Posts tagged "giornalismo"
L'Informazione e l'Uso Distorto di Twitter

L’Informazione e l’Uso Distorto di Twitter

Sabato e domenica sono stata alla Comunità di Capodarco a Fermo, nelle Marche per il convegno Bulimie organizzato da Redattore Sociale. Esperienza interessante, quasi 200 giornalisti tra volti noti e  giovani precari. Molti gli argomenti interessanti trattati ma due punti mi paiono importantissimi:

-Dei  200 giornalisti pochi avevano  sentito parlare de Il Corpo delle Donne, della protesta delle donne online o delle pubblicità ritirate attraverso il mail bombing. Non mi era mai successo. Ovunque, anche nei paesini più sperduti, nelle scuole piu lontane, almeno il 30% conosce il video e il movimento in rete. Il nostro lavoro a Fermo ha suscitato grande interesse, molte le domande, gli scambi, le interviste.

– Mentre i relatori parlano, molti twittano. Alcuni dei giornalisti presenti criticano il relatore mentre questi si affanna a presentare.  Ma pochi criticano intervenendo con una domanda o un riferimento  diretto, hanno lì il relatore a portata di mano, sta di fronte a loro. No, lo criticano su Twitter. Solo una ragazza ci prova ma poi lascia cadere. Convinta dunque? No, continua su twitter.  L’avevo già notato in altri congressi. Così che la critica diventa sterile, non conduce ad un dibattito, non produce una crescita. Twitter come strumento per pavidi? Scagliamo la pietra e ritiriamo la mano? Sfoghiamo la nostra  frustrazione riversandola in rete incapaci  di rapporto diretti e di gestione dei conflitti? Dei giornalisti anglosassoni ci ha sempre colpito la loro capacita nel fare domande dirette, nessun paura di offendere i potenti, come spesso si teme da …

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Abbuffata televisiva

Intervento di Lorella Zanardo al seminario Redattore Sociale 2011: Abbuffata e post abbuffata televisiva, ore 16.

Comunità di Capodarco – Agenzia Redattore Sociale Presenta: Redattore Sociale 2011 XVIII Seminario di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità www.giornalisti.redattoresociale.it

BULIMIE Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell’informazione Comunità di Capodarco di Fermo, 25-27 novembre 2011

Intasano il cervello, provocano sazietà illusorie; e sono ugualmente difficili da “curare”. Sono le molte, moderne bulimie legate alla comunicazione: a come informiamo e a come siamo informati. Dentro i vari spazi virtuali, nel rumore informativo di sottofondo, ci nutriamo in modo sempre più compulsivo di poche notizie rimasticate all’infinito, di “tempo reale”, di cronaca frammentata o seriale, di dichiarazioni, opinioni, indignati commenti anonimi. E poi di curiosità, trash, gossip, simboli, tendenze, e pubblicità… Una abbuffata quotidiana che è, a sua volta, effetto e causa di bulimie di altro tipo, ben più radicate e oramai architravi della nostra pseudo convivenza civile: la bulimia del consumismo (anche spirituale, con un’ondata inarrestabile di trascendentale d’accatto), dei dogmi della “legge del mercato” e della crescita che non ha alternative, della “visibilità”, del narcisismo, della difesa dei privilegi e delle rendite di posizione. Ciò interessa più o meno tutti, ma pone un grave problema ai giornalisti, i più esposti e spesso le prime vittime delle nuove bulimie, che d’altra parte contribuiscono ad alimentare e tenere vive. Come difendersi? Come mantenere in funzione il filtro dello spirito critico? Nella diciottesima edizione del seminario di Capodarco, …

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Lettera da.. Rio De Janeiro (2)

Lettera da.. Rio De Janeiro (2)

Ecco la seconda corrispondenza di Carol De Assis, in cui ci racconta di politica, donne e informazione in Brasile.

