Posts tagged "cambiamento"
Senza Chiedere il Permesso

Senza Chiedere il Permesso

“Non aspettate, ragazzi. Non attendete istruzioni, ra­gazze, perché non arriveranno o forse arriveranno troppo tardi, e il tempo è prezioso. Alcuni tra noi adulti vi da­ranno una mano, il tempo necessario per costruire ponti sulle macerie prodotte dai crolli di questo mondo in di­sarmo. Voi percorreteli. Poi sarà ora. Non attendete oltre. Tocca a voi. Senza chiedere il permesso.”

Inizia così SENZA CHIEDERE IL PERMESSO, il libro che ho scritto e che esce il 26 settembre. E’ dedicato ai ragazzi e alle ragazze, certa come sono, che saranno loro a costruire un mondo diverso. Noi, gli adulti, saremo PONTE sulle macerie che abbiamo prodotto. E’ un futuro motivante, siete d’accordo? Si tratta di mettersi al lavoro, di progettare, creare, senza più concentrarsi su ciò che non funziona. Meno blog e più incontri concreti, abbiamo scritto. Mi avete risposto che il blog svolge una funzione importante : è vero. Ma non c’è cambiamento se si resta solo davanti al PC. Allora, SI PARTE:

Incontri SENZACHIEDEREILPERMESSO: scrivete qui senzachiedereilpmermesso@gmail.com

Se volete organizzare un incontro. Daremo precedenza alle scuole università associazioni di studenti/esse. Ogni incontro prevederà una prima parte con l’introduzione di un breve video e la presentazione del libro. Una seconda parte in cui chiederemo a voi che ci invitate di presentare uno o più idee o progetti, piccoli e grandi, su cui state lavorando. Questa seconda parte è fondamentale per attivare cambiamenti reali. Dal momento in cui ci invitate al momento in cui ci incontreremo, c’è tutto il tempo …

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Vite in Gabbia

Vite in Gabbia

Mentre Milano si desertificava in agosto, caldo torrido e solo pochi stralunati in giro per la città, fervevano i lavori per l’apertura di un altro negozio, enorme, di biancheria intima. Vi sarete accorte/i anche voi: crisi o non crisi, in ogni strada o viuzza italiana mutande di tutti i tipi stanno in bella mostra sui soliti manichini: taglia 4a sopra, tg 38 sotto. Pare che ultimamente non vadano più i semplici perizoma: culotte con laccetti maliziosi posteriori, mi dicono si vendano molto, facendo presagire maschi seduttori che abbiano poi voglia, e perizia, di slacciarli. Se poi incrociamo questi dati con quelli delle vendite di romanzi soft porno per donne, emerge un dato inconfutabile: le donne, tante tantissime e di età variabilissima, hanno voglia di sesso/amore/eros/porno. Non mi scandalizzo, non sono delusa, non mi unisco alla folta schiera di giudici e giudicesse contro le amanti dei romanzi post Harmony: se il gioco e se la fantasia servono a diluire l’horror giornaliero, perché no? Anzi, mi unisco con convinzione al desiderio di trasgressione.

Se però trasgressione deve essere, che lo sia realmente, mi verrebbe da dire.

Mi tocca riprendere il tema delle GABBIE, già affrontato nel libro Il Corpo delle Donne e ripreso più volte. Devo riprenderlo perché credo sia questo il problema italiano, che ci affligge e ci impedisce di, finalmente, cambiare.

 I 3 romanzi dell’estate sulle varie sfumature di grigio rosso ecc, le mutande e la mascherina con manette incluse di pelouche in vendita anche nei grandi magazzini, il …

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Senza Chiederci il Permesso

Senza Chiederci il Permesso

Carissime ragazze e carissimi ragazzi,

arrivo da due giorni trascorsi nella Tenuta di San Rossore con alcune e  alcuni di voi.

Sedute/i intorno ad un tavolo per parlare del futuro che ci attende già da settembre, ho faticato per qualche ora a tenere l’attenzione, stanca per un anno che mi ha stremata tra dibattiti, scuole e miserie varie.

Poi Anna  prende la parola ed è come se uno schiaffo potentissimo mi cogliesse in volto. Ci racconta di un lavoro duro nel volontariato a contatto con la sofferenza tutti i giorni, un padre amatissimo in difficoltà che lei cerca di aiutare e intanto  ci rivela la potenza del legame d’amore che talvolta lega le figlie ai padri. Pochi soldi, ma Anna   dimostra una forza sorprendente, un Paese il nostro che non offre più nulla;  intanto Gio  annuisce , Gio  che fino a qualche mese fa offriva di sé un’immagine dolcissima e che oggi mi appare indurita. No, è solo più consapevole.

Daniele che ha 30 anni e che ha investito tutto, intendo tutto in un progetto di cambiamento di vita e di società che all’estero gli valorizzerebbero di sicuro e che qui cerca di sostenere a prezzo di sacrifici terribili.

Mi vergogno della mia stanchezza.

Li ascolto parlare e ricaccio indietro le lacrime che i loro racconti mi suscitano.

Sono a vostra disposizione.  Da settembre ricominciamo. Scuole. E incontri. In giro per l’Italia.

Tutto il resto non conta, o conta molto meno.

La disoccupazione giovanile al 37%. Non esiste  emergenza più …

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Meritocrazia

Meritocrazia

Roger Abravanel, consulente di livello internazionale per le maggiori organizzazioni, ha scritto un libro MERITOCRAZIA, www.meritocrazia.com, in cui sostiene:

In Italia il sistema di valori è molto meno meritocratico di quello di altre società, come quella nord-americana e scandinava, molto più capaci di assicurarsi che la classe dirigente (il top 1 per cento o 10 per cento, a seconda delle definizioni) sia la migliore possibile. Meritocrazia spiega come in Italia l’assenza di questo sistema di valori abbia prodotto una classe dirigente debolissima: la mancanza di meritocrazia è molto più pervasiva di quanto non si creda, ed è diventata la causa principale del declino della nostra economia. Una classe dirigente inadeguata di policy makers, leader e dirigenti della pubblica amministrazione e purtroppo anche di azionisti che non si sono meritati la proprietà della propria impresa Che cos’è la meritocrazia? Licenziare i “fannulloni” nel settore pubblico? Eliminare le raccomandazioni? Nulla di tutto ciò. Licenziare i “fannulloni” è sacrosanto, ma cosa fare dei milioni che non sono fannulloni e che bisogna valorizzare? Negli USA, patria della meritocrazia, le “recommendations” portano a riempire un posto di lavoro su due. Si tratta però di “raccomandazioni” molto diverse dalle nostre. Chi segnala qualcuno particolarmente bravo e adatto per un posto di lavoro lo fa con grande cautela, perché mette in gioco la propria stessa reputazione e risponderà moralmente della performance della persona segnalata; da noi, invece, si raccomandano con leggerezza persone che non si conoscono (dal punto di vista delle capacità professionali)

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Il Coraggio delle Idee

Il Coraggio delