Monthly archive Gennaio 2012
Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

I ricordi più indelebili sono spesso frazioni di sguardi, talvolta di sconosciuti. Lo sguardo dell’unico lavoratore uomo, coinvolto nella performance teatrale OMSA insieme alle sue colleghe, mi ha irrimediabilmente  perforato il cuore. Giugno dello scorso anno, Punto G, l’incontro organizzato da Marea a Genova. Alla fine di un dibatitto usciamo nel sole accecante a due passi dal mare, e un fischio penetrante ci sorprende: “OMSA’ OMSA’ OMSA’ OMSA'” ritmano le lavoratrici addestrate dal Teatro Due Mondi per sensibilizzare la gente al dramma del loro prossimo licenziamento. La performance è degna del migliore teatro: Il video non può rendere l’emozione che suscita: queste donne operaie per decenni,  non lasciano nulla d’intentato e si ritrovano a girare l’Italia in una tournè di dolore. E un uomo, unico tra le sue compagne, che marcia nella sua divisa circense, passo stanco e sguardo basso. Fossi stata artista, oh lo fossi stata! per tratteggiare, disegnare, riprendere quelle spalle curve, quello sguardo domato, quell’ultimo tentativo di uomo di fabbrica che si trova a 50 anni ad essere attore del suo personalissimo dramma. Domato dalla vita che lo costringe a mettere in scena la sua vita. Questo no, non l’aveva previsto. Lì nel sole accecante, noi in abiti estivi, loro sudati a mimare la vergogna del perdere il lavoro dopo una vita. Questo il dramma di centinaia di persone.

I fatti sono invece più prosaicamente  i seguenti: L’Omsa, calzificio che produce marchi di successo come Golden Lady, decide di licenziare centinaia di operaie per delocalizzare la …

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La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

Ben ritrovate/i tutte/i Questa volta mi piacerebbe raccontarvi qualcosa sul servizio radiotelevisivo pubblico e privato qui in Spagna e sulla rappresentazione della donna nei media spagnoli. Penso possa essere utile per stabilire un confronto con l’Italia e per capire se qui la situazione è un po’ migliore che da noi. Si deve innanzitutto premettere che in Spagna non esiste quella volgare sovraesposizione del corpo femminile, cui cominciò ad abituarci Mediaset negli anni ’80 – propugnando la falsa idea di voler spronare la società italiana ad uscire, con ironia, da una situazione di presunto “puritanesimo” – e a cui la Rai si adeguò presto, peggiorando inesorabilmente la qualità della propria produzione / programmazione. A differenza che in Italia qui in Spagna, e anche in Catalogna, il servizio pubblico ha continuato a svolgere decorosamente il proprio compito, indipendentemente dalla tipologia dell’offerta delle televisioni commerciali (che comunque non sono mai arrivate a mostrare l’indegno mercato della carne nostrano), mantenendo un palinsesto che mi sento di definire più che dignitoso. Tanto per intenderci: nessun canale pubblico televisivo, spagnolo o catalano, trasmetterebbe mai un “reality” demenziale come “L’Isola dei Famosi”, cosa che, invece, come ben sappiamo, ha purtroppo fatto reiteratamente Rai2. Inoltre, tanto la televisione spagnola come quella catalana, per quanto non esenti del tutto da controllo politico, provano a dimostrare sempre un certo equilibrio nella scelta e nella presentazione delle notizie, cosa impensabile da noi in Italia (e non mi riferisco solo al Tg1 di Minzolini, dato che a mio parere tutte e tre …

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La Fine della Giunta Regionale Lombarda

La Fine della Giunta Regionale Lombarda

Ci scrive l’Avvocata Alesso e con gioia pubblichiamo:

E’ una grande soddisfazione per la dignità delle donne e per il rispetto delle regole. La affermazione della legalità contro il malcostume e la misoginia ha trovato un forte riscontro giudiziario. Lo dico da cittadina prima ancora che da avvocata impegnata al Tar Lombardia e al Consiglio di Stato in questa battaglia per la democrazia paritaria nei confronti della Giunta regionale composta da 15 uomini e da 1 donna in violazione della normativa europea, nazionale e locale che invece dispone il “riequilibrio di genere” negli organi esecutivi degli enti territoriali. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto fin dalla udienza preliminare la gravità e la fondatezza delle illegittimità denunciate e ha fissato al 17 aprile prossimo la data della udienza per la sentenza finale. E’ stata grande gioia qui per le donne e gli uomini di Milano e della Lombardia, una gioia condivisa per chi vuole vivere in una democrazia effettiva dove le donne non siano solo corpo che produce figli o corpo elettorale che produce voti e dove le regole siano rispettate e non soccombano ai privilegi di casta. Ileana Alesso

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Messa in piega e libertà

Messa in piega e libertà

Bel post su Il fatto Quotidiano…

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Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Che bel Lavoro ti ha fatto il Chirurgo

Lei ha un’espressione incerta, sembra che voglia dire qualcosa ma esita.”Cosa c’è?” le chiede l’amica mentre sono insieme al bar per un aperitivo. Lei abbassa gli occhi. “Marco..” Marco è l’uomo con cui esce da un mese. Architetto di bellissimo aspetto, simpatico. Un tipo anche  intelligente. Si consocono da qualche mese. “L’altra sera siamo andati da me… è bravo, attento, molto dolce ma anche molto… coinvolto.” Esita. “Pareva molto preso, mi diceva un sacco di cose belle, sembrava io gli piacessi da morire. Poi ad un certo punto, mentre mi stava guardando fissa negli occhi, mi ha detto con voce eccitata: “Che bel lavoro ti ha fatto il chirurgo”. L’amica tace. Non sa cosa dire.

