Oggi parte il forum

leggete un po’ qui…..
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2009/10/25/252481-montalto_15enne_stuprata.shtml

@Cecilia
alle 14 sarà pubblicato sul blog il link per collegarsi al forum. Una volta lì dovrai registrarti e poi potrai partecipare alle discussioni con commenti e proposte, o aprirne di nuove. Ciao

ciao, io rinnovo la mia disponibilità come moderatrice!!!!!

@Elena Grazie dei link, non avevo ancora letto i giornali. Con che nome chiamare tutto questo? Qui sul blog, come ha scritto e detto più volte Lorella, si sta facendo un lavoro lungo lento e paziente – fondamentale -, per la costruzione di una società dove, se non lo stupro, almeno l’abominio di uno show che lascia sgomenti non sia, mi auguro, neppure più immaginabile. Ma i tuoi due interventi propongono un’urgenza che condivido. Che fare? Subito. Perché c’è un problema immediato, un corto circuito tra media e società di cui la violenza (che c’è sempre stata) si alimenta spettacolarizzandosi, diventando paradossalmente quasi gossip. E’ spettacolo. E’ lo spettacolo nello spettacolo, un sistema di specchi dove non si capisce più niente. Qual è lo scopo del programma? E soprattutto che effetto ottiene? Canale 5 (la rete dove si trasmette anche il pedinamento di Mesiano) mostra realmente interesse e accoramento (e per cosa? per chi? la ragazza? i ragazzi? il paese? la situazione culturale in cui ci troviamo?) tramite la sua conduttrice le ospiti e la giornalista spaurita, oppure finge interesse, o ancora semplicemente usa l’argomento e la lite per tenere alcuni incollati perché vedano la pubblicità e per fare audience futura tramite la risonanza mediatica della lite? Non ho visto il programma, non guardo abbastanza tv e soprattutto abbastanza tv cattiva e faccio male, come fanno male tutti quelli che sono e si sono distratti/e. L’ha detto Lorella in un’intervista al Manifesto, e mi scuso se non ho interpretato bene: questi sono i media che informano e formano la maggior parte della nostra società, è una colonizzazione avvenuta. Io me ne so difendere, leggo, mi faccio domande, molti qui anche. Ma quanti dubitano del messaggio finale della D’Urso: ma no, non tutta Montalto è così… Non siamo così cattivi… Chi dice che le cose in Italia vanno male esagera, mente, ci sono anche i buoni, abbiamo dato voce a una signora che difende la ragazza stuprata, no?
Insomma, a me sembra un’operazione in cui si riprende quello che i giornali hanno presentato come un problema, ci si mostra interessati e democratici (sono donne che ne parlano, la conduttrice è una donna), ma poi alla fine si è ridotto un dramma individuale e collettivo all’ennesima rissa e a una chiacchierata in studio con finale conciliante. E io mi domando, cosa fa il pubblico di Canale 5 dopo avere visto tutto questo? Cosa pensa?
Scusa, e scusate, l’intervento fiume. E l’eccesso di emotività nella reazione. Credo fermamente che questa tv sia una grave parte dei problemi della nostra società. Non c’era fisicamente il corpo di una donna, quella che ha subito violenza fisica e continua a subire violenza, ma questo spettacolo è fatto sulla pelle sua e di tutte le donne.

Volevo segnalare che stasera su la 7 va in onda l’Infedele con la puntata “La compravendita del corpo delle donne in Italia, tra soldi e cultura”

Ieri ho segnalato i link ma nn ho avuto nè il tempo nè il modo di aggiungere altro.
Sono rimasta talmente sconvolta dai fatti che la mia reazione emotiva sarebbe stata dirompente. Ilaria, hai dato voce ai miei pensieri, alle mie sensazini, ovvero Violenza nella Violenza! Pure io mi son fatta la stessa domanda: dopo tutto questo cosa pensa il pubblico di Canale 5?
Non guardo la trasmissione Domenica 5, ho trovato il servizio sull’Home page di Repubblica e prontamente l’ho deviato qui. Ogni giorno do un’occhiata a varie testate giornalistiche su Internet per tenermi informata e allargare i miei orizzonti, così come leggo e frequento da tempo questo blog. Azione quotidiana e vitale per la mia mente.
Ho aggiunto, poi, l’inizio del documentario “Processo per stupro” per confrontare i due fatti, sembra impossibile ma le parole sono sempre le stesse, a distanza di 30 anni!!
Ricordo perfettamente la prima messa in onda dello storico documentario, quella sera insieme alla mia famiglia: babbo, mamma, nonna, fratello e io, tutti accomunati dal senso di disgusto. Si speravano tempi migliori…. bisogna ripartire da qui, dal far capire che una donna violentata non si è “divertita” e che i violentatori non fanno “ragazzinate”.
Ricordo anche un fatto avvenuto nella mia città più o meno in quel periodo, una ragazza violentata e picchiata da nove coetanei e il gran polverone che suscitò la denuncia seguita dal processo. Non riuscii a entrare nell’aula del vecchio tribunale dalla gente che c’era, dice che sembrava di essere al Palio (abitavo a Siena all’epoca). Anche in quell’occasione un’unica parola per definire la vittima. Indovinate quale?
Continuo a frequentare il blog, devo prendere dimestichezza con il firum, vediamo di realizzare qualcosa di buono e di incisivo….intanto ogni giorno porto un sassolinio di consapevolezza nella mia vita e in quella di chi mi sta vicino.
Avanti e coraggio!!

