Tempo
Essendo Stato

Essendo Stato

Si dice che un attimo prima di morire la vita intera ci scorra davanti in un secondo, che il tempo si dilati a dismisura, permettendoci, in un certo senso, di prolungare la durata della nostra esistenza. Forse succede davvero. E’ del tutto plausibile che il nostro cervello, presagendo la fine imminente, rallenti la nostra percezione del tempo pur di regalarci, in un estremo e disperato sussulto di autoconservazione, l’ultima occasione per riflettere, ricordare, rievocare. Per dare addio al mondo. Ed è il minuto prima che la  sua vita si interrompa, che viene raccontato dallo splendido lavoro teatrale di Ruggero Cappuccio “Essendo Stato” Dove il monologo del Magistrato si alterna all’apparizione di alcune presenze femminili che parlano un siciliano arcaico: un coro da tragedia greca, i cui interventi accentuano l’atmosfera onirica della pièce e sembrano suggerire che la morte è una fine che coincide con l’inizio: un ritorno al materno. Il loro lamento incarna sia quello delle donne vicine a Borsellino (la madre, la moglie, le figlie) sia quello di tutta una terra, la Sicilia, ferita dalla perdita di un eroe. All’eroismo del giudice corrisponde la dignità (che riecheggia quella di Antigone) di chi dovrà piangere il proprio caro senza un corpo da poter seppellire.

Vidi a teatro anni fa il lavoro di Cappuccio e mai come allora compresi che solo l’Arte può rendere la tragedia dei fatti che hanno funestato il nostro Paese negli ultimi decenni. Non so se “Essendo Stato” venga rappresentato in questi giorni. Lo spero. Lo ritengo …

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Senza Chiederci il Permesso

Senza Chiederci il Permesso

Carissime ragazze e carissimi ragazzi,

arrivo da due giorni trascorsi nella Tenuta di San Rossore con alcune e  alcuni di voi.

Sedute/i intorno ad un tavolo per parlare del futuro che ci attende già da settembre, ho faticato per qualche ora a tenere l’attenzione, stanca per un anno che mi ha stremata tra dibattiti, scuole e miserie varie.

Poi Anna  prende la parola ed è come se uno schiaffo potentissimo mi cogliesse in volto. Ci racconta di un lavoro duro nel volontariato a contatto con la sofferenza tutti i giorni, un padre amatissimo in difficoltà che lei cerca di aiutare e intanto  ci rivela la potenza del legame d’amore che talvolta lega le figlie ai padri. Pochi soldi, ma Anna   dimostra una forza sorprendente, un Paese il nostro che non offre più nulla;  intanto Gio  annuisce , Gio  che fino a qualche mese fa offriva di sé un’immagine dolcissima e che oggi mi appare indurita. No, è solo più consapevole.

Daniele che ha 30 anni e che ha investito tutto, intendo tutto in un progetto di cambiamento di vita e di società che all’estero gli valorizzerebbero di sicuro e che qui cerca di sostenere a prezzo di sacrifici terribili.

Mi vergogno della mia stanchezza.

Li ascolto parlare e ricaccio indietro le lacrime che i loro racconti mi suscitano.

Sono a vostra disposizione.  Da settembre ricominciamo. Scuole. E incontri. In giro per l’Italia.

Tutto il resto non conta, o conta molto meno.

La disoccupazione giovanile al 37%. Non esiste  emergenza più …

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Controllare a Vita: E' Questo il Nostro Progetto?

Controllare a Vita: E’ Questo il Nostro Progetto?

La 194 non si tocca #save194.

Una donna morta ammazzata ogni2/3 giorni: #noviolenzadonne

Le sidebar a dx dei quotidiani, stampa repubblica corriere, ci trattano come cretine: bisogna occuparsene protestare

La tv così com’è va cambiata: guardare, analizzare, protestare , sensibilizzare

Manifesti in giro per l’Italia che offendono e umiliano

Ragazzine private dell’autostima perché si autoggettivizzano: sensibilizzare

Potrei continuare, potremmo andare avanti per pagine intere: un Festival di sanremo che pare emerso dal medioevo per come ci considera e noi donne che cerchiamo di tenere a bada questa miseria e via di seguito

Perché protestiamo? Perché innalziamo il livello di consapevolezza?