A questo non eravamo  preparate. Spesso ci siamo chieste perché ricorriamo alla chirurgia estetica, alla mastoplastica additiva. A seconda delle epoche, e bene lo illustra Storia della Bellezza di Umberto Eco, i nostri seni sono stati piccoli o grandi, spesso rappresentando bisogni ben piu profondi di quelli estetici.

Oggi si aggiunge, anche su corpi magrissimi, ossuti. Sulle modelle bambine tg 36 si costruiscono seni spropozionati. Piacciono agli uomini? Chissà. Quel che è certo è che quello che abbiamo introiettato è il PRESUNTO sguardo maschile. Quello che ricaviamo dai media. Ho visto molte donne, anche amiche, divenire più sicure e seduttive con un seno rifatto che aggiugneva un paio di taglie. Per questo motivo non ritengo sia opportuno criticare chi decide di sottoporsi ad un  intervento: le motivazioni sono tante e spesso profonde. Quello …

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I nostri Suicidi Assistiti

Sono rimasta molto colpita quando, qualche settimana prima di Natale, Lucio Magri, ha deciso di porre termine alla sua vita. Non ho scritto nulla in quel momento perchè profondamente infastidita dal chiacchericcio miserabile e superficiale dei giornali che si sono buttati come pescecani a discutere della sua decisione di uscire di scena sottoponendosi ad un suicidio assistito in Svizzera: come possiamo noi, che Dio non siamo, conoscere le ragioni che conducono ad una decisione tanto difficile? Leggere alcuni commenti della stampa in quei giorni è stata l’ennesima riprova di come molti media siano uno dei cancri di questa società: propagatori di nulla, perpetrano il nulla negandoci spesso la possibilità di rialzarci, attraverso l’omicidio della speranza.

Poi ho letto la lettera scritta da Giancarla Codrignani, e ho trovato un filo da cui ripartire:

LUCIO E IL VOLO  di Giancarla Codrignani Come siamo piccoli davanti alla grande incognita! quando muore un amico, tanto più se di morte “diversa”, parliamo soprattutto di noi. Ed è giusto, perché l’altro è ormai “fuori” e i discorsi diventano commemorazioni e, poi, storia. Continueremo per un po’ a parlare delle depressioni, discuteremo forse a lungo di eutanasia, e anche di libertà, di amore, perfino di dipendenza coniugale. Non diciamo anche che cosa succede se uno ha sempre creduto a cose grandi che non si realizzeranno e non suppone che l’intelligenza non sia la bacchetta magica che realizza i tempi. Lucio Magri era un uomo di fede. Laica, laicissima; ma l’essere stato democristiano presuppone la precedente

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LA TELEVISIONE DI STATO che non rappresenta 30 MILIONI DI PERSONE

RAI RADIO TELEVISIONE ITALIANA. La televisione pubblica di un Paese dove le donne rappresentano la maggioranza, quindi più di 30 milioni di persone. Qui la lista dei direttori e responsabili di tutti i canali e di tutte le reti. 158 persone, 15 donne. Meno del 10%. Ipotizzo che questa mancata rappresentanza sia alla base della proposta di programmi che non paiono tenere conto dei gusti e delle esigenze delle donne. Domando se si possa ritenere democratica un organizzazione così palesemente misogina. Ricordo che una tale mancanza di rappresentazione nella gestione della tv di Stato è una peculiarità tutta italiana. Ritengo che questo sia l’ennesimo dato a dimostrazione di una pericolosa arretratezza culturale  i cui effetti negativi  vengono subiti dalla popolazione tutta.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Paolo GARIMBERTI

Consiglieri Giovanna BIANCHI CLERICI Rodolfo DE LAURENTIIS Alessio GORLA Angelo Maria PETRONI Nino RIZZO NERVO Guglielmo ROSITANI (Consigliere Anziano) Giorgio VAN STRATEN Antonio VERRO

Segreteria del Consiglio Direttore Nicola CLAUDIO

Collegio Sindacale Presidente: Carlo Cesare GATTO Sindaci Effettivi: Maria Giovanna BASILE, Antonio IORIO

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Lorenza LEI

Vice Direttore Generale Affari Immobiliari, Approvvigionamenti, Servizi di Funzionamento Gianfranco COMANDUCCI

Transizione al Digitale Terrestre e Strategie Multipiattaforma Interim Lorenza Lei

Coordinamento dell’Offerta Radiotelevisiva Antonio MARANO

AREA DI STAFF

Staff del Direttore Generale Direttore Andrea SASSANO

Internal Auditing Direttore Marco ZUPPI

Acquisti e Servizi Direttore Gianfranco COMANDUCCI

Acquisti Direttore Pier Francesco FORLEO

Servizi Generali Direttore Marco BRANCADORO

ICT Direttore Giuseppe BIASSONI

Risorse Umane e Organizzazione Direttore Luciano FLUSSI Vice Direttori Luigi MELONI

Sviluppo …

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