Care ragazze, bambine, amiche giovanissime,
qual’è il CORPO PERFETTO?
La pubblicità qui a destra, biancheria intima di VICTORIA’S SECRET pare non avere dubbi: ilcorpo perfetto è quello magrissimo, ossuto, dove le forme sono annullate, le ossa sporgono dalla pelle, il seno è una protesi ( non esistono quasi in natura corpi tg 34 con seni tg 5 ). Di persona queste ragazze non appaiono come nella foto: come sapete le luci, il photoshop eliminano ciò che dal vero risulterebbe inquietante. Durante le sfilate ad esempio si nota molto bene che chi ha il viso scarno anche se molte giovane  presenta occhiaie profonde e inquietanti .
Di lato all’immagine di VICTORIA’S SECRET la copertina del mensile MENTE & Cervello in edicola oggi. Immagine inquietante vero? La bimba che guarda corrucciata la bilanca avrà sei anni ed è già insoddisfatta del suo, poco, peso: come darle torto? se L’IMMAGINE quasi univoca imposta dai media è quella alla sua sinistra, e sappiamo quanto potente possa essere l’imposizione mediatica, lei vorrà essere il più possibile simile al MODELLO UNICO ACCETTATO. Vale per tutte e ancor più per le bambine e le adolescenti: appartenere ad un modello riconosciuto come vincente, ti fa sentire voluta, di più, ti fa sentire amata.
“Avevo 9 anni quando mi sono ammalata di anoressia. Ricordo sensazioni confuse di quel periodo ma una cosa la ricordo bene. L’obbiettivo scritto sulle pagine del mio diario con tutta l’ingenuità di uan bambina: diventare come le soubrette della tv, nella convinzione che così si dovesse essere per essere apprezzate e avere un ruolo” mi scriveva  una ragazza  tempo fa.
“Essere apprezzate ed avere un ruolo”: e se la tv e la pubblicità propongono un solo ruolo vincente, ecco che quel ruolo, quel modello diventa l’obbiettivo da raggiungere a tutti i costi.

Chi legge dirà: ma ci sono i genitori, c’è la scuola. Io non sono d’accordo, questo mi pare il gioco dello scaricabarile.
La scuola ha già molti problemi e le insegnanti non possono farsi carico anche della dismorfobia dilagante in un sistema scolastico carente di mezzi e formazione come quello attuale.

I genitori sono anch’essi spesso vittime della  dittatura mediatica in particolare in un Paese che presenta una percentuale di analfabetismo funzionale inquietante.
Di base però la domanda è : perchè famiglie e scuola dovrebbero mettere in atto sistemi difensivi verso i media? Perchè i media non possono essere dalla parte dei consumatori?

C’ è poi un’altra domanda , a cui urge rispondere, care ragazze bambine amiche: chi stabilisce qual’è il CORPO PERFETTO?

Quello più accettato? Da chi? Non dagli uomini: chiunque abbia interpellato amici maschi sa molto bene che quei corpi ossuti non sono proposti per coinvolgere il loro sguardo. Alcuni ne sono attratti ma in quanto quei corpi sono simbolo di un mondo a cui anch’essi ambirebbero.
Chi ha deciso che questi sono i corpi perfetti?

La moda ha una grande influenza: un corpo magro è più elegante, si dice. Sì? Magro  quanto?

Un corpo senza forme è anche molto più facile da vestire. Non ci sono quei seni, quei fianchi, quei glutei “ingombranti” che presupporrebbero una sapienza sartoriale che un corpo a forma unica non richiede.

Ma c’è altro: i corpi esili fino a scomparire rimandano ad  un ‘idea di femminile sempre più costruita e sempre meno vera, sempre più manipolata e perciò controllabile.

Si esprime in qs corpi la volontà di altri che paiono mirare e ad un annullmento dei corpi delle donne,  magri sottili fino a diventare invisibili, così come raccontato nel film “Un Algido Spillo Pungente”.
C’è un gusto perverso  nel raggiungere una magrezza sul filo della morte, ed è il gusto del controllo totale sui propri istinti primari. Non mangiare fino a dominare le proteste feroci del nostro corpo, non mangiare fino a bloccare il sangue mestruale.
Care ragazze, bambine amiche: quel modello è un modello mercantile, imposto da altri per vendere attraverso i nostri corpi.
Ammetto che la mia generazione ne è in gran parte responsabile: dovevamo accorgerci, dovevamo bloccarli, dovevamo essere più coraggiose e cercare meno l’approvazione del  mercato e di quelli che riteniamo vincenti.
Lo ammetto ma vi esorto a comprendere che DIRE NO  all’imposizione sui nostri corpi ha un significato maggiore, ENORMEMENTE PIU’ GRANDE di riprenderci la libertà di apparire come siamo. Significa tagliare i lacci che impediscono la nostra emancipazione, significa autodeterminazione, significa che il corpo perfetto non c’è, e non ce lo FACCIAMO DIRE DA NESSUNO COME DOBBIAMO ESSERE.

Carissime ragazze bambine amiche, la mia generazione poteva fare di più: però molte di noi ci sono, ci siamo: insieme siamo fortissime. Di una forza che ci sorprende perchè  quasi ci spaventa diventare consapevoli della potenza che da noi può sprigionare.