Care tutte e cari tutti, nella mia prima lettera ho parlato un po’ di me e della mia ricerca sulle donne in politica in Brasile e la loro rappresentazione nei media. Vi voglio parlare ancora un po’ della mia passione su questo argomento e di come se la cavano le nostre sindache, deputate, ministre e presidenta.

Inizio proprio da queste parole: sindaca, deputata, ministra, presidenta. Sono queste le parole che mi hanno portata qui. Una volta Lorella ha chiesto cosa serviva perché in Italia queste parole non facessero più ridere. Nella sua ultima lettera (stupenda!), Livia, da Berlino, ha parlato del peso delle parole, in italiano e in tedesco. Qui in Brasile, sin dal primo gennaio del 2011 abbiamo una presidenta. Non presidente, come ci siamo abituati a dire in portoghese, ma presidentA – se la lettera A è quella usata nella nostra lingua per segnalare il femminile, io la voglio usare per segnalare la mia identità di donna, ha ragionato Dilma Rousseff. Lei si è sempre presentata come la futura presidenta del Brasile. La parola è diventata una vera e propria rissa tra i suoi sostenitori/e e i suoi oppositori/e, ed è pure un modo di sapere se uno/a simpatizza o meno con la Rousseff: basta osservare se si riferisce a lei come ‘presidenta’ o ‘presidente’. Come femminista e professionista della comunicazione, ho sempre fatto molta attenzione al modo in

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Cittadinanza Attiva

Prendetevi mezz’ora di tempo per favore. Immagino che solitamente non riusciate sempre a vedere il TG delle 18,30 di Italia1, Studio Aperto. Questo è del 7 ottobre e mi è stato segnalato dalla lettrice Barbara. Sono due anni e mezzo che lavoriamo per l’innalzamento del livello di consapevolezza: chiedo dunque a voi di provare ad analizzare il telegiornale applicando NUOVI OCCHI PER LA TV. Non una critica sterile dunque, bensì:

-a chi si rivolge

-quali sono le tipologie di donne rappresentate

-che età hanno le donne rappresentate

-tali donne sono esemplificatvie dell’universo donna?

-le notizie riportate sono importanti? significative? correlate ad un TG?

-stile della giornalista

-linguaggio utilizzato nel servizio

-utilizzo della musica

-utilizzo del montagio

-significato della parola informazione: il servizio visionato corrisponde al significato di informazione?

-ricadute sugli ascoltatori

-ricadute sulle ascoltatrici

-ricadute sulle bambine e bambini

-collegamento tra quello che sta avvenendo in politica e cio che avete visto

Attendo e pubblico. Buon lavoro!…

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Cambiare il Mondo

Cambiare il Mondo

Mi intervista Serena Fiorletta del quotidiano LaStampa.it. Questo è l’articolo sul loro sito.

La prima foto qui a sinistra  è quella che viene scelta dall’ufficio competente. Non rappresenta assolutamente ciò che scrive con professionalità e competenza  la giornalista. Diverse lettrici protestano e la Stampa promette di cambiare la foto. La seconda, qui sotto,  è la foto che viene scelta per dimostrare il cambiamento.

Peggio non potevano fare. Interrogata la redazione risponde che non hanno in archivio  foto di donne competenti. Inutile dire che un’intervista dove si parla di un congresso di 1000 donne da tutto il mondo dove ieri ha parlato la presidente donna di Pepsi Co., dove intervengono donne premi nobel donne e il cui titolo è Women Creating History, non trova in queste due foto una corretta illustrazione. Facciamo una prova, innalziamo il livello di ocnsapevolezza su questo tema, sperimentando:

