Monthly archive Maggio 2012
La Migliore Analisi del Momento Attuale: Ascanio Celestini

La Migliore Analisi del Momento Attuale: Ascanio Celestini

Meglio di così non si potrebbe dire:

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Vaccino contro il Papilloma Virus

Vaccino contro il Papilloma Virus

Io direi di fare attenzione di informarci bene prima di vaccinare le bambine: notizia su ilGiornale.it

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Tocca a Noi occuparci di Loro

Tocca a Noi occuparci di Loro

Audio brindisi – Tocca a Noi occuparci di Loro by Ilcorpodelledonne

Aggiungo qs due righe stamane lunedi 21 maggio: attenzione a ciò che verrà detto in qs giorni, vigiliamo e spieghiamo ai ragazzi e alle ragazze. L’On Cicchitto imputa questi episodi di violenza all’antipolitica. NO. La responsabilità del disastro attuale è di una politica corrotta miserabile ed inetta. Su qs terreno si è sviluppata l’antipolitica. Ascoltiamo e da subito opponiamoci. Non lasciate passare queste menzogne che per orecchie inesperte possano apparire vere. Spiegate punto per punto.

Ci riguarda. Quello che è accaduto nella scuola di Brindisi ci riguarda tutte e tutti. Ci riguarda come donne. Se c’era ancora un dubbio che questa sistema fosse fallito, con oggi abbiamo la certezza che non c’è più nulla da salvare di un mondo schifoso attaccato al denaro come un serpente velenoso e viscido e che per questo denaro si è venduto secoli di fatica di galantuomini che in uno Stato Nobile ci avevano creduto.

Non sappiamo se si tratta di un agguato mafioso: sono abbastanza adulta per ricordarmi di Piazza Fontana, della strage di Bologna, di Brescia, Di Falcone e Borsellino e per ricordare che molti sono stati i depistaggi: un povero anarchico accusato per anni ingiustamente e i servizi segreti protetti per decenni.  Posso dire con assoluta certezza che è la mancanza di verità che ci ha condotto qui. Non sapere a distanza di anni, di decenni, chi ha contribuito a fragilizzare il Paese sino  a renderlo terreno per avvoltoi, ha contribuito …

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24 maggio, Milano: Media in 21th century Europe

24 maggio, Milano: Media in 21th century Europe

All’interno del seminario Media in 21th century Europe, intervento di Lorella Zanardo presso lo IES Abroad Milano, via Carducci 26. Dalle 10.45 alle 11.45.…

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Come una Figlia che ci Cresca nella Pancia

Come una Figlia che ci Cresca nella Pancia

“Sentinella, a quanto della notte, a che punto è la notte?” “La notte sta per finire ma l’alba non è ancora arrivata. Tornate, domandate, insistete” (Isaia 21,11-12)

Vacillo e non devo. Vacillo e non posso. La quotidianità in cui sono immersa non mi piace più da tempo. Lontani i tempi creativi del documentario, ora migliaia di notizie da smistare, parole da misurare, donne, noi donne, mai contente e litigiosissime. Ci si scanna sull’uso corretto o meno di femminicidio: chiamatelo come volete, problema a mio avviso di lana caprina, il punto è che le donne vengono ammazzate. Ci si massacra  per chi si definisce o non si definisce femmminista: definiamoci come vogliamo, il punto è lavorare per pari diritti, uguali opportunità, valorizzazione delle nostre differenze. Stanca io, stanche moltissime di voi.  Si lavora per sopravvivere, per non essere violentate, per non tornare dalla mammana, per non essere licenziate quando incinta. Cose così. Sterili di vita. Depredate della nostra fertilità. Facciamo attenzione che ci hanno lasciato un osso scarno e ci accaniamo sul misero osso. “Quand sera fini, l’infini servage de la femme, elle sera poete, elle aussi”. La notte non è ancora finita, ma dell’alba non si scorge il chiarore. Torno, domando e insisto, come Isaia che era uomo, anche se profondamente sento, che è altro che servirebbe ora. Invidio l’inconsapevolezza delle tante e dei tanti che continuano la loro vita incuranti del buio che li circonda. Invidio i bambini e le bambine sorridenti al mondo, così come è giusto …

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Pronte ad occuparci del Paese

Pronte ad occuparci del Paese

Racconta il Censis che nei programmi tv le donne vengono rappresentate come donne di spettacolo, del dolore, astrologhe…

Da tempo anche al cinema manca una narrazione delle donne italiane di oggi: i registi per lo più paiono focalizzarsi sulla rappresentazione di donne “bellone” alla Vanzina, o di donne sofferenti, inermi, solitamente magrissime. Done reali ce ne sono poche nei film dei registi nostrani. Anna Magnani oggi probabilmente sarebbe disoccupata: io credo che farebbe paura con quel volto che invecchiando rivelava sempre più il suo carattere, dove per carattere si deve intendere tutto ciò che aveva formato la sua faccia, come ci ricorda Hillman. Ciò che fa paura è la rappresentazione di quel “tutto” che modifica il nostro volto: non più sorridenti avatar, bensì donne con cui mettersi in relazione. Chiunque in Italia abbia età e autorevolezza acquisita negli anni, sa quanto imbarazzo dimostrino gli uomini a rapportarsi a donne complete e forti, di una forza del femminile che nulla ha a che fare con lo scimmiottamento di un comportamento maschile.

Però come dicono gli inglesi enough is enough. Vi devo dire che è avvilente, talvolta insopportabile, da oggi sarà inaccettabile, avere molta più capacità ed esperienza della maggior parte degli uomini che incontriamo, e dover fingere di essere “un po’ meno” pena l’emarginazione. Il problema non è mio, non è nostro. E’ tutto loro. Dunque, care ragazze che mi chiedete modelli non da copiare pedissequamente ma a cui ispirarvi, da oggi questo spazio è aperto a donne coraggiose

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Due Volte Genitori

Due Volte Genitori

Ieri sera sono stato alla Palazzina Liberty a vedere “2 volte genitori” di Claudio Cipelletti, un film indispensabile all’Italia. Se non l’avete ancora visto dovete assolutamente vederlo e farlo vedere. (Sarà da noi in Zona 3 giovedì 17 alle 20 all’Auditorium di Via Valvassori Peroni: http://www.duevoltegenitori.com/prossimeproiezioni.htm).

Perchè come si diceva a SNOQ: non è solo una questione di genere. C’è tutta un’Italia nuova che sta spuntando da sotto l’asfalto delle provinciali, forte e sincera come la gramigna. Immaginatevi una famiglia palermitana di classe media riunita attorno al tavolo lungo a parlare allegramente di sessualità, con i parenti e i 3 figli. Ecco, poi immaginatevi che uno dei figli sia omosessuale e che abbia invitato il compagno, che (come direbbe Guzzanti-D’Alema) “E’ pure nero” . Immaginatevi che tutto avvenga normalmente secondo abitudine, con la conversazione che si srotola serenamente tra una portata e l’altra, recuperando i ricordi comuni di una famiglia. Ebbene: tutto questo è, semplicemente, già realtà.

http://www.duevoltegenitori.com/

Giorgio Zerbinati…

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