La risposta non è che  ci da fastidio una coscia né che   ci disturba un pezzo di gluteo.

No. Chiaramente no. Io, come molte altre credo qui, vivrei nuda libera come l’aria, nessun problema con il mio corpo se posso determinarlo come io credo sia opportuno e mi posso esprimere attraverso di lui.

Ciò di cui si parla è lo sfruttamento, ed è terribile che chi fa più finta di non capire  sia  un gruppuscolo di simil intellettuali che favoriscono  i corpi resi oggetto delle tv berlusconiane e non solo.

Il punto ora è un altro ed è cruciale.

Noi siamo divenute le controllore dei diritti primari, tutto il giorno sulle barricate o impegnate in  guerriglie di trincea per tutelare i diritti primari.

Così, se andiamo avanti così, UN FUTURO MIGLIORE NON LO PROGETTEREMO MAI.

Stremate da piccole battaglie dai grandi contenuti che però ci hanno tolto fiato ed …

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Cercasi Don Milani disperatamente

Cercasi Don Milani disperatamente

Bocciati alle elementari. Bocciati alle scuole medie inferiori. Bambini con disagi, moltissimi extracomunitari. Ma anche molti e molte bambine italiane. La 12enne a cui è morta la mamma di cancro e di conseguenza ha fatto molte assenza? Bocciata. Il bambino problematico? Non c’è più il sostegno,bocciato. Aida lavora come cameriera in centro città, vive sola con la figlia di 11 anni che frequenta una scuola in zona. Abitano lontanissimo, la ragazzina è intelligente ha solo bisogno di un po’ di comprensione: bocciata. E’ emergenza. “Noi  badiamo al profitto, ai voti. Questa è una scuola esigente, sforniamo ragazzi con alte performance. Chi non ce la fa deve cercare altrove”. Dov’è l’altrove?

Quasi 2milioni e mezzo i NEET, acronimo di Not In Employment Education or Training. Cioè ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano. Non fanno niente. NON MI DITE CHE è COLPA LORO. Non lo accetto. E’ lo stesso atteggiamento degli adulti ipocriti seduti davanti alla tv che ascoltando le solite trite interviste alle ragazzine esclama: “Che vergogna, tutte vogliono fare le veline!” No, la vergogna è nostra che abbiamo permesso una tv che ha proposto solo la soubrette come modello da seguire.

E dunque una scuola deve accogliere, far crescere e accudire oltre che educare, almeno fino ai 15 anni. La valutazione sulle performance non la fanno più nemmeno le aziende, che hanno capito che ci vuole anche altro. Diciamo  invece che la scuola è stata fatta a pezzi, che i tagli stanno …

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L'Estate del 2012

L’Estate del 2012

Aveva le mani rosse e gonfie alla fine della giornata: era rimasto più di 5 ore con le mani nell’acqua. Cercava di riempire un secchio di ferro vecchio e grigio, l’acqua gli arrivava fino alle ginocchia magre. Aveva 8 anni e quelle erano le sue vacanze: 3 mesi a cercare di liberare la cantina dall’acqua che l’aveva inondata il mese prima. Suo padre non era però un aguzzino. Severo sì, molto. A quell’epoca, nel 1929, si usava così, i figli dovevano ubbidire ed imparare che la vita è dura e il lavoro pure; ma era l’unica via per aspirare a qualcosa di meglio. La bicicletta era rimasta solo un sogno per molti anni: erano pochi gli amici fortunati che sfrecciavano davanti a casa sua con bici nuovissime, gli altri si limitavano a sognarle.

