Posts tagged "italia"

Morire a dodici anni di povertà. In Italia.

Aveva 12 anni Margarita Johaily Castillo Rivera, la ragazzina di origine domenicana che è morta ieri nella sua abitazione di Busalla, nell’entroterra di Genova, per intossicazione di monossido di carbonio

Qui l’articolo completo su www.newnotizie.it

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Il Corpo delle Donne – IL LIBRO da oggi in libreria

Ho scritto questo libro per raccontare cosa è successo in questo anno in giro per l’Italia con il documentario.

Ho scritto questo libro per dire che spegnere la tv, oggi, è un atto elitario. Che ci fa dimenticare i molti, la maggioranza, che la tv la guardano. Tanto.

E che il vero atto rivoluzionario è guardare la tv insieme a chi la guarda sempre e comunque.

Ho usato anche le vostre parole, quelle dei commenti ai post che hanno fatto crescere questo progetto.

Ho scritto questo libro sui treni, nelle pensioni, mentre portavo in giro il documentario, mentre portavo Nuovi Occhi per la TV nelle scuole.

Ho cercato di usare le parole delle donne perché credo sia venuto il momento di farle uscire, di avere il coraggio di portarle fuori.

Ne è uscito un libro militante, scritto tenendo a mente e nel cuore le ragazze e i ragazzi che vengono a sentirci nelle scuole.

Cambiare il mondo si può, non ho mai avuto dubbi.

Spero che lo leggiate, ci servirà anche per finanziare la diffusione del progetto che, ad oggi, non gode di finanziamenti.

Così inizia il mio libro:

IL TEOREMA DELLA 94

Da anni a luglio ripeto un esperimento il cui esito finale

spero mi sorprenda ma che finora mi ha dato sempre

uguale risultato.

La 94 è la linea di autobus che collega le varie fermate

della circonvallazione interna di Milano, quella denominata

anche “la cerchia dei Navigli”; si tratta di una linea molto

frequentata, che i

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Con gli occhi aperti

Questa mattina mio figlio, che sta scoprendo la musica degli Anni ’70, fa partire a manetta questa canzone di De Gregori:

W l’Italia

W l’Italia è di trent’anni fa.

C’è un’Italia derubata nel testo del ’79, un’Italia del 12 dicembre.

E anche un’ Italia assassinata dai giornali e un Italia presa a tradimento.

E pure un’Italia dimenticata e un‘Italia che avremmo voglia di dimenticare e un’Italia che si dispera.

“Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer, l’Italia del caffè. L’Italia derubata e colpita al cuore, viva l’Italia, l’Italia che non muore. Viva l’Italia, presa a tradimento, l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare, l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare, l’Italia metà giardino e metà galera, viva l’Italia, l’Italia tutta intera. Viva l’Italia, l’Italia che lavora, l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora, l’Italia metà dovere e metà fortuna, viva l’Italia, l’Italia sulla luna. Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre, l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l’Italia, l’Italia che resiste.”

Vorrei chiamare De Gregori, subito. Dirgli che la canzone è ancora attuale, attualissima, che potrebbe averla scritta oggi…

Però.

Nella canzone c’è anche un’ Italia che non ha paura, un’Italia che è ancora tutta intera. Un’Italia che lavora e che, incredibilmente, si innamora.

C’è una Italia con le bandiere e un ‘Italia che tiene gli …

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Una nuova generazione di donne

In questi giorni la stampa internazionale sta scrivendo molto su IL CORPO DELLE DONNE: ieri è uscito un bell’articolo su THE OBSERVER che racconta come intorno a questo documentario si sia creata una comunità di persone (donne e uomini) che rivendicano il rispetto della dignità delle donne nei media.

Altri articoli sono usciti su New York Times, Herald Tribune, Le Monde, Variety, BBC radio. Domani ci intervisterà la tv di stato austriaca e la scorsa settimana il Time si è interessato al nostro lavoro.

All’estero l’interesse verso la nostra tv è motivato da un sincero stupore nel constatare come noi italiani e italiane accettiamo una tv che oggettivamente è un insulto al rispetto degli individui.

