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Tour in Australia

Tour in Australia

Partiamo per il tour delle Università australiane, invitati dall’Istituto di Cultura Italiana di Melbourne a cui va il nostro grazie per l’impeccabile organizzazione.Portiamo sia il progetto “Il Corpo delle Donne” che “Nuovi Occhi per i Media”.

L’Australia, così come gli altri Paesi anglosassoni, ha seguito il nostro lavoro dall’inizio. Ciò che gli amici anglosassoni apprezzano del nostro approccio è l’avere promosso azioni concrete di fronte ad una grave lacuna scolastica: in un Paese dominato dai Media gli studenti e studentesse italiani devono potere essere alfabetizzati all’uso consapevole delle immagini e della comunicazione. Seguiteci nei prossimi giorni: posteremo immagini e resoconti. A settembre riprenderemo il nostro lavoro nelle scuole italiane. Buona estate! Ecco le date del TOUR:

MELBOURNE 12 agosto, mattina, Conferenza Stampa: presentazione de Il Corpo delle Donne e Nuovi Occhi per i Media ai giornalisti australiani 13 agosto, sera, presentazione, Istituto Cultura Italiana 14 agosto, h 14:45, University of Melbourne 15 agosto, h 18:15, University of Melbourne

SYDNEY 18 agosto, h 15, Sydney FILEF 19 agosto, h 11, Sydney University of Sydney 19 agosto, h 15, Sydney University of Technology

BRISBANE 23 agosto, Griffith University…

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Ma Questo è il Mondo che Sta Scomparendo. I giovani sono Oltre

Ma Questo è il Mondo che Sta Scomparendo. I giovani sono Oltre

Lei quante volte viene? Si giri..” chiede l’ex premier ad una ragazza che è con lui sul palco. Il pubblico ride ed è questo forse il dato più preoccupante. Siamo passati dall’essere al 74esimo posto del Gender Gap all’attuale 80esimo. Il Gender Gap viene pubblicato dal World Economic Forum, che è come dire che l’arretratezza italiana sui temi delle pari opportunità, è un dato che incide pericolosamente anche sulla performance economica del Paese oltre che sulla dignità delle persone. Ma io non ho più paura.

In giro per l’Italia fotografo un Paese composto da giovani che prendono le distanze dai vecchi misogini italiani. Giovani europei che si rapportano in modo paritario alle loro compagne. E’ necessario educare le giovani generazioni, offrire strumenti di educazione alla relazione e soprattutto alla visione dei media in modo critico. In questo video infatti Berlusconi propone ciò che da trent’anni le sue tv trasmettono: una visione deumanizzante delle donne che non rispecchia in alcun modo la realtà delle donne italiane.

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Per i giovani, tutto

Questo il post sul nostro libro Senza chiedere il permesso pubblicato il 6 dicembre da Marina Terragni sul suo blog:

Per il suo documentario “Il corpo delle donne” (5 milioni di contatti online), la mia amica Lorella Zanardo è stata amata, odiata, celebrata, detestata, perfino un po’ perseguitata. Lì si vedeva semplicemente quello che ogni giorno vedevamo in tv: non c’era niente di diverso, se non lo sguardo. In questo caso, lo sguardo di un’italiana poco italiana e non assuefatta, grazie alla frequentazione assidua con altri Paesi. Prova del fatto che il cambio di sguardo sulle cose è tanto, è quasi tutto, e quindi che molto dipende da noi, dalla nostra volontà e dal nostro desiderio.

“Il corpo delle donne” è stato anche un libro, edito da Feltrinelli. Recentemente per lo stesso editore Lorella ha pubblicato “Senza chiedere il permesso-Come cambiamo la tv e l’Italia”, dedicato ai ragazzi. L’intento è l’educazione alla cittadinanza attiva, attraverso un uso consapevole dei media. Le chiedo di raccontarmi il cambio d’oggetto.

“Semplice” dice. “Quando uscì il documentario centinaia di docenti di tutta Italia ci chiamarono per presentarlo e commentarlo nelle  scuole. Insegnanti appassionati e responsabili, ma in qualche modo “vinti” dalla concorrenza imbattibile della tv. Ci siamo andati: qui è l’embrione di questo progetto di educazione ai media, che in altri Paesi è materia obbligatoria. Se non conosci il linguaggio dei media, a cominciare dalla tv, hai scarse possibilità di essere un cittadino attivo e consapevole.

La gente …

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La Restituzione

La Restituzione

Come scrive Francesco Stoppa, psicanalista, classe 1955, la restituzione non è un cerchio che si chiude: “La mia generazione non ha mancato di far sentire la consistenza del proprio desiderio, il legittimo orgoglio per quella che è stata la propria storia, dando però per certo che chi sarebbe venuto dopo non avrebbe mai potuto eguagliarla. Si è rivelata a tal punto vittima di tale fascinazione narcisistica, che il senso vero dell’esistenza umana – il mistero di ciò che ci fa uomini – non sta nell’autoreferenzialità della propria esperienza, ma risiede in quei singoli, spesso quotidiani e ordinari atti con i quali si consegna il mondo a qualcun altro. Ed è forse sul piano della trasmissione, a causa in particolare dell’incapacità dei genitori di oggi di concepire e accettare la propria funzione di tramite […], che si è spezzato o perlomeno allentato l’anello di congiunzione con la generazione successiva e, di conseguenza, tra quest’ultima e la propria storia. Forse la gratitudine che gli adulti lamentano di non percepire da parte dei giovani ha qui la sua radice. Si può restituire ciò che non si è ricevuto o che è stato trasmesso in forma ambigua, svogliata, saccente? La questione è cruciale, anche perché la restituzione non è un’operazione che chiude il cerchio tra due contraenti, nella fattispecie tra due generazioni, ma guarda avanti, a chi dovrà venire; il proprio debito simbolico (l’aver ricevuto un nome e una storia, e potersi nutrire di un sentimento della vita) lo si salda infatti nel passaggio