Avanti così, la dignità delle donne, di tutte le donne va difesa. Grazie

@Francesca
Condivido pienamente quanto scrivi a proposito dell’IMPUNITA’ SEMANTICA che accoglie sempre – è un’abitudine radicatissima e diffusissima, “patrimonio” nazionale – chi compie atti delittuosi e specialmente stupri o tentativi di stupro. Lo penso e lo scrivo da anni e proprio di recente, in questo blog, facevo notare come il termine RAGAZZO/A comprenda indistintamente persone la cui età oscilla dai 13 ai 35 anni, e a volte pure oltre. Non passa settimana che la stampa, anche la più autorevole, avvalli un’equazione che, personalmente, traduco cosi’ :
RAGAZZO – RAGAZZATA – COSA DA POCO – PECCATO VENIALE (di tre_ave_marie e non_ far_soffrire_la_madonna_che_lei_vede_tutto).
Alcuni esempi. Pochi giorni fa dopo otto mesi di cure lunghissime hanno dimesso dall’ospedale un cittadino indiano, tale SIGH, cui un gruppo di RAGAZZI aveva dato fuoco, tanto per divertirsi. Tra i “ragazzi”, uno solo era minorenne. Ricorderete anche il violentantore romano che, qualche mese fa, venno colto in flagrante grazie a una telecamera ; il “ragazzo” ha 32 anni. Un uomo, a tutti gli effetti, purtroppo afflitto da una grave patologia ; ma un uomo. Ad Eluana ENGLARO, oramai 38enne, si volle negare anche questa dignità continuando a chiamarla “ragazza”. E, naturalmente, è un “ragazzo” il 35enne che investe ed uccide due passanti a bordo del SUV, dopo essersi fatto di cocaina. (C’è di peggio. L’autorevole REPUBBLICA scriveva tempo fa che “un ragazzo trentenne aveva tentato di violentare una donna coetanea”. Giudicate voi).
Sarebbe da proporre un dibattito in Parlamento per l’abrogazione dell’uso PUBBLICO – stampa scritta e audiovisiva e, ovviamente, i tribunali (spero, tuttavia, non sia necessario) – di questo termine, ai fini di responsabilizzare l’opinione pubblica tutta, non incitare indirettamente bambini e adolescenti e, soprattutto, NON SMINUIRE IN QUESTO MODO FALSAMENTE BUONISTA E PATERNALISTA, che sottointende la tirata d’orecchi come sola ed unica sanzione, atti cosi’ gravi. Sanzione che, se notate, è molto simile a quella che si riserva a certi “sportivi” – calciatori per lo più – responsabili di falli gravi e comportamenti anti-sportivi, appunto, cui le pene previste sono pero’ sempre ridotte, perché ben altri sono gli interessi in gioco. Dopo OCCHIO ALLO SPOT, potremmmo dire : OCCHIO AL RAGAZZO/A. Ché, il termine ragazzo riduce la portata della responsabilità personale, tanto più quando l’azione è di gruppo, laddove il termine ragazza discredita fin dall’inizio la difesa della malcapitata o addirittura la rende complice, appunto perché considerata – in quel frangente – debole come una ragazza, e non forte come si presume debba essere una donna.

Nei blog di donne commentano al 90% donne (che sono il 33% delle utilizzatrici della blogosfera secondo Technorati – state of the blogosfere 2009).
…continua a rimanere un discorso tra donne

Simply thank’s

NON SOLO VELINE: SOGNANDO UN’ITALIA MIGLIORE

http://www.leprotagoniste.org/dettaglio_articolo.asp?Id=185

Italiane campionesse europee d’innovazione

“Le italiane, insieme alle islandesi, hanno ottenuto i maggiori riconoscimenti tra tutte le squadre presenti all’European Women Innovators & Inventors Network Conference & Awards che si è svolta a Helsinky. Il gruppo delle inventrici e innovatrici italiane ha infatti riscosso un generale consenso sia per la qualità che per il grado di innovazione dei progetti presentati. Alessandra Luchini ha vinto con le sue Hydrogel Nanoparticles per la diagnosi precoce di alcune gravi patologie, Emanuela Ughi col suo Bhaskara (un innovativo sistema di insegnamento della matematica), Roberta Martinetti con un nuovo dispositivo per la ricostruzione di tessuto osseo, e Daniela Rader col suo Centro per il risparmio energetico. Da segnalare lo Special Award per l’Innovazione nell’ Informazione e Comunicazione della Scienza che è stato attribuito a Elisabetta Durante per il progetto DISTI, Distretto della Informazione Scientifica e Tecnologica a servizio dell’ Innovazione. Rita Assogna dello European Patent Office di Monaco di Baviera, che presiede la ITWIIN (Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici) ha così commentato la performance vincente delle italiane: “Anche se ad Helsinki la concorrenza era numerosa e agguerrita, il risultato ottenuto non mi ha meravigliato. Il lavoro delle candidate italiane ha capovolto, agli occhi di tutti i partecipanti, il clichè di un paese mediterraneo che avrebbe scarsa cultura dell’innovazione”. “

Castrazione definitiva e tutti i violentatori, un bel taglio netto.