Posts tagged "competenza dell’esserci"

Protestare Serve

Non sono riuscita a vedere tutta la trasmissione Vieni via con Me ieri sera perchè stavo viaggiando da Genova a Rovigo e ho sbirciato solo lo splendido discorso di Emma Bonino, agguerrita e umanissima, che ci ha regalato una definizione di aborto, andatevi a vedere la registrazione, che mi ha commosso nel profondo. A chi sta ancora cercando scuse alla propria pigrizia, ritengo che Vieni Via con Me di ieri, non lasci scampo: sono state invitate 3 donne in trasmissione per merito delle nostre proteste, delle mail e delle lettere delle donne della rete. A chi sta cercando attenuanti alla propria indolenza, ritengo che la rimozione delle pubblicità Ristora, Sisley e mille altre, non offra attenuanti: le pubblicità sono state ritirate per merito delle nostre proteste, delle mail e delle lettere delle donne della rete. Molto sto cambiando e molto cambierà a breve: chi sta fuori dal gioco ora, si pentirà perchè farne parte regala una certa soddisfazione: ho incontrato una ragazzina con gli occhi lucidi, mi raccontava che aveva innondato una azienda di mail di protesta per l’orrenda campagna pubblicitaria: era giustamente felice che anche per merito suo quella campagna non deturpasse più la sua città.

3 milioni di persone hanno visto il nostro documentario, migliaia di proiezioni pubbliche e dibattiti; a decine di questi abbiamo partecipato. Decine di scuole visitate dove il libro Il Corpo delle Donne è stato oggetto di studio e ricerca. Nuovi Occhi per la Tv, il nostro progetto per le scuole ,si sta …

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Il Genitore Simbolico

Ho potuto leggere con calma l’interessante articolo di Wu Ming qui a lato, solo mentre viaggiavo verso Saluzzo. Prima non avevo avuto tempo. D’accordo su tutto, mi è parso evidente che lui/maschile pensa quello che io/femminile faccio concretamente. Ritengo entrambe le nostre funzioni fondamentali: lui spiega bene in quattro cartelle con riferimenti importanti cio’ che io ho compreso e che è premessa del mio lavoro nelle scuole e nei convegni.

Ora una premessa la devo fare io a voi qui: Non c’è più tempo. Tempo scaduto. In giro per l’Italia c’è l’emergenza. In giro per l’Italia si trovano 3 tipi di situazioni: -assemblee di giovani affamati di futuro, speranze, progetti, concretezza -adulti in cerca di obbiettivi intorno ai quali attivarsi -adulti catatonici incapaci (apparentemente)  di qualsivoglia reazione.

Allora, e mi spiego definitivamente, non è questo tempo di lussi, e per me lusso è anche l’indugiare in piaceri che la parola colta produce. E’ come se in trincea un soldato si crogiolasse nella lettura dell’Arte della Guerra di Sun Tzu: ottimo testo, ma intanto al tuo compagno hanno fatto saltare le cervella. Magari era più utile darsi da fare aiutandolo, nascondendolo, proteggendolo. Non è tempo di lessico corretto a tutti i costi: scrivo spesso così di fretta che salto volutamente le doppie. Sapete, non sono una zulù: la mia laurea in letteratura grida vendetta: tant’è, la lascio gridare. Io intanto corro a Collecchio, a Belluno, a Gioia del Colle: le mie doppie restano nei tasti del pc. Sono fiduciosa che …

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Casalinghitudine

Laura Albano mi accoglie alla Casa del Popolo di S.Bartolo in Cintoia con un pacchettino per me. La ringrazio per essere così presente, per non mollarmi nei momenti in cui temo di essere risucchiata da questa avventura. Poi la serata scorre con l’entusiasmo che ormai connota la Toscana: più di cento persone al sabato sera in un quartiere di Firenze si attardano a discutere de Il Corpo delle Donne: vecchi giovani donne uomini. E’ chiaro che se ripartire si potrà in questa Italia disastrata, accadrà qui, dove non tutto è morto.

Il giorno dopo, in treno, ho aperto il  regalo di Laura: Casalinghitudine di Clara Sereni, edizioni Rizzoli. Una bella sorpresa, un bell’incontro, il cucinare come atto d’amore e di daseinkompetenz, la nostra competenza dell’esserci anche nelle piccole indispensabili cose della vita.…

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E Non Si Arriva per Me al 2012

Caro Nanni, ritorno da Bologna: ti scrivo qui, dall’autostrada, in fretta, non ho notizie fresche, ma che rogna che è questa cosiddetta crisi: aspetta un po’: guarda la Grecia, il Portogallo, la Spagna: è una questione, qui, di giorni, forse di ore, attenzione: guarda il gallo con i sobborghi che esplodono, forni ardenti, con Obama abbronzatissimo, da nobelizzatissimo: si crede imperatore del mondo: incertissimo su tutto, poveretto, lui, l’erede degli Stati sfasciati, indebitati, nel pantano delle assicurazioni – tra iraniani e iracheni, e iperarmati di Taiwan, nordcoreani e legioni, di indiani – e pechinesi che si acquistano (e si vendono) tutto, tra filmati di bollynigeriani, e si conquistano i mercati: e un mondo è morto – e soldati per le strade del mondo: e non si arriva per me, al 2012: e vicina più vicina, è la fine – e la deriva è completa: ma ciao – viva la Cina:

Epistolina per N.B., Edoardo Sanguineti

Come abbiamo già scritto altre volte, quando nulla pare più aver senso la poesia salva la vita, la possibilità di vita. Questa è l’ultima poesia che Edoardo Sanguineti ha scritto nel maggio di quest’anno prima di morire.

