Buone vacanze. Per chi le farà.

Buon Riposo, almeno quello, per chi invece dovrà restare a casa.

-In questo fine luglio mi sono presa del tempo per stare vicina a mio padre che è anziano e che necessita di attenzione continua che mia madre gli dedica pur non essendo lei pure, né giovane e né in salute. E così vivo da vicino una delle nostre tragedie che sono anche le nostre grandi vergogne: il welfare a prezzo della salute fisica e mentale delle donne. Lo dice bene anche Giuseppe De Rita nell’ultimo rapporto Censis: il burn out, che suona come “l’annientamento” delle donne che si sfiniscono nei lavori di cura. Provare per credere. Ci aiuta una  simpatica e organizzata donna dell’est,  quindi mi ritengo fortunata; ma  per chi non può permettersi  una badante, è un massacro. Significa tenere d’occhio 24 ore al giorno una persona che non sa più chi è, che cade se la lasci un attimo sola, che si mette in bocca di tutto come un bambino, che va accompagnato in bagno, pulito con tutto quello che comporta. Che di notte si sveglia e se si alza senza che qualcuno lo segua, può cadere e allora inizia un altro calvario. E quelle persone, che le donne italiane a milioni accudiscono, sono le stesse persone che erano una volta le loro madri, i loro padri, i loro mariti. Quello sguardo che ora le osserva, vuoto, quelle bocche non più in grado di pronunciare il loro nome, appartenevano una volta all’uomo con cui facevano l’amore, alla donna che le ha partorite e che le teneva per mano, al padre che aveva insegnato loro il senso della vita.
Amiche mie, donne meravigliose, eroine nascoste: grazie. Se questo mondo sta andando a rotoli è anche perché non merita di sopravvivere una Società ingrata. Noi, non è molto ma accoglietelo come un piccolo dono, da qui vi diciamo Grazie con tutto il cuore. E un abbraccio forte.

-Molte di voi sanno che nei mesi passati sono stata invitata a candidarmi nel CdA RAI: dapprima perplessa poi convinta di potere agire da dentro la RAI, un qualche tipo di cambiamento: ne ho le competenze ma piu di tutto il desiderio.
Moltissime persone mi hanno sostenuta, hanno scritto all’On. Zavoli, mi hanno fatto sentire la loro stima. A queste persone va il mio grazie più affettuoso.
La vicenda si è conclusa con una lottizzazione mascherata e con alcune tra le persone elette, che non hanno competenze per sedere il CdA.
Io ho ricavato alcune impressioni:

La rete delle donne dovrebbe servire a sostenere le donne capaci e che hanno dimostrato di lavorare per le donne. Se questo non avviene, la rete delle donne non serve e, anzi, è una struttura nociva.
Molte donne italiane non sembrano pronte a confrontarsi con la presa in carico di responsabilità: ho trovato agghiacciante che di fronte alla mia disponibilità e a quella di molte altre donne, di fare il nostro dovere, cioè di stare là dove potremmo agire il cambiamento, si alzasse qualche voce mefitica a ipotizzare interessi personali che muoverebbero me ed altre: queste persone seminano negatività nella società e ne impediscono il progresso.
Ricordo con raccapriccio qualche poveretta che ha proposto la sua ricetta: stare in disparte aspettando “con eleganza” di essere chiamata. Da un uomo, immagino. Al contrario, ragazze che leggete: volete fare politica? Candidatevi, fatevi avanti! Come accade ovunque fuorché qui da noi.
Come ha scritto Marina Terragni: cosa vogliamo? Importiamo donne dall’estero per candidarsi? Se la politica sinora è stata sinonimo di cupidigia, non possiamo  partire dal sospetto per giudicare chi si propone oggi, non possiamo negare l’evidenza dell’impegno di molte e molti che lavorano per il benessere comune. La negatività a priori ammazza ogni tentativo di rinascita.

Inizia agosto, forse ci saranno le elezioni e una cosa è chiara: non si è alzata nessuna voce chiara e forte da parte delle donne. E’ triste ma è così. Come in ogni società decadente, a fronte di poche risorse, preferiamo azzannarci una con l’altra anziché supportarci. Perdiamo giorni a disquisire se una candidata ci va bene, a vivisezionarla, e intanto gli uomini e le donne che sanno fare lobby – avete visto la velocità e l’efficacia di Lella Golfo nel piazzare la candidata del PdL nel cda rai? – vanno avanti. Attenzione che stiamo sprofondando.
Io annuncio qui che appoggerò con tutti i miei mezzi le donne che apprezzo e che vorranno candidarsi. Come ho fatto in passato. Sosteniamoci. Facciamo dono alle altre del nostro supporto.
Non possiamo passare la vita a disperarci  sul femminicidio, sulla violenza, sulla tv che ci rappresenta come galline: occupiamo posizioni che ci permettano di agire il cambiamento, partendo dalle scuole, lavorando sul cambiamento culturale. Agiamo la nostra autorevolezza. In altro modo rimarremo inascoltate.

-Da ottobre ricominceremo ad andare nelle scuole.

Esce dopo l’estate il mio nuovo libro SENZA CHIEDERE IL PERMESSO dedicato e indirizzato ai ragazzi e alle ragazze. Un esortazione a prendere in mano le loro vite, non aspettando il nostro consenso e partendo da una lettura consapevole e autonoma dei media.

Andrò dove ci chiameranno. Nella prima parte degli incontri presenterò il progetto contenuto nel libro. Nella seconda parte chiederò alle ragazze e ai ragazzi presenti, di prepararsi a presentare, a raccontare a noi del pubblico i progetti, le idee, le ipotesi su cui stanno lavorando per migliorare la società. Sarà una grande occasione: un incontro intergenerazionale dove gli/le adulte ascolteranno i progetti dei ragazzi/e. Saremo in tour tutto l’anno. Chi fosse interessato può scrivere qui: senzachiedereilpermesso@gmail.com.

Sopra questo post, di lato, ovunque ci sono i post dall’estero delle nostre corrispondenti, rimarranno online fino alla riapertura del blog, il 22 agosto. Leggeteli, sappiate che in questo momento lo sguardo oltre i confini ci può tenere a galla, ci può dare uno stimolo, ci può salvare. Noi donne in particolare.

Buona Estate, dunque.  A  settembre si ricomincia. Anzi, si comincia.