Esce giovedì 27 giugno nelle sale “Tra cinque minuti in scena”, film che racconta una tenera storia di dipendenza tra una donna, un’attrice di teatro, e una madre non più autonoma, che s’intreccia tra fiction e vita reale in un quadro di passaggio tra generazioni al femminile.
Gianna è una figlia, con una madre anziana e molto ingombrante di cui prendersi cura. È anche un’attrice, con uno spettacolo teatrale da portare in scena tra mille difficoltà. Non da ultimo è una donna, con una storia d’amore in punta di piedi cui è difficile trovare spazio.
Un film che come un gioco di scatole cinesi racconta con il sorriso il prendersi cura di qualcuno, mixando i linguaggi del documentario, del teatro e della fiction.
Il film affronta un tema importantissimo nella nostra attuale società, come evidenziato anche recentemente dal direttore del Censis, il sociologo Giuseppe De Rita che racconta dello sfinimento delle donne adulte in mezzo, schiacciate tra cura dei figli e cura dei genitori. In assenza di wolfare. Ed è un film indipendente, che vuole raccontare la realtà con libertà creativa sfuggendo alla banalità e al conformismo di molto cinema.
Il soggetto è di Marco Malfi Chindemi, che ne è anche il produttore, e la regia è di Laura Chiossone.
Il tema del film continua ed è discusso sul blog Mamma a carico.