Cambiare il mondo
Vite in Gabbia

Vite in Gabbia

Mentre Milano si desertificava in agosto, caldo torrido e solo pochi stralunati in giro per la città, fervevano i lavori per l’apertura di un altro negozio, enorme, di biancheria intima. Vi sarete accorte/i anche voi: crisi o non crisi, in ogni strada o viuzza italiana mutande di tutti i tipi stanno in bella mostra sui soliti manichini: taglia 4a sopra, tg 38 sotto. Pare che ultimamente non vadano più i semplici perizoma: culotte con laccetti maliziosi posteriori, mi dicono si vendano molto, facendo presagire maschi seduttori che abbiano poi voglia, e perizia, di slacciarli. Se poi incrociamo questi dati con quelli delle vendite di romanzi soft porno per donne, emerge un dato inconfutabile: le donne, tante tantissime e di età variabilissima, hanno voglia di sesso/amore/eros/porno. Non mi scandalizzo, non sono delusa, non mi unisco alla folta schiera di giudici e giudicesse contro le amanti dei romanzi post Harmony: se il gioco e se la fantasia servono a diluire l’horror giornaliero, perché no? Anzi, mi unisco con convinzione al desiderio di trasgressione.

Se però trasgressione deve essere, che lo sia realmente, mi verrebbe da dire.

Mi tocca riprendere il tema delle GABBIE, già affrontato nel libro Il Corpo delle Donne e ripreso più volte. Devo riprenderlo perché credo sia questo il problema italiano, che ci affligge e ci impedisce di, finalmente, cambiare.

 I 3 romanzi dell’estate sulle varie sfumature di grigio rosso ecc, le mutande e la mascherina con manette incluse di pelouche in vendita anche nei grandi magazzini, il …

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Senza Chiederci il Permesso

Senza Chiederci il Permesso

Carissime ragazze e carissimi ragazzi,

arrivo da due giorni trascorsi nella Tenuta di San Rossore con alcune e  alcuni di voi.

Sedute/i intorno ad un tavolo per parlare del futuro che ci attende già da settembre, ho faticato per qualche ora a tenere l’attenzione, stanca per un anno che mi ha stremata tra dibattiti, scuole e miserie varie.

Poi Anna  prende la parola ed è come se uno schiaffo potentissimo mi cogliesse in volto. Ci racconta di un lavoro duro nel volontariato a contatto con la sofferenza tutti i giorni, un padre amatissimo in difficoltà che lei cerca di aiutare e intanto  ci rivela la potenza del legame d’amore che talvolta lega le figlie ai padri. Pochi soldi, ma Anna   dimostra una forza sorprendente, un Paese il nostro che non offre più nulla;  intanto Gio  annuisce , Gio  che fino a qualche mese fa offriva di sé un’immagine dolcissima e che oggi mi appare indurita. No, è solo più consapevole.

Daniele che ha 30 anni e che ha investito tutto, intendo tutto in un progetto di cambiamento di vita e di società che all’estero gli valorizzerebbero di sicuro e che qui cerca di sostenere a prezzo di sacrifici terribili.

Mi vergogno della mia stanchezza.

Li ascolto parlare e ricaccio indietro le lacrime che i loro racconti mi suscitano.

Sono a vostra disposizione.  Da settembre ricominciamo. Scuole. E incontri. In giro per l’Italia.

Tutto il resto non conta, o conta molto meno.

La disoccupazione giovanile al 37%. Non esiste  emergenza più …

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Meritocrazia

Meritocrazia

Roger Abravanel, consulente di livello internazionale per le maggiori organizzazioni, ha scritto un libro MERITOCRAZIA, www.meritocrazia.com, in cui sostiene:

