Umani, mammifere e Tv di Il_Corpo_delle_Donne

Dov’è dov’è la mammifera? Dov’è l’esemplare sopraffino?”

Inzia così  Avanti un Altro! un programma di successo condotto da Paolo Bonolis che è andato in onda fino a poco tempo fa dalle h 18,50 alle h 20, tutti i giorni su Canale 5 Mediaset.  E’ una trasmissione per famiglie, intendendo che davanti allo schermo in quella fascia oraria ci sono parecchi bambini/e ragazzi/e oltre che adulti. Bonolis è un presentatore che piace a madri e padri: ha condotto infatti per molto tempo Chi ha incastrato Peter Pan? un programma che presentava bambini coinvolti in gare canore, di danza e quant’altro, che ha avuto grande successo.
Nel video qui sopra notiamo in particolare:

-la presenza di una valletta “Bonas” (fine metafora) che ripropone lo stereotipo di bella e scema. Ricordiamo a chi legge ciò che ripetiamo nelle scuole: non stiamo dicendo che la ragazza sia effettivamente scema ma che viene mostrata COME SE fosse scema.
Vestita di poco o niente nonostante le forme generose, la Bonas viene caricaturizzata anche attraverso la correzione della voce: la ragazza si esprime infatti a monosillabi e con gridolini infantili che paiono ulteriormente infantilizzati con strumenti tecnici.

-il simpatico presentatore formato famiglia invita  la sua partner ad entrare in scena apostrofandola con un bel “mammifera”. Certo mi direte che non è come darle della scrofa in diretta. Ma sempre di animale si tratta.

Disponibile e piaciona, la Bonas ricorda da vicino le protagoniste della Pupa e il Secchione: belle e procaci ma rappresentate come stupide, incarnavano il sogno dei “secchioni”, ragazzi colti ma dipinti come sfigati.

La Bonas è disponibile, come vediamo qui. Lei “bona” si presta a farsi toccare da dietro, “a trenino”, sempre con fine metafora, da un poveretto che viene proposto come “bisognoso sessualmente” dal simpatico Bonolis. La scenetta si conclude con una quasi ammucchiata pecoreccia, sempre in fascia preserale. Molto umiliantesia  per gli uomini coinvolti che spettatori.

Trasmissioni così abbondano in tv. Ieri ho scritto un articolo dove denuncio i dati allarmanti di analfabetismo di ritorno di cui soffre il Paese. Notavo  come non si cerchino le cause di tale sciagura e ancor più di come si eviti accuratamente di proporre soluzioni.
Come abbiamo più volte ripetuto, la tv è un potente agente di socializzazione, utilizziamola meglio.

Programmi come questi  sono dannosi perchè “normalizzano” l’umiliazione e l’oggettivizzazione. In pratica: se un conduttore come ad esempio Mammuccari è facilmente riconoscibile come misogino e spesso volgare, Bonolis si propone invece “travestito” da simpatico zio, da amico di famiglia. E  allora che importanza ha se tratta la valletta adulta come fosse una neonata e la imprigiona in un stereotipo vecchissimo?
Nelle scuole dove portiamo il progetto di Educazione ai Media NUOVI OCCHI, i ragazzi e le ragazze apprendono a guardare la tv in modo consapevole. Il nostro motto non è infatti “non guardare la tv”, che è un diritto, bensì guardarla in modo attivo,  accorgendosi di ciò che accade sullo schermo, prendendone le distanze.

Contemporanemante però non scordiamoci di lottare e chiedere una Tv pubblica che ci rispetti: che la RAI dedichi almeno un canale ad educare, come ha fatto, e bene, per anni.

P.S. mentre sto per pubblicare questo post, un lettore assiduo ed attento, Enzo Corsetti, mi invia questo link, e mi torna in mente questo mio vecchio post.

🙂