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Le Nuove Emigranti

Le Nuove Emigranti

“I Nuovi Emigranti” titolava la copertina dell’Espresso di venerdi scorso 14 settembre. Da qualche anno ragazzi e ragazze italiani emigrano per trovare un lavoro decente, visto che qui non ci sono opportunità. A differenza dei loro nonni, vanno all’estero da laureati, spesso con Master, e a giudizio delle organizzazioni  che poi li assumono, sono bravi e preparati.

Qui sul blog da tempo abbiamo avviato una proficua collaborazione con giovani donne italiane che si sono inserite, tra molte difficoltà, in un percorso lavorativo all’estero. Giulia da Parigi, Chiara B. da Lisbona, Marina da Sydney, Livia da Berlino, Chiara C. da Oxford, Giusi da Barcellona, ogni lunedi ci racconteranno come si vive lontano da qui, quali sono i problemi, quali i vantaggi. Un canale diretto a cui potete inviare domande. Un altro modo di uscire dalle gabbie. Non tutte/i devono andare all’estero. Chi può però, ci vada. Serve consocere l’inglese, non serve avere consocenze e molti soldi. Andate e, quando avete accumulato espereinza, se potete tornate. Sarete forti di un’esperienza formativa impagabile.

Oggi Giusi ci racconta di un 11 settmebre diverso in Cataluna. Questo appuntamento si ripeterà ongi lunedì. Buona settimana.

L’11 Settembre

Tutti voi saprete cosa accadde l’11 di settembre del 2001 con il terribile attentato alle Torri gemelle di New York. Sicuramente meno persone sanno, invece, cosa accadde l’11 di settembre di un altro anno, il lontanissimo 1714. Quel giorno le truppe borboniche di Filippo V di Spagna conquistarono Barcellona, mettendo fine all’assedio alla città che durava da oltre …

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Sì, Faccio Politica

Sì, Faccio Politica

“Allora Zanardo, entra in politica?” mi chiedono in tante e tanti. Cert0! rispondo sopresa. Ma lo faccio già da tempo.

Da stamane alle 8 ho fatto il bagno a mio padre. Io, mia madre e una badante. In tre per cercare di mettere nella vasca un uomo magro di 91 anni. Il rischio fratture è altssimo. Lui si opponeva. Quasi due ore, con tutto quello che comporta. Può cadere e sarebbe un disastro. Ci sono gli odori/umori del corpo. C’è il suo soffrire ormai insopportabile. Dalla sua ha una famiglia che lo ama immensamente. Posso dire che mai ho amato così tanto come amo mio padre e dunque lo faccio con tutto l’amore del mondo. Stamane ho fatto politica. Mi sono occupata di un anziano. In questo caso mio padre. Stiamo parlando ormai di quasi un terzo della popolazione. Non tutti hanno una famiglia che li accudisce, non tutti hanno una badante. E allora la vita diventa un inferno. Leggete il Diario di Jane Sommers, Doris Lessing.

Ho un programma politico interessantissimo: i politici dedichino una giornata al mese ad occuparsi dei vecchi/e. Non è cosa da poco: “ristabilire il patto intergenerazionale” tuonano da destra e sinistra. Ecco, lavate e curate. Suona troppo cristiano? Suona troppo religioso? Ma no! guardate tutti defechiamo e ci sporchiamo e se restiamo a letto ci piaghaimo, anche gli intellettuali, anche quelli di sinistra e di destra: è la vita. E se non vogliamo che il mondo esploda, di questo tema …

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L’Estate delle Donne

 

Buone vacanze. Per chi le farà.

Buon Riposo, almeno quello, per chi invece dovrà restare a casa.

-In questo fine luglio mi sono presa del tempo per stare vicina a mio padre che è anziano e che necessita di attenzione continua che mia madre gli dedica pur non essendo lei pure, né giovane e né in salute. E così vivo da vicino una delle nostre tragedie che sono anche le nostre grandi vergogne: il welfare a prezzo della salute fisica e mentale delle donne. Lo dice bene anche Giuseppe De Rita nell’ultimo rapporto Censis: il burn out, che suona come “l’annientamento” delle donne che si sfiniscono nei lavori di cura. Provare per credere. Ci aiuta una  simpatica e organizzata donna dell’est,  quindi mi ritengo fortunata; ma  per chi non può permettersi  una badante, è un massacro. Significa tenere d’occhio 24 ore al giorno una persona che non sa più chi è, che cade se la lasci un attimo sola, che si mette in bocca di tutto come un bambino, che va accompagnato in bagno, pulito con tutto quello che comporta. Che di notte si sveglia e se si alza senza che qualcuno lo segua, può cadere e allora inizia un altro calvario. E quelle persone, che le donne italiane a milioni accudiscono, sono le stesse persone che erano una volta le loro madri, i loro padri, i loro mariti. Quello sguardo che ora le osserva, vuoto, quelle bocche non più in grado di pronunciare il loro nome, appartenevano …

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