In Italia il sistema di valori è molto meno meritocratico di quello di altre società, come quella nord-americana e scandinava, molto più capaci di assicurarsi che la classe dirigente (il top 1 per cento o 10 per cento, a seconda delle definizioni) sia la migliore possibile. Meritocrazia spiega come in Italia l’assenza di questo sistema di valori abbia prodotto una classe dirigente debolissima: la mancanza di meritocrazia è molto più pervasiva di quanto non si creda, ed è diventata la causa principale del declino della nostra economia. Una classe dirigente inadeguata di policy makers, leader e dirigenti della pubblica amministrazione e purtroppo anche di azionisti che non si sono meritati la proprietà della propria impresa Che cos’è la meritocrazia? Licenziare i “fannulloni” nel settore pubblico? Eliminare le raccomandazioni? Nulla di tutto ciò. Licenziare i “fannulloni” è sacrosanto, ma cosa fare dei milioni che non sono fannulloni e che bisogna valorizzare? Negli USA, patria della meritocrazia, le “recommendations” portano a riempire un posto di lavoro su due. Si tratta però di “raccomandazioni” molto diverse dalle nostre. Chi segnala qualcuno particolarmente bravo e adatto per un posto di lavoro lo fa con grande cautela, perché mette in gioco la propria stessa reputazione e risponderà moralmente della performance della persona segnalata; da noi, invece, si raccomandano con leggerezza persone che non si conoscono (dal punto di vista delle capacità professionali)

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Evvai! Storica Sentenza: La Giunta Regionale Lombarda è Illegale

Importante sentenza del Consiglio di Stato. La Giunta regionale della Lombardia è illegale. Leggete qui sotto e gioite. Cambiare il Mondo si può. Avvocate Donne toste e competenti hanno combattuto per più di un anno e oggi hanno portato a casa oltre ad una vittoria una sentenza storica. Ragazze: siamo vicino ad un Cambiamento Epocale. COme dico da 3 anni, il cambiamento è in corso, lavora sotterraneo, a breve esploderà. Grazie alle nostre amiche avvocate che ce l’hanno messa tutta e ci regalano un inizio di estate, oggi 21 giugno, memorabile. Sto lavorando e finendo il mio libro: stappo  una bottiglia di vino e brindo. Fatelo anche voi!

DEMOCRAZIA PARITARIA Su sedici assessori la presenza delle donne deve avvicinarsi alla metà. Invece su sedici assessori 15 erano uomini. Oggi sono 13 e la giunta rimane quindi illegale. La sentenza del Consiglio di Stato, n. 3670 pubblicata oggi,  è destinata a produrre effetti molto importanti su tutte le giunte regionali, provinciali e comunali poichè afferma che per riequilibrio di genere deve intendersi la sostanziale approssimazione alla metà tra donne e uomini. Se non è il 50e50 proposto dall’UDI Unione Donne in Italia nel noto progetto di legge del 2007 poco ci manca. A Milano, da oggi pomeriggio non si parla di altro. “E’ una grande vittoria della legalità e una forte affermazione della democrazia paritaria. Le donne di Milano non si sono arrese” commentano le avvocate Ileana Alesso e Giovanni Fantini che hanno proseguito al Consiglio di Stato la battaglia

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Cercasi Don Milani disperatamente

Cercasi Don Milani disperatamente

Bocciati alle elementari. Bocciati alle scuole medie inferiori. Bambini con disagi, moltissimi extracomunitari. Ma anche molti e molte bambine italiane. La 12enne a cui è morta la mamma di cancro e di conseguenza ha fatto molte assenza? Bocciata. Il bambino problematico? Non c’è più il sostegno,bocciato. Aida lavora come cameriera in centro città, vive sola con la figlia di 11 anni che frequenta una scuola in zona. Abitano lontanissimo, la ragazzina è intelligente ha solo bisogno di un po’ di comprensione: bocciata. E’ emergenza. “Noi  badiamo al profitto, ai voti. Questa è una scuola esigente, sforniamo ragazzi con alte performance. Chi non ce la fa deve cercare altrove”. Dov’è l’altrove?