Come molti altri coetanei, la guerra lo colse che non era ancora maggiorenne: partì e per quasi 5 anni guidò camion in giro per il Paese. Si ricordava di un giorno in cui prese a prestito un tandem e con il fratello maggiore pedalò da Milano a Padova. Lui stava nel posto davanti e gli sembrava che il cuore potesse scoppiare da un momento all’altro; quando passavano gli aerei che bombardavano sopra le loro teste, si buttavano veloci nei fossi, così da non prendere fuoco. A Padova ci andavano per salutare la mamma prima di imbarcarsi per la Grecia; da 2 anni non andavano a trovarla e chissà se l’avrebbero rivista. Lui arrivò tardi all’imbarco e fu …

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Per Sconfiggere le Caste, ecco le Nuove Caste

Per Sconfiggere le Caste, ecco le Nuove Caste

Questo articolo è anche in homepage de Il Fatto quotidiano.

Per sconfiggere i Partiti Casta  ci si sta attrezzando con  altre Caste.

Indubbiamente questo è il Paese delle caste e delle corporazioni. Non che in altri luoghi ne siano immuni, nei Paesi anglosassoni provenire dall’Università giusta crea un forte senso di appartenenza  con vantaggi evidenti, ma qui è casta anche per i  contro casta.

Mi par di capire che il sistema attuale stia crollando perchè le persone  hanno sviluppato una nausea insostenibile verso i partiti/casta tanto che i sondaggi darebbero questi Partiti quasi morti. E allora per sconfiggere i partiti casta voi cosa fareste sapendo che elettori/elettrici hanno espresso il loro rifuto delle caste/corporazioni? Tutto immagino. Fuorchè riproporre altre caste e corporazioni.

Per sconfiggere i Partiti Casta invece ecco le proposte:

Ginsborg e la corporazione  dei docenti universitari, Montezemolo e la lobby di ferro dei manager, Passera forse con la corporazione fortissima dei big della finanza, questa da considerarsi di acciaio e niente potrebbe essere più tosta di questa. E poi la discesa in campo di una altra lobby che non scherza: informazione/industria/potere: Repubblica e Scalfari e DeBenedetti che propongono Saviano e forse De Gregorio (almeno una donna. Gli altri, esclusivi circoli di maschi come nei vecchi club scozzesi).

Dunque non c’è soluzione pare: per combattere le  lobby dei partiti, gli italiani si meritano altre lobby, altrettanto forti se non di più, anche perchè alcune di queste stavano a controllo delle lobby attuali, che hanno prontamente mollato quando queste …

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Dialogo tra Genere e Generazioni

Dialogo tra Genere e Generazioni

Attivare degli agenti di cambiamento che a partire da sé si facciano ponti tra le generazioni e i generi,lavorando per la coesione sociale, utilizzando la memoria collettiva e i social media.

Si conclude domani a Livorno il percorso iniziato a Roma il 25 novembre dello scorso anno e che ha avuto come obbiettivo la formazione di numerosi agenti di cambiamento, persone cioè donne e uomini  in grado grado di essere PONTE tra i GENERI e le GENERAZIONI per cementare la COESIONE SOCIALE. Un lavoro importante questo di cui sono e siamo orgogliose/i. Questo attuale è un momento di grande tensione sociale e molto bisognerebbe mettere in atto per evitare che le tensioni esplodano. Mi ha colpito quanto ha detto il corrispondente della maggiore rete TV tedesca durante un dibattito: “Anche noi in Germania abbiamo problemi, la differenza con l’Italia è che noi lavoriamo sulla coesione sociale”.

Che significa scuole, che significa relazioni tra donne e uomini che vanno elaborate, che vuol dire mettere in relazione le generazioni prima che sia tardi. Ci siamo avvalse/i di una consistente base sociologica e culturale frutto di molti mesi di lavoro per attivare diversi laboratori territoriale tra Toscana, Lazio e Campania. Per questi incontri sono poi stati selezionati  circa 30/40 persone di entrambi i sessi e di gruppi generazionali diversi. Partendo da una base di analisi del Paese condivisa, l’ipotesi formulata è stata che mettendo a confronto persone eterogenee in uno spazio reale e fornendo stimoli verbali e visivi di discussione, si potessero acquisire …

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