europa_politicaAnni fa, quando lavoravo a Parigi e dirigevo un’ attività internazionale che comprendeva anche la gestione di importanti campagne pubblicitarie, fui una tra i primi repsonsabili di gestione di business e marketing a livello europeo. Esperienza interessantissima che mi insegnò parecchie cose tra cui di non cadere nell’errore di suddividere l’Europa in macroaree determinate dai confini nazionali quando si vogliono analizzare i gusti dei consumatori: ci sono più similitudini nelle abitudini di acquisto tra una donna milanese e una di Francoforte, che tra una parigina e una della Camargue.

Imparai anche che allargare i confini serve ad allargare le nostre potenzialità di azione: come ho scritto nel mio libro Il Corpo delle Donne, se c’è un modello di vita che mi piace e non lo trovo  all’interno del Paese dove vivo, cercherò di andare là dove più trovo somiglianze, o di importare que ldeterminato  modello da noi.
Appresi anche però che la lingua è ancora un grande ostacolo, nonostante la Comunità Europea: se da un lato molte decisioni internazionali vengono ormai prese tenendo conto dell’entità “Europa”, è purtroppo ancora vero che le differenze lingustiche ci imprigionano in confini ristretti. E’ il caso della libertà di espressione nei media e della rappresntazione della donna nei media: chiunque abbia vissuto all’estero conosce la profonda arretratezza del nostro Paese in merito a qs temi: immaginate la differenza che farebbe per tutti noi se la lingua fosse unica in Europa o se padroneggiassimo le lingue straniere: potremmo guardare BBCWorld e conoscere la verità sui confilitti internazionali, o approfondire svariati temi  attraverso Aspekte della ZDF tedesca ecc ecc. Il mio progetto, la mia ambizione è potere offrire un livello di cultura e stile di vita alle ragazze e ai ragazzi italiani simile a quello che hanno a disposizione i loro coetanei europei.

Mercoledi 2 marzo presento il nostro progetto al Parlamento Europeo: se qui da noi né le Istituzioni, né la politica, né i media (vergogna, vergogna) se ne sono occupati, al’estero ci stimano moltissimo. Nella sidebar a destra trovate la miai intervista con la ZDF e a breve con la tv australiana, austriaca, francese ecc. Chiederò finanziamenti per il progetto scuole.

E qui faccio solo un breve accenno a quanto è accaduto in questi giorni partendo dal comportamento degli autori Matrix e della loro operazione di plagio del nostro documentario: se da un lato la loro azione risulta insopportabile per arroganza e sopruso, dall’altra vorrei ricordare che la quasi unica forma di interesse dimostrata dal Corriere della Sera nei nostri confronti è stato un articolo disinformato e meschino scritto dal loro critico televisivo di punta, e che RepubblicaTv durante la diretta dal Palasharp ha coperto la metà del mio intervento con l’intervista ad un altro giornalista. E la Stampa, l’avete mai vista? Ricordiamo anche che nessun quotidiano si è mai preso la briga di sapere chi siamo e cosa stiamo facendo. Con rispetto e interesse così come hanno fatto gli olandesi, gli inglesi ecc. Dobbiamo rignraziare la trasmissione L’Infedele per averci fatto conoscere al pubblico tv, e Corrado Augias per averci dedicato del tempo, Anais Ginori per un articolo sul nostro progetto scuole più di un anno fa: e gli altri?
Il mondo dell’informazione italiano pare ormai un reality dove ogni giornalista parla di cosa ha scritto o detto un altro giornale, un altro programma. Fuori c’è il mondo reale, la vita, la società.

Dunque io vado là dove mi ascoltano. E non ci si chieda più perchè molti “cervelli” scappano all’estero: che si eviti di farne fuggire altri.
Buona giornata, ricordate: dopo la manifestazione, lavoriamo su progetti concreti. Testa alta, sguardo lontano, un po’ di fango tra i piedi che è bene scrollarci con colpo deciso. Testa alta, mi raccomando.