Quasi 2milioni e mezzo i NEET, acronimo di Not In Employment Education or Training. Cioè ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano. Non fanno niente. NON MI DITE CHE è COLPA LORO. Non lo accetto. E’ lo stesso atteggiamento degli adulti ipocriti seduti davanti alla tv che ascoltando le solite trite interviste alle ragazzine esclama: “Che vergogna, tutte vogliono fare le veline!” No, la vergogna è nostra che abbiamo permesso una tv che ha proposto solo la soubrette come modello da seguire.

E dunque una scuola deve accogliere, far crescere e accudire oltre che educare, almeno fino ai 15 anni. La valutazione sulle performance non la fanno più nemmeno le aziende, che hanno capito che ci vuole anche altro. Diciamo  invece che la scuola è stata fatta a pezzi, che i tagli stanno …

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Il Coraggio delle Idee

Il Coraggio delle Idee

Osservavo  tempo fa Emma Bonino ricevuta con tutti gli onori da personalità di spicco ad un convegno  e intanto riflettevo su come quelle stesse persone l’avrebbero snobbata, derisa, ignorata quando molti anni fa lottava con i radicali nelle piazze italiane. Non ha importanza se piaccia o no Bonino, quello che le va riconosciuto è il coraggio delle idee, merce rarissima, qualità che va coltivata e che rende capaci di vivere a lungo senza approvazione dei benpensanti: non è facile.

Ho letto anni fa “Lungo Cammino verso la Libertà” di Nelson Mandela, un tomo di alcune centinaia di pagine, a tratti noiossimo perché Mandela descrive puntigliosamente la sua vita e dunque pure 30 anni di carcere, dove si sa, non accade gran ché. Non ha importanza se piaccia o no Mandela, certo che anche qui va riconosciuta la capacità di vivere a lungo senza il consenso: non è semplice, specie se intanto stai segregato dal mondo e immagino che ogni tanto ti assalga la paura che la vita finisca lì.

La Storia fortunatamente ci racconta di vite eroiche e sono queste che ci piace ascoltare, raccontare: Linda Poet la prima donna avvocata laureatai intorno al 1880, dovette attendere 40 anni per esercitare la professione e, quando entrò in tribunale, la schernirono nei modi piu meschini,  gli uomini e anche le donne. Lei continuò a testa alta e oggi noi ci commuoviamo leggendo del suo bellissimo coraggio che ci ispira.

Potremmo dire che questi personaggi hanno avuto il coraggio delle idee ma …

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Pronte ad occuparci del Paese

Pronte ad occuparci del Paese

Racconta il Censis che nei programmi tv le donne vengono rappresentate come donne di spettacolo, del dolore, astrologhe…

Da tempo anche al cinema manca una narrazione delle donne italiane di oggi: i registi per lo più paiono focalizzarsi sulla rappresentazione di donne “bellone” alla Vanzina, o di donne sofferenti, inermi, solitamente magrissime. Done reali ce ne sono poche nei film dei registi nostrani. Anna Magnani oggi probabilmente sarebbe disoccupata: io credo che farebbe paura con quel volto che invecchiando rivelava sempre più il suo carattere, dove per carattere si deve intendere tutto ciò che aveva formato la sua faccia, come ci ricorda Hillman. Ciò che fa paura è la rappresentazione di quel “tutto” che modifica il nostro volto: non più sorridenti avatar, bensì donne con cui mettersi in relazione. Chiunque in Italia abbia età e autorevolezza acquisita negli anni, sa quanto imbarazzo dimostrino gli uomini a rapportarsi a donne complete e forti, di una forza del femminile che nulla ha a che fare con lo scimmiottamento di un comportamento maschile.

Però come dicono gli inglesi enough is enough. Vi devo dire che è avvilente, talvolta insopportabile, da oggi sarà inaccettabile, avere molta più capacità ed esperienza della maggior parte degli uomini che incontriamo, e dover fingere di essere “un po’ meno” pena l’emarginazione. Il problema non è mio, non è nostro. E’ tutto loro. Dunque, care ragazze che mi chiedete modelli non da copiare pedissequamente ma a cui ispirarvi, da oggi questo spazio è aperto a donne coraggiose

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