Se uscisse un articolo cosi: “Più cultura d’impresa e innovazione ecologica, tecnologica e sociale. Questo chiedono i Giovani Imprenditori di tutti i Paesi del G8 riuniti il 3 luglio a Stresa. Le loro istanze sono state raccolte in una dichiarazione congiunta che verrà consegnata, con il tramite del Ministro Meloni, al Presidente Berlusconi e ai grandi del G8 di L’Aquila. Per la prima volta la classe dirigente del futuro ha compattato le proprie forze a livello internazionale per elaborare proposte concrete di governo a livello mondiale.” E fosse corredato da una foto così: Cosa penseremmo? La foto del ragazzo  non ci parrebbe avere nulla a …

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Sesso Bugie e… Maiali …continua dal post precedente

Ricevo e pubblico perchè ritengo questo intervento importante. Ho molto da dire ma aspetto i vostri preziosi commenti.

Sono uno scrittore professionalista e giornalista, ritornato in Italia da qualche mese dopo una permanenza di 22 anni all’estero, in California, per la precisione, dove lavoravo come corrispondente estero. Ho incorporato quindi un modello culturale difficile da comunicare in Italia, oggi divenuto un paese regredito. Qui di seguito un articolo che doveva uscire sul corriere della sera ma è stato definito “inappropriato”. Mi hanno spiegato che di questo argomento “è meglio non parlarne” e soprattutto “è meglio che non sia un maschio a parlarne”. Mi piacerebbe sapere il perchè. Sergio Di Cori Modigliani

Una tragedia italiana: il lusso che non possiamo permetterci. (in calce all’intervento di Maria Laura Rodotà)

Roma. 23 maggio 2011. Sex, lies, arrogance: “Sesso, bugie a e arroganza: che cos’è che trasforma i maschi, quando diventano potenti, in porci?”. Questo è il titolo in copertina di un numero speciale dell’autorevole settimanale americano Time, oggi in edicola. Affronta di petto un tema che da molto tempo è diventato centrale nel dibattito sociale in corso nelle democrazie occidentali più evolute, dalla Germania alla Gran Bretagna, dai paesi scandinavi agli Usa e alla Francia: come affrontare l’aumento spaventoso di aggressioni sessuali, violenza contro la persona, e abusi personali contro le donne che –ed è questo il tema dell’articolo e del dibattito oggi in prima pagina su tutti i media statunitensi- si sta diffondendo come moda perniciosa tra gli uomini potenti, la maggior

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Sesso. Bugie. Arroganza. Perchè gli Uomini Potenti si comportano come Maiali

Senza offesa per i maiali, naturalmente. Così titola il Time di questa settimana. Spero che tutte/i leggiate l’inglese o, in altro modo, che riusciate a frequentare un corso di lingua prossimamente: per essere informati oggi in Italia, guardare oltreconfine aiuta. Qui trovate l’articolo. Alcune citazioni e considerazioni:

  • Se una donna, io ad esempio o altre che trattano i temi del femminile avessero proposto un titolo così, sarebbero state definite: proto femministe vecchie e arrabbiate con gli uomini. Diversamente  l’articolo di Nancy Gibbs viene messo in prima pagina e presentato con  un titolo “forte”.
  • Si parla di abuso di potere e tradimento di fiducia. Si parla di uomini che “nonostante la loro pessima reputazione circa il loro pessimo comportamento verso le donne” hanno continuato la loro scalata al potere.
  • “Come può essere” si chiede Gibbs, che in un’epoca illuminata, quando uomini e donne vivono e lavorano vicini, e sono formati regolarmente a cosa è accettabile e cosa è praticabile, come può dunque essere che persone con così poca capacità di giudizio e così poco onore, possano arrivare a posizioni così alte?
  • “Per i suoi amici è impossibile che Strauss Kahn abbia commesso un atto così abbietto. Come se” continua la giornalista “essere in gamba ed essere una persona seria fosse la stessa cosa”.

Ogni riferimento alle vicende nostrane è benvenuto. Ma non è questo il punto. Nancy Gibbs scrive senza peli sulla lingua, da brava giornalista, dà del maiale a chi si merita questa definizione. Fa il suo mestiere insomma. E …

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