Il dibattito che si sta scatenando in Italia intorno al tema se sia valida o no la nostra tv mi pare sinceramente noioso e falso. Qualsiasi persona che abbia un minimo di dignità e abbia una finestra aperta verso gli altri Paesi europei sa che la tv italiana così com’è concepita non sarebbe accettata in nessun altra nazione europea. All’ItalianDocScreening che si è tenuto a Trento nei giorni scorsi, la proiezione del nostro documentario è stata accolta da un applauso partecipe, interrotto da una producer straniera che ha commentato: “ci chiediamo come sia possibile e come sia accettabile che queste immagini possano essere trasmesse da una tv europea”.

Non c’è più nulla da aggiungere. Non vale la pena di entrare nel dibattito che è, lo ripeto, fazioso e teso …

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Da dove partire

Giusto per fare il punto su dove ci troviamo e da lì partire.

Come molte di voi fanno notare, la stampa apparentemente dalla nostra parte, cioè quella “seria” che tratta i temi dei diritti delle donne, Repubblica ad esempio, usa la simpatica italica strategia “un colpo al cerchio e uno alla botte”: fanno fare un pezzo a Chiara Saraceno, sociologa femminista? E poi ci piazzano una serie di modelline quasi nude su repubblica.it. Danno spazio alle proteste delle donne contro il premier e le escort? E poi non passa giorno che online non ci sia qualche bonona discinta.

Lo storico marchio Corriere della Sera non è da meno: oggi, esilarante, non perdetevi su corriere.it il rimando a lei web.it, il portale per le donne della Rizzoli che titola “La sesta di Cristina!” (intendendo la sesta di seno dell’eroina del Grande Fratello).

E qui vi rifaccio la domanda che pongo nel documentario: ma perché a noi? Perché a noi donne indirizzano la pubblicità di queste tettone finte? Perché? Dove sono le ricerche di mercato che dimostrano che noi, noi donne, non vediamo l’ora di vedere Cristina nuda? E per dirla tutta, io credo che se a noi piacesse vedere le nostre simili nude, lo faremmo per una ricerca, una tensione verso il bello che ci farebbe fuggire a gambe levate dal bello chirurgico, che bello non è e che soddisfa bisogni di goliardici e barzellettieri.

Si può dire che leggere Panorama sarà assimilabile d’ora in poi alla lettura di un …

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Donne, Media e Costituzione

Il Corpo delle Donne è un documentario che denuncia come gli stereotipi della bellona scema e della matura rifatta non possano essere gli unici proposti dalla televisione e, diciamolo, in particolare dalla tv pubblica.

Alcuni scrivono che le ragazze/donne umiliate e schernite nelle trasmissioni tv sono maggiorenni e scelgono di essere dove sono. Infatti non stiamo discutendo della libertà individuale.

Il tema è: possiamo da subito chiedere che la tv rappresenti l’universo femminile nella sua molteplicità: noi non siamo solo soubrette e “grechine”.

Vi riporto un brano di un’interessante ricerca del Censis del 2006, che spero gli ospiti de L’Infedele di Gad Lerner del 4 maggio, leggano; qualcuno di voi ricorderà che a più voci veniva ripetuto che la proposizione ossessiva del corpo femminile in tv è una realtà europea.

Non è vero. Ce lo dicono i numerosissimi lettori stranieri, esterefatti dalla visione del video e ce lo ribadisce questa ricerca:

“…Il ruolo dei media e della rappresentazione della donna nei media nel processo democratico di affermazione dei pari diritti è ampiamente identificato e riconosciuto da Onu, Ue, Consiglio d’Europa. …Quello che in molti Paesi europei ha prodotto un serissimo dibattito culturale e normativo, nel nostro paese, appare ancora come un “tema di frontiera” o, peggio ancora, un tema da suffragette nostalgiche di un femminismo ormai trapassato..

Stenta In Italia ad affermarsi il principio che una rappresentazione “plurale” delle donne, una rappresentazione non offensiva della loro dignità, non volgare e che non la riduca sempre e solo ad oggetto sessuale,

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