E non si arriva per me al 2012: e vicina, più vicina è la fine… La fine è questa gia’ che stiamo vivendo, la deriva è completa, come dubitarne? Ed ecco l’importanza fondamentale della rinascita del Femminile, ecco che diventa necessaria la nostra “competenza dell’esserci” per ricominciare, per prenderci cura di ciò che verrà. La fine per …

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La nostra competenza dell’esserci

Qualche tempo fa mentre mi recavo  alla Festa dell’Unità a Caracalla per un  dibattito, questa due immagini in formato enorme ricoprivano la sede FAO. Un pugno alla stomaco, l’orrore che ti entra in casa, nella testa.

Qui i pubblicitari hanno lavorato bene: non solo la foto è insostenibile, ma il claim I’m mad as Hell

traduce in parole l’orribile malessere derivante dal nostro sentimento di impotenza di fronte al fallimento della strategia economica mondiale: la fame e la sete sono dilaganti. Facciamo schifo. Qui non è questione di essere buoni. E’ che entro al supermercato e il 70% di ciò che vedo è inutile e non mi serve. E’ che pur mantenendo oltre al necessario il superfluo, il 70% di cio che si produce potrebbe essere eliminato. Lo sappiamo.

Molto del cibo che viene prodotto viene poi distrutto per mantenere i prezzi di mercato elevati. Basterebbe inviare il nostro superfluo a chi ne ha bisogno come necessario.

Ora oltre alla fame si è è aggiunta l’emergenza sete.

L’altro giorno ero in treno, l’aria condizionata era rotta, non passavo nessun carrello che vendesse acqua. Avevo sete e man mano che il tempo passava il disagio diveniva sempre più acuto. Pensavo ai dati sull’emergenza acqua, pensavo a chi la sete la patisce quotidianamente e di sete ci muore: la mia impotenza mi era insostenibile, avrei voluto gridare per l’orrore in cui siamo immersi.

Scrivo nel mio libro “Il Corpo delle Donne”:

Più di un miliardo di persone non hanno accesso all’acqua

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La Realtà

“Sono una manager, non una donna” grida stizzita Margareth al suo assistente, buttando a terra il fiore che quest’ultimo le aveva porto durante una convention.

“La Dott.ssa Santi è una donna con le palle, per questo l’abbiamo assunta” dice il direttore presentando la nuova manager al consiglio di amministrazione.

Accadeva anni fa, accade tutt’ora.

In una società dove “se non lavori non esisti”, intendendo lavoro come unica possibilità di affermazione di sé, molte di noi hanno deciso di lavorare come uomini per esistere, per diventare visibili.

Il prezzo è stato altissimo.

Non c’era scelta: tempi e metodi di lavoro erano declinati al maschile e noi li abbiamo adottati. Che altro si poteva fare? Chi entrava e si trovava ad essere unica donna tra una moltitudine di uomini non aveva scelta: bisognava adottare stili di comportamento maschili. Quelli delle donne erano però diversi, né meglio, né peggio.

Ci siamo adeguate.

E, come bene scrive Marina Terragni nel suo libro “La scomparsa delle donne”, il rischio è che noi donne si stia scomparendo o che come, dico nel documentario Il Corpo delle Donne, sia  in gioco la sopravvivenza della nostra identità.

La più potente responsabile dei casting di Mediaset è stata per anni una donna. La vedete anche nel film di Erik Gandini Videocracy. E’ un lavoro terribile: non si tratta di selezionare ragazze graziose che sappiano ballare. La scelta viene fatta con criteri maschili: “chinati, fai vedere il culetto, fai boccuccia.” La prescelta sarà quella che alzerà l’audience, quella …

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C’è DA FARE

Immersi nello sconforto per le notizie della nostra politica sempre più rivoltanti e con i media che affondano ogni nostro tentativo di credere che il mondo si possa cambiare – e però è vero: il mondo si può cambiare – prendiamo spunto da Ina Pretorius, e dalla sua daseinkompetenz, cioè da quella competenza dell’esserci nelle cose, nel qui e ora che le donne hanno così bene sviluppato e di cui spesso non sono coscienti.

In questo momento storico io credo sia utile mantenere alto lo sguardo e impegnarsi in azioni militanti quotidiane che possano migliorare la realtà intorno a noi.

Se in giro non si vede nessun politico che ispiri il nostro quotidiano con una visione che guarda lontano, occupiamoci di cio’ che ci circonda con cura e dedizione perché è ormai chiaro che saranno quelle nostre apparentemente piccole azioni a dare il senso ad un nuovo modo di intendere la politica.

Il silenzio pubblico delle donne su cui tanto ci si interroga, ad un orecchio attento si trasforma in questi giorni in una moltitudine di voci forti e chiare.

Mentre i media danno spazio ad una ragazzina appena maggiorenne chiedendole le ragioni della fine di un matrimonio tra un premier 70enne e la moglie 50enne, e quotidiani un tempo “seri” recensiscono le notti in balera della signora D’Addario , la scuola per molti è ripresa o riprenderà a breve. Settembre, i media lo sanno?, è il mese più faticoso per le donne madri: la scuola che riapre significa organizzare …

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