al femminile. Gianna è una figlia, con una madre anziana e molto ingombrante di cui prendersi cura. È anche un’attrice, con uno spettacolo teatrale da portare in scena tra mille difficoltà. Non da ultimo è una donna, con una storia d’amore in punta di piedi cui è difficile trovare spazio. Un film che come un gioco di scatole cinesi racconta con il sorriso il prendersi cura di qualcuno, mixando i linguaggi del documentario, del teatro e della fiction.

Il film affronta un tema importantissimo nella nostra attuale società, come evidenziato anche recentemente dal direttore del Censis, il sociologo Giuseppe De Rita che racconta dello sfinimento delle donne adulte in mezzo, schiacciate tra cura dei figli e cura dei genitori. In assenza di wolfare.  Ed è un film indipendente, che vuole raccontare la realtà con libertà creativa sfuggendo alla banalità e al conformismo di molto cinema. Il soggetto è di Marco Malfi Chindemi, che ne è anche il produttore, e la regia è di Laura Chiossone.

Il tema del film continua ed è discusso sul blog Mamma a carico.…

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