Corpo e corpi
AIDS: Ci Riguarda

AIDS: Ci Riguarda

I casi di HIV oggi in Italia sono in continuo aumento: la prima causa di infezione è il rapporto sessuale non protetto. Si stima che in dieci anni, dal 1998 al 2009, i casi attribuibili a trasmissione sessuale nel nostro Paese siano aumentati dal 13,3 al 79% del totale delle diagnosi di positività all’HIV. In questo contesto, per una serie di fattori biologici, sociali e culturali, a essere maggiormente a rischio sono proprio le donne (Fonte Bollettino COA/ISS nr 24 del 2011). In occasione del suo 25° anniversario, LILA Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids lancia una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi tramite SMS solidale al 45508, dal 28 ottobre al 3 novembre, a sostegno del progetto “DONNA – prevenzione al femminile”, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare le donne su come affrontare questo problema. Con i fondi raccolti LILA Onlus sosterrà un intervento mirato alla popolazione femminile con attività di informazione sulla prevenzione dell’HIV e con iniziative sul territorio nazionale, tra cui linee telefoniche dedicate, sportelli di ascolto nelle sedi locali, produzione e diffusione di materiali informativi. A rendere le donne un gruppo particolarmente a rischio sono false credenze e ostacoli per superare i quali è necessario migliorare la conoscenza dell’HIV. Le donne pensano di non essere a rischio perché sono convinte che l’HIV non le riguardi, oppure perché hanno una relazione di coppia stabile. In realtà, molte di loro contraggono l’HIV dal proprio marito o dal partner che ha rapporti non …

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Lettera da Berlino: Meglio essere Cyborg che Dea?

Lettera da Berlino: Meglio essere Cyborg che Dea?

“Donna non si nasce, ma si diventa”

Simone de Beauvoir 1946

 

“Meglio essere cyborg, che dea”

Donna J. Haraway (1885/ ) 1991

 

(Citazioni tratte da “Manifesto contra-sessuale”, Beatriz Preciado)

 

A giugno di quest’anno un consiglio di medici e giuristi tedeschi ha riconosciuto nelle operazioni mediche applicate a neonati intersessuali, delle pratiche lesive di alcuni dei diritti umani fondamentali. Ad essere dibattuto è stata la presa di posizione del Comitato Etico tedesco sul tema dell’ intersessualità. Non solo i Verdi, ma anche gruppi evangelici, associazioni gay e losbo e gruppi di genitori di donne-XY  hanno sostenuto l’ istanza di una maggiore tutela di diritti di persone intersessuali. Il passo più importante che è stato fatto: riconoscere ufficialmente che l’ intersessualità non è una malattia. Ulteriori punti del dibattito hanno interessato l’ aspetto giuridico della connotazione sessuale sui documenti ufficiali: alcuni membri del comitato hanno proposto di aggiungere su carta d’ identità o passaporto la possibilità di scegliere -oltre alla dicitura “sesso: maschile” o “sesso: femminile”- anche “ALTRO”.

Questi sono dei piccoli ma essenziali passi che in Germania si stanno compiendo sul fronte della lotta alle discriminazioni di genere, qualsiasi esso sia e presupposto che esso esista. Una lotta che non è conclusa e che procede da anni. É dal 2011 che un comitato di individui e gruppi trans- e inter-sessuali ha redatto un documento per la riforma della legge transessuale (TSG) del 1981. Chi è  volesse sostenere questa riforma, può sottoscrivere una petizione il cui testo può essere letto qui.

