Posts tagged "cambiamento"

Donne e TV: Un nuovo modo di guardare all’identità femminile

Pubblichiamo qui di seguito l’adesione de Il Corpo delle Donne all’appello alle Istituzioni in occasione del rinnovo al Contratto Rai ,di cui vi avevo gia parlato in un post passato. Non è in corso una raccolta firme ad oggi. Vi faremo sapere gli esiti di questa iniziativa

Sottoscrivo con molto piacere l’appello alle istituzioni di Gabriella Cims e sostenuto dalla campagna Donne e TV lanciata da Key4biz.

Il Corpo delle Donne è il titolo del nostro documentario di 25′ sull’uso del corpo della donna in tv.

Siamo partiti da un’urgenza.

La constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante.

La perdita ci è parsa enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime.

Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”.

L’obiettivo è stato interrogarci e interrogare sulle ragioni di questa cancellazione, un vero ” pogrom” di cui siamo tutti spettatori silenziosi. Il lavoro ha poi dato particolare risalto alla cancellazione dei volti adulti in tv, al ricorso alla chirurgia estetica per cancellare qualsiasi segno di passaggio del tempo e alle conseguenze sociali di questa rimozione.

Da quando il

Continua a leggere...

La valle dei morti

Ehi, laggiu’ c’è qualcuno che ci sente? Nessuno? Non ci sente nessuno?

Mi aggiro da qualche tempo nella Valle dei Morti. Per i primi mesi ho utilizzato il coraggio ed ho affrontato lande deserte col batticuore ma certa che la’ in fondo ci fosse il Luogo che cercavo. Ero certa che la solitudine che mi circondava fosse un fatto temporaneo: infatti uomini e molte donne si sono messi in cammino con me.

La Valle dei Morti non è un bel posto. Catapecchie ovunque che tentiamo di recuperare o ricostruire ma da soli è difficile. Ogni tanto ci avvicinano strani esseri. All’inizio li confondevo, pensavo fossero umani come me e che volessero ricostruire le catapecchie con me. Apparentemente erano umani. Poi però, mi chinavo a prendere una tegola o un mattone per ricostruire la catapecchia, e quello che io credevo essere un umano mi chiedeva in cambio qualcosa. Cosa se ne farà se siamo nella Valle dei Morti, pensavo. Altre volte quello che io credevo un umano, invece di ricostruire, si sedeva e mi chiamava; iniziava allora lunghi discorsi. Mi spiegava con supponenza che era inutile ricostruire: ci fossimo riposati sarebbe giunto qualche viandante facoltoso a cui potevamo rivendere le catapecchie facendogli credere che fossero palazzi “funziona, funziona” mi diceva. Una volta il simil umano ha persino nascosto gli ultimi mattoni dietro una rupe, pensando noi dormissimo: voleva rivenderceli il giorno dopo. Cosa se ne farà del denaro mi chiedevo, visto che siamo nella Valle dei Morti. Mi parevano tipi originali …

Continua a leggere...

Qualcosa si muove?

Riportiamo qui di seguito una mozione dei senatori del PD che prende spunto dal nostro documentario e che indica nell’educazione ai media, così come per il nostro Nuovi Occhi per la TV, la strumento principale per il cambiamento.

Al Senato una mozione PD per una corretta immagine delle donne

(ASCA) – Roma, 18 dic – “Impegnare il governo ad assumere iniziative perché il sistema radiotelevisivo pubblico svolga un’opera di sensibilizzazione al rispetto della diversità di genere e della dignità delle donne e perché nelle scuole siano avviate campagne di informazione per aiutare i giovani a difendersi dagli stereotipi di genere”. È questo lo scopo principale di una mozione sul rapporto tra donne e media presentata dal gruppo del Pd al Senato, di cui è prima firmataria Vittoria Franco e che è stata sottoscritta dalla presidente Anna Finocchiaro, dai vicepresidenti Luigi Zanda, Nicola Latorre e Felice Casson e da tutti i senatori democratici.

La mozione richiama un analogo documento approvato all’unanimità dall’Aula del Senato il 13 settembre 2009. “A causa della mancata attuazione degli impegni presi da parte del governo in quell’occasione – scrivono i senatori del Pd – si ritiene necessario portare all’attenzione di questa Assemblea un’altra mozione, considerato che non solo dalla prima mozione nulla è cambiato, ma sicuramente la situazione del rapporto tra la figura ed il ruolo delle donne nella realtà a causa della rappresentazione distorta che ne fanno i media è senza alcun dubbio degenerata. La grande visibilità e,

Continua a leggere...

Con gli occhi aperti

Questa mattina mio figlio, che sta scoprendo la musica degli Anni ’70, fa partire a manetta questa canzone di De Gregori:

W l’Italia

W l’Italia è di trent’anni fa.

C’è un’Italia derubata nel testo del ’79, un’Italia del 12 dicembre.

E anche un’ Italia assassinata dai giornali e un Italia presa a tradimento.

E pure un’Italia dimenticata e un‘Italia che avremmo voglia di dimenticare e un’Italia che si dispera.

“Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer, l’Italia del caffè. L’Italia derubata e colpita al cuore, viva l’Italia, l’Italia che non muore. Viva l’Italia, presa a tradimento, l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare, l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare, l’Italia metà giardino e metà galera, viva l’Italia, l’Italia tutta intera. Viva l’Italia, l’Italia che lavora, l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora, l’Italia metà dovere e metà fortuna, viva l’Italia, l’Italia sulla luna. Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre, l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l’Italia, l’Italia che resiste.”

