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ATTENZIONE ATTENZIONE!

ATTENZIONE ATTENZIONE!

ATTENZIONE ATTENZIONE contrariamente a quanto promesso, si stanno decidendo i nomi per Agcom e garante Privacy con sistema lobbistico, ignorando tutti gli appelli che in tante/i abbiamo fatto partire dalla rete. Inondiamo le caselle mail di questi sordi, non diamogliela vinta. Fatevi carico, le Istituzioni vacillano, agiamo la CITTADINANZA ATTIVA. Sarà inutile lamentarsi poi. Scriviamo ai capigruppo di senato e camera di PD e IDV:

franceschini_d@camera.it, finocchiaro_a@posta.senato.it, donadi_m@camera.it, belisario_f@posta.senato.it

Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari PD On. Dario Franceschini, Sen. Anna Finocchiaro IDV On. Massimo Donadi, Sen. Felice Belisario

Onorevoli Presidenti nelle prossime ore il Parlamento deciderà del futuro del nostro Paese. Le nomine Agccom non sono nomine qualunque. In questi anni la nostra democrazia ha dovuto subire le menomazioni della mancanza di pluralismo, di un conflitto di interessi che ha strangolato libertà fondamentali e la stessa possibilità di guardare al futuro del nostro Paese con speranza.

Le notizie di stampa che raccontano di una spartizione che riconsegnerebbe la maggioranza del consiglio a culture politiche che non si sono distinte per posizioni chiare contro questi grumi di interesse ci preoccupa come cittadini. Vi chiediamo di ripensarci! Il nostro giudizio su ciò che vorrete fare realmente nella prossima legislatura si misura con le scelte che farete in queste ore! Non deludeteci un’altra volta!

NO AL CONFLITTO DI INTERESSI SI AL PLURALISMO NO ALL’OCCUPAZIONE MEDIATICA SI A UNA COALIZIONE CHE VUOLE FARE LE RIFORME REALI NO ALLE LOBBY IN AGCOM

SI ALLA LIBERTA’ DELLA RETE…

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Roberta Gisotti per la trasparenza dell’Auditel

Pubblichiamo qui di seguito una lettera aperta per la riforma dell’Auditel che Roberta Gisotti ha inviato alla Commissione Parlamentare di Vigilanza per i Servizi Radiotelevisivi.

Gisotti, capo redattrice di Radio Vaticana, docente di Economia dei Media, fondatrice di Megachip – Democrazia nella Comunicazione, membro del Comitato per l’Applicazione del Codice di Autoregolamentazione sulla tutela dei Minori in TV, ha pubblicato due libri sull’Auditel e uno sulla Rai: da tempo si batte per la riforma dell’Auditel nella direzione di una maggiore trasparenza della rilevazione dei dati dell’ascolto televisivo.

Roberta Gisotti non è donna che si perde d’animo: combatte per una televisione che sia restituita ai cittadini e di maggior qualità. Vi invito a diffondere il suo appello: senza una riforma dell’ Auditel difficilmente avremo una televisione migliore.

Ai membri della Commissione parlamentare di vigilanza

sui Servizi radiotelevisivi

Gentili deputati e senatori,

buon anno a voi perché sia un anno migliore della nostra Tv, tanto spesso svenduta e umiliata sull’altare di interessi economici e politici estranei alla missione del servizio pubblico. Abbiate in questo 2010 il coraggio di onorare il ruolo assegnatovi dal Parlamento di vigilare sui servizi radiotelevisivi ponendovi dalla parte dei cittadini, uomini, donne, bambini, giovani, anziani sacrificati da una programmazione sottomessa – perfino nell’informazione giornalistica – alla dittatura dell’audience, regolata dall’Auditel, sistema di rilevamento quantitativo degli ascolti, del tutto convenzionale al fine spartire gli investimenti pubblicitari, inaffidabile sul piano scientifico, strumentale per l’uso che se ne fa fino a tributare

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Il nostro 2009

Ecco la lettera che insieme a molte rappresentanti di istituzioni, abbiamo inviato al Presidente Napolitano, prendendo spunto dalla nostra Costituzione.

LETTERA CONDIVISA

Due giorni fa abbiamo pubblicato la mozione al senato del Pd che prende spunto dal nostro documentario per chiedere una corretta immagine delle donne in tv.

Serviranno queste iniziative? Mi chiedete sul blog, su face book.

Si.

Come ho già avuto modo di scrivere, servono, ma serve anche e di più la nostra partecipazione attiva.

Servono le mozioni  al Senato e i cittadini che si ricordano di farle applicare.

Servono le lettere al nostro Presidente, e poi serve di più che si rammenti ai media degli impegni presi.

Serve produrre il documentario Il Corpo delle Donne, e non mollare la presa e continuare con il monitoraggio televisivo giornaliero (gran fatica, grazie a Cesare e al suo piccolo team di volontari).

Dobbiamo abbandonare l’idea che sia sufficiente eleggere dei rappresentanti politici che tutelino i nostri interessi. Non è così, non è più così da tempo, magari sarà diverso in futuro.

Questo è il problema oggi per gli  uomini e ancor più per le  donne. In una vita piena di lavoro, famiglie, doveri, nelle nostre vite di corsa dove ci si divide tra mille impegni, trovare il tempo della consapevolezza, della presa di coscienza, della militanza o dell’impegno, è durissima. Mezz’ora al giorno, consigliavo su L’Unità del 31 agosto 2009 .

Basta mezz’ora al giorno. Tutti insieme mezz’ora al giorno.

Cio’ che di buono ho imparato in molti anni di …

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Qualcosa si muove?

Riportiamo qui di seguito una mozione dei senatori del PD che prende spunto dal nostro documentario e che indica nell’educazione ai media, così come per il nostro Nuovi Occhi per la TV, la strumento principale per il cambiamento.

Al Senato una mozione PD per una corretta immagine delle donne

(ASCA) – Roma, 18 dic – “Impegnare il governo ad assumere iniziative perché il sistema radiotelevisivo pubblico svolga un’opera di sensibilizzazione al rispetto della diversità di genere e della dignità delle donne e perché nelle scuole siano avviate campagne di informazione per aiutare i giovani a difendersi dagli stereotipi di genere”. È questo lo scopo principale di una mozione sul rapporto tra donne e media presentata dal gruppo del Pd al Senato, di cui è prima firmataria Vittoria Franco e che è stata sottoscritta dalla presidente Anna Finocchiaro, dai vicepresidenti Luigi Zanda, Nicola Latorre e Felice Casson e da tutti i senatori democratici.

La mozione richiama un analogo documento approvato all’unanimità dall’Aula del Senato il 13 settembre 2009. “A causa della mancata attuazione degli impegni presi da parte del governo in quell’occasione – scrivono i senatori del Pd – si ritiene necessario portare all’attenzione di questa Assemblea un’altra mozione, considerato che non solo dalla prima mozione nulla è cambiato, ma sicuramente la situazione del rapporto tra la figura ed il ruolo delle donne nella realtà a causa della rappresentazione distorta che ne fanno i media è senza alcun dubbio degenerata. La grande visibilità e,

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