Mi avete scritto in tante/i chiedendo com’è andata con
SNOQ.  In breve: all’ennesimo episodio di violenza contro una ragazza, ho scritto
un breve post e due righe a Cristina Comencini SNOQ chiedendo di condividere
una riflessione su cosa fare e come eventualmente farlo, per fermare questo
devastante femminicidio. C’è un grande fermento sul territorio, incontro
ovunque vada donne e ragazze che formano associazioni, che si uniscono per
combattere la misoginia italiana”colpo di coda del patriarcato”. C’è
però una frammentazione di sforzi che pare dispersiva: molti obbiettivi
potrebbero forse essere raggiunti più facilmente se si unissero le forze su
obbiettivi specifici, continuando poi il proprio cammino autonomamente.

Con questo desiderio ho incontrato a Roma alcune
rappresentanti di SNOQ tra le quali Cristina Comencini  Francesca Izzo, Lidia Ravera e altre i cui
nomi e report vi prego di leggere con attenzione nel link qui sotto.
Leggi qui il report degli interventi di SNOQ.
L’incontro è stato utile perché mi ha evidenziato ciò che
scrivo spesso qui: il web per informare ma gli incontri reali per conoscersi
realmente e provare a cambiare. Voglio dire che spesso la rete dà adito a
malintesi, che potrebbero talvolta essere chiariti attraverso discussioni
“dal vivo”.

Tutte siamo state d’accordo nel condividere dolore e  preoccupazione per i dati allarmanti sulla
violenza.
Unanime però è stato anche il sentimento di incertezza su
come reagire. Sembrava infatti a tutte noi presenti che, nonostante l’emergenza
esista e la consapevolezza parrebbe anche, organizzare ora una manifestazione
nazionale su questo tema potrebbe non dare i risultati sperati. Non tutte le
donne sono consapevoli del problema ma ancor più molte donne sembrano impaurite
a prenderne atto, quasi che confrontarsi con questo tema  le “fragilizzasse”. Ci si chiede
dunque se una possibile manifestazione potrebbe raccogliere un numero di donne
significativo.

Il mio contributo si è focalizzato sul raccontare come in
rete e sul territorio la voglia di reagire si manifesti con la richiesta di
aderire ad una protesta, che non sempre significa una grande manifestazione.
Flash mob davanti ai Palazzi  di
Giustizia,  performance che inscenino la
violenza, condivisione nazionale di un simbolo di protesta, come poteva essere
stata la bandiera della Pace anni fa. Certo è che gruppi diverse di donne
“sentono” il problema della violenza in modi diversi e hanno
necessità di esprimere con modalità diversificate. A mio avviso questa potrebbe
essere una ricchezza, più difficile da organizzare ma forse con più possibilità
di essere ascoltata perché indirizzata in modo specifico a gruppi di
riferimento variegati e diversi per età, idee politiche, desideri.

Fondamentale mi è parsa la proposta che ho raccontato e
che mi era stata formulata da una rappresentante di FaS il giorno prima
dell’incontro: all’emergenza violenza che si manifesta nel Paese si può e si
deve rispondere con un’immagine ed una rappresentazione POSITIVA FORTE E SICURA
delle DONNE.
Sinora la protesta si è manifesta attraverso campagne che
raffigurano donne picchiate e offese, fiaccolate che manifestano il dolore
attraverso immagini di donne violentate e uccise, interviste a donne che
hanno subito violenza: tutte azioni fondamentali senza le quali oggi non ci
sarebbe nemmeno la consapevolezza che fortunatamente in molte abbiamo.

Oggi può essere arrivato il tempo di mostrare le donne
con la loro forza, con la loro capacità di reagire, con i progressi che stanno
facendo nella società anche tra mille difficoltà: una rappresentazione che
comunichi coraggio energia e possibilità di farcela alle tante donne che
subiscono perché impossibilitate o incapaci di reagire, ma anche al Paese
intero. Una idea dunque di donna non fragilizzata dagli eventi ma pronta alla
protesta, capace di reazione e forte e positiva. Su questa possibilità ci si è tutte ripromesse di
riflettere con interesse.Unanime è stato anche il desiderio di accogliere gli
uomini nel disegnare una reazione futura.

Domani e nei giorni a seguire pubblicheremo sul blog gli interventi per esteso di SNOQ, uno al giorno.

Il 18 aprile ci sarà un secondo incontro sempre a Roma