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Ecco la lettera che insieme a molte rappresentanti di istituzioni, abbiamo inviato al Presidente Napolitano, prendendo spunto dalla nostra Costituzione.

LETTERA CONDIVISA

Due giorni fa abbiamo pubblicato la mozione al senato del Pd che prende spunto dal nostro documentario per chiedere una corretta immagine delle donne in tv.

Serviranno queste iniziative? Mi chiedete sul blog, su face book.

Si.

Come ho già avuto modo di scrivere, servono, ma serve anche e di più la nostra partecipazione attiva.

Servono le mozioni  al Senato e i cittadini che si ricordano di farle applicare.

Servono le lettere al nostro Presidente, e poi serve di più che si rammenti ai media degli impegni presi.

Serve produrre il documentario Il Corpo delle Donne, e non mollare la presa e continuare con il monitoraggio televisivo giornaliero (gran fatica, grazie a Cesare e al suo piccolo team di volontari).

Dobbiamo abbandonare l’idea che sia sufficiente eleggere dei rappresentanti politici che tutelino i nostri interessi. Non è così, non è più così da tempo, magari sarà diverso in futuro.

Questo è il problema oggi per gli  uomini e ancor più per le  donne. In una vita piena di lavoro, famiglie, doveri, nelle nostre vite di corsa dove ci si divide tra mille impegni, trovare il tempo della consapevolezza, della presa di coscienza, della militanza o dell’impegno, è durissima. Mezz’ora al giorno, consigliavo su L’Unità del 31 agosto 2009 .

Basta mezz’ora al giorno. Tutti insieme mezz’ora al giorno.

Cio’ che di buono ho imparato in molti anni di azienda, per la parte meno buona che ho contribuito a diffondere cerco oggi di restituire il maltolto, è l’approccio attivo e “manageriale” ai progetti.

Non lasciamo che siano altri a gestire le questioni basilari della vita e della società, occupiamocene. Teniamo d’occhio che le cose vengano fatte.

Non è vero che nulla cambia. E’ un processo lungo. E’ sbagliato porsi come obbiettivo unico la costruzione di una nuova televisione. Come nell’arrampicata, sai che la meta finale saranno i 3000, ma intanto l’obbiettivo a breve su cui ci si concentra e metti tutta, ma veramente tutta l’energia, è il gancio sopra la tua testa, quello che necessita di cura e attenzione, quello che ti obbliga a fissare tutta l’attenzione in quel movimento di pochi centimetri che ti farà però cambiare posizione. E che senza il quale non riusciresti a fissare il secondo obbiettivo, che è uno sperone di roccia poco più in là. Nel retro della testa c’è la vetta. Ma non puoi fartene distrarre.

Passati dal primo gancio, anche noi tutti qui sul blog stiamo andando avanti. Insieme. Che senza essere legati al compagno, la montagna come sapete è pericolosa. Obbiettivo comune chiaro e condiviso, non serve ripeterlo. Concentriamoci sul secondo piccolo ma vitale movimento.

Vi diro’ a breve se e dove è possibile sottoscrivere la lettera qui pubblicata.