Vorrei chiamare De Gregori, subito. Dirgli che la canzone è ancora attuale, attualissima, che potrebbe averla scritta oggi…

Però.

Nella canzone c’è anche un’ Italia che non ha paura, un’Italia che è ancora tutta intera. Un’Italia che lavora e che, incredibilmente, si innamora.

C’è una Italia con le bandiere e un ‘Italia che tiene gli …

Continua a leggere...

Farsi domande, cercare risposte

Il progetto IL CORPO DELLE DONNE è nato da una donna e due uomini. Credo profondamente nell’essere DUE nel mondo. Credo anche che questo sia un momento storico in cui gli uomini stiano affrontando le difficoltà che possono emergere nell’instaurare relazioni paritarie con le donne. Non c’entra con il femminismo, c’entra solo con il chiedersi cosa vogliamo dalla vita. L’emancipazione femminile continua a fare paura, molti uomini si chiedono cosa vogliano queste “trentenni assatante di carriera e aggressive anche sessualmente”. Stanno provando a trovare un’espressione di sè nel mondo che non sia ne sottomessa ne prevaricatrice, vorrei rispondere. Stanno provando ad esistere senza rinunciare ai figli. Fanno fatica a trovare un equilibrio.

Contemporanemante c’è dell’altro, più difficile da verbalizzare. C’è che da qualche anno le donne hanno un ruolo attivo anche nella sessualità; c’è che gli uomini non si erano mai chiesti per millenni se “quel” loro modo di fare l’amore tenesse conto delle esigenze delle loro compagne, nè le loro compagne erano in grando di conoscere i propri desideri.

E’ poi avvenuto che noi donne abbiamo iniziato a riconoscere la nostra sessualità e… sorpresa! Che energia e che forza si scatenavano! Questa forza fa obbiettivamente paura: è potente e ancora sconosciuta. Nell’essere DUE io donna chiedo a te uomo di riconoscermi e creare insieme il Nostro modo di essere insieme.

Nei miei viaggi in Brasile, nei paesi dell’Est, a Cuba ho sempre incontrato centinaia di ragazzi italiani, peraltro giovani e belli, in cerca di sesso, apparentemente. Mi sono sempre …

Continua a leggere...

Che rapporto avete con la morte?

Da piccola mi svegliavo di soprassalto nel bel mezzo della notte per la paura non della morte bensì dell’infinito. La mia cultura cattolica mi faceva immaginare il mio perdurare nell’eternità, che mi spaventava moltissimo e mi imponeva domande adulte sul senso della mia esistenza.

Negli anni ho poi invidiato chi aveva avuto solidi studi di filosofia a sostenerlo nel cammino: se a 16 anni ti spiegano che partire dal “conosci te stesso” di Socrate può indirizzarti verso una vita vissuta pienamente, è innegabile che parti avvantaggiato. Di tutto ciò che ho letto ho fatto sempre tesoro, non comprendendo come mai amici filosofi intellettuali coltissimi citassero con cognizione “tu conosci te stesso solo nell’incontro con l’Altro”, vivendo poi vite da reclusi mentre l’Altro rappresentava solo il terrore di un incontro insostenibile.

La poesia è stata la mia compagna e ha indirizzato e plasmato le mie azioni; mai l’ho ritenuta una forma alta di arte slegata dalle mie giornate: ciò che leggevo diventava vita.

E se allora ho amato moltissimo rileggere la Divina Commedia da adulta e ne ho capito profondamente, fin nelle vene, quanto raccontasse  delle nostre vite, come non capire che il giornalista de Il Giornale e il suo mal informato articolo, meritassero solo: “Di lor non ti curar ma guarda e passa”? Io credo nella relazione tra le persone e l’unica azione che mi è parsa significativa, è stata chiamarlo in redazione e chiedergli il perché di un articolo che non era stato preceduto da un’ intervista, e quindi …

Continua a leggere...

Corpi vivi

Amy Winehouse

Dopo qualche settimana di riposo, di sole mare e vento sono ancor più convinta dell’importanza fondamentale di liberare l’energia dei nostri corpi.

Corpi liberati in grado di far scaturire cambiamenti, non i poveri corpi burattini televisivi.

Corpi dimenticati dalla politica e dagli intellettuali e quindi lasciati totalmente in balia di tristi personaggi dello spettacolo a cui abbiamo concesso il monopolio della rappresentazione del corpo, che è diventata quel povero avanspettacolo che conosciamo.

Riprendiamoci i corpi e l’energia che ne deriva. Con il corpo compiamo le azioni tra le più belle della nostra vita: balliamo (voi ballate?), facciamo l’amore, ci abbracciamo, corriamo, facciamo sport, ci accarezziamo, ci tocchiamo l’un l’altro. E noi donne è con il corpo che facciamo figli.

Corpo rivoluzionario: almeno una volta nella vita l’abbiamo provato? Quella sensazione di potenza, di pienezza che sale e che ci riempie e che vuole poi trovare uno sbocco fisico, che sia un gesto, uno scatto in avanti, un grido. O, quando siamo avanti nel percorso di vita, corpo che diventa un tramite verso una dimensione alta.

Ritorniamo alla nostra vita di tutti i giorni portando con noi i nostri corpi e la possibilità di ribellione in essi compressa.

“Fango” titolava ieri l’Unità e la scritta campeggiava sull’immagine dell’Italia immersa in una fanghiglia viscida, a simboleggiare quanto stiamo vivendo negli ultimi mesi e che verosimilmente continuerà nei prossimi.

Nel fango si può lentamente scomparire, se il nostro corpo non è allenato a resistere, a reagire.

Non facciamoci sommergere dal lerciume …

Continua a leggere...