Racconta il Censis che nei programmi tv le donne vengono rappresentate come donne di spettacolo, del dolore, astrologhe…

Da tempo anche al cinema manca una narrazione delle donne italiane di oggi: i registi per lo più paiono focalizzarsi sulla rappresentazione di donne “bellone” alla Vanzina, o di donne sofferenti, inermi, solitamente magrissime. Done reali ce ne sono poche nei film dei registi nostrani. Anna Magnani oggi probabilmente sarebbe disoccupata: io credo che farebbe paura con quel volto che invecchiando rivelava sempre più il suo carattere, dove per carattere si deve intendere tutto ciò che aveva formato la sua faccia, come ci ricorda Hillman. Ciò che fa paura è la rappresentazione di quel “tutto” che modifica il nostro volto: non più sorridenti avatar, bensì donne con cui mettersi in relazione.
Chiunque in Italia abbia età e autorevolezza acquisita negli anni, sa quanto imbarazzo dimostrino gli uomini a rapportarsi a donne complete e forti, di una forza del femminile che nulla ha a che fare con lo scimmiottamento di un comportamento maschile.

Però come dicono gli inglesi enough is enough. Vi devo dire che è avvilente, talvolta insopportabile, da oggi sarà inaccettabile, avere molta più capacità ed esperienza della maggior parte degli uomini che incontriamo, e dover fingere di essere “un po’ meno” pena l’emarginazione.
Il problema non è mio, non è nostro. E’ tutto loro.
Dunque, care ragazze che mi chiedete modelli non da copiare pedissequamente ma a cui ispirarvi, da oggi questo spazio è aperto a donne coraggiose che vogliano raccontare la loro storia a chi ci legge qui. Con foto per favore. In homepage la foto di Barbara Giangrave, qui leggete chi è.
Dato che molte di voi hanno scritto al Sen. Zavoli proponenedo il mio nome per il CdA rai, è giusto che conosciate il mio cv. Che è questo. Chiederemo a chi viene nominato prossimamente di spiegare i motivi che gli consentono di ricoprire un certo ruolo.
Fatevi avanti! Nessuna paura. QUI gli indirizzi di tutte le istituzioni e dei partiti che da anni ripetono di volere scegliere le donne. Bene, sommergiamoli di cv. Così magari se vi fate vedere, chissà che non vi invitino il prossimo anno a LA7: sono certa che Saviano e Fazio saranno felici di ricordare agli italiani come sono le donne italiane. Finalmente. 😉

Qui  un interessante inziativa:

E’ nata un’iniziativa molto interessante da parte di GIO (Osservatorio interuniversitario di Genere) e con l’appoggio di molte reti di donne e di singole donne. In questi giorni si fa un gran parlare di curricula: Santoro e Fruttero mandano i loro ed anche Serena Dandini presenta il suo per la presidenza Rai. Monti li esamina… il termine è entrato nel linguaggio dei media. Largo al merito dunque di tutti e di tutte. Di tutte appunto. Pertanto molte donne eccellenti in vari ambiti stanno inviando i loro curricula femminili nei luoghi dove si deve prossimamente scegliere (Comuni, Province, Consiglio d’amministrazione Rai, Autority varie etc.) e non solo per far rispettare la legge Golfo che prevede la presenza di donne nei CDA delle aziende, ma per un motivo politico, che si esprime nella partecipazione dinamica e costruttiva alla vita della polis. Dove sono le tante laureate in Economia, in Giurisprudenza, nelle materie scientifiche, solo per fare qualche esempio? Le donne in questione non accettano che nel toto nomine che impazza sui nostri organi di comunicazione i nomi femminile non ci siano o siano veramente un‘eccezione. Pertanto si sono attivate ritenendo che sia  giunto il momento di valorizzare il talento femminile. Lo scopo non è tuttavia la nomina di donne purché siano, ma di donne che rispondano a certe caratteristiche, che  del resto dovrebbero possedere anche gli uomini (onestà, cultura, preparazione e competenza, appunto).

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