Di …

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Sguardi di Maschi

Sguardi di Maschi

“Vi raggiungo al ristorante più tardi” e si affretta verso l’auto. Nonostante si sia in vacanza, non salta mai la palestra. Ci va tutti i giorni, mi dice l’amica che me l’ha presentata. E’ una donna giovane, professionista, ci siamo conosciute al mare e dunque in bikini. “Ha un fisico pazzesco” anticipa la comune amica, “non un filo di grasso” e constato che è in effetti così. Fianchi strettissimi, muscolosa e tonica, pancia tartarugata: se non fosse per il seno, piccolo e sodo, potrebbe essere un maschio, penso. Compatta. Tesa. Definita. Così come si usa ora. Corpi dove non c’è spazio per accogliere una vita nuova, corpi che non vogliono essere sorpresi dalla vita. Corpi controllati e controllabili. Corpi che metti facilmente in crisi con una semplice domanda “sei ingrassata?” Quel corpo davanti a me non è attraente. E’ un corpo “di moda”, che corrisponde ai canoni imposti dalla moda. Ma se fossimo liberi di affidarci ai nostri istinti reali, quel corpo ci attrarrebbe? Mi chiedo

Più tardi a cena siamo in parecchi. C’è un uomo giovane e molto bello che guarda con interesse senza timore di essere notato la ragazza alla mia destra, che ride e mangia di gusto mentre contraccambia gli sguardi divertita. “Belli quei due insieme” dico alla mia amica indicandoli. “Si, lei è simpaticissima, carina anche. Peccato che ultimamente sia un po’ ingrassata” risponde. Noto che il tipo che la corteggia non pare essere disturbato di quei chili di troppo della ragazza.

La mattina ci rivediamo …

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Slut Walk a  Oxford

Slut Walk a Oxford

Le manifestazioni Slut Walk sono iniziate  a Toronto l’anno scorso e sono diventate un movimento di protesta in tutto il mondo. I partecipanti protestano contro la spiegazione o giustificazione dello stupro in riferimento a qualsiasi idea sulle apparenze di una donna. Il movimento è nato quando l’agente Michael Sanguinetti, un ufficiale della polizia di Toronto, ha suggerito che per essere al sicuro, “le donne dovrebbero evitare di vestirsi come troie,” parola quest’ultima che in inglese si traduce ‘slut’. Oggi lascio la homepage alla Slut walk di Oxford raccontata dalla nostra inviata Chiara Carpita, studiosa e ricercatrice di tematiche di genere. Buona lettura.

 

Slut Walk Oxford 19 maggio 2012 

Slut Walk video 1

Slut Walk video 2

 

Whatever we wear

Wherever we go

Yes means yes

And no means no

My dress is not a yes!

We don’t deserve blame!

We don’t deserve shame!

We deserve respect!

It’s not what I wear

It’s not what I do

It’s just what I say

It’s not up to you!

My clothes are not louder than my voice

Il corteo della Slut Walk Oxford è partito dalla Radcliffe Camera ed ha attraversato tutta la città. Uomini e donne uniti/e contro la cultura patriarcale dello stupro che colpevolizza le/i sopravvissute/i. Ho pensato molto a questa parola, sopravvissuta/o, a quanto sia l’unica possibile, come dice Emily Jacobson:

“I am walking because I was raped. I am walking because two thirds of people who answered a survey would say I am to blame for …

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Care Ragazze, Voi non Andrete all’Inferno

Leggo con raccapriccio questo articolo: Una Donna Che Abortisce Porta la Sua Anima all’Inferno.

Leggo il post di Lipperini che riassume quanto c’è da sapere sulla Manifestazione di domenica a Roma organizzata dal Movimento per la Vita.

Ho due figli, sono cattolica ed esprimo il mio profondo disagio, il mio malessere profondissimo verso un Movimento per la Vita che si esprime con toni di giudizio e vendetta. Mi dissocio totalmente e chiedo ai tanti frati, preti cattolici che in questi anni mi hanno invitata a presentare il mio lavoro, se si  dissoceranno da questa FEROCIA.

Apprendo che secondo il senatore del Pdl Stefano De Lillo, promotore dell’intergruppo dei parlamentari per la vita “la vita umana è un valore prioritario, per questo dobbiamo testimoniare con questa marcia che esso va difeso nelle istituzioni e nella comunità. Si sente sempre il bisogno di questa difesa, perchè la vita è un valore universale”. Pieno appoggio all’iniziativa, cui parteciperà in prima persona, da parte del capogruppo del PDL al Senato, Maurizio Gasparri. “Parteciperò a questa iniziativa – ha detto Gasparri – perchè ritengo importante testimoniare sostegno attivo alle iniziative che dalla società civile e da tante realtà di base partono per difendere valori essenziali. La politica stessa deve pensare all’economia, a programmi, a progetti e a coalizioni, ma se perde di vista i valori essenziali della vita e della famiglia rischierebbe di rimanere priva di senso”. Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, questa mattina in Senato, ha partecipato, per il Pd, la

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Ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE

Ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE

Ho scritto a SNOQ  questo il testo : Cara Cristina,vi chiedo come movimento  SE NON ORA QUANDO  se potete, con tutto il nostro supporto e quello della rete, organizzare una riunione/manifestazione/: credo che si debba partire da qui, dalla incapacità della politica degli uomini di occuparsi delle donne italiane. Occupiamocene noi. CI stanno destituendo dalla nostra capacità di prenderci cura del mondo.  E’ chiaro che parlare non basta più.  E’ chiaro che chi ha la mia età si deve sentire responsabile e non dormirci la notte.. E’ chiaro che ora si dovrebbe, ma vorrei scrivere DEVE agire per tutelare non più le ragazze, ma le bambine. Ancora ancora ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE.

Ecco la RISPOSTA: Cara Lorella, a nome di Snoq penso che dobbiamo incontrarci subito e discutere su eventuali iniziative comuni. Il numero delle ragazze stuprate e uccise da compagni, amici e coetanei aumenta ogni giorno. E’ un tema su cui Se non ora quando vuole muoversi insieme a tutte le realtà che già si occupano da tempo di violenza sulle donne. Mi sembra molto importante però farlo in modo nuovo e efficace, che riveli la nostra forza e non la debolezza, che coinvolga gli uomini e i ragazzi, le loro madri. Dobbiamo allargare il tema dalla violenza come atto alla violenza simbolica che lo produce, parlare di possesso delle donne nell’immaginario collettivo, nella cultura. Da qualsiasi manifestazione contro la violenza, le donne secondo me devono tornare a casa piene di energia e voglia di cambiare il mondo,

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Joanna, Ilaria e un Libro Importante

Joanna, Ilaria e un Libro Importante

Ilaria è un ‘assidua lettrice del blog nonchè un’appassionata “amica delle donne”. Ha dedicato del tempo ad un gesto di cui la ringraziamo. Quanto segue tra l’altro è stato scritto in lingua originale inglese e Ilaria ha tradotto. Grazie Ilaria da parte di tutte e tutti noi. Grazie a Joanna Burke che si è presa del tempo per intervenire sulle questioni italiane. Inutile rammentare che oggi in Italia un testo così verrebbe tacciato di moralismo. Riflettiamoci. Vi segnalo anche l’editoriale di Le Monde del 9 marzo  dedicato alla situazione delle donne. La Francia è a pochi km da qui.  Il Direttore di uno dei piu auterevoli quotidiani al mondo sceglie di ragionare seriamente del tema che ci riguarda.  Chissà se i direttori dei nostri quotidiani leggono la stampa estera. Importante sapere cosa accade al di là dei nostri confini. Buona domenica. Riposatevi 🙂

“Qualche giorno fa, sull’onda delle reazioni di tante e tanti di noi al trattamento che la stampa andava facendo degli incessanti femminicidi e stupri, ho scritto una mail a Joanna Bourke, autrice di “Stupro. Storia della violenza sessuale”, chiedendole di esprimere la sua opinione su alcuni fatti e  comportamenti, che le ho descritto, e cioè l’uso di un linguaggio che finisce per giustificare questi crimini come omicidi passionali, tragedie della gelosia, episodi di follia, o lo spazio dato, sui media e nelle conversazioni di tutti i giorni, a veri e propri processi alle vittime, alle donne. Joanna mi ha risposto subito, nonostante i mille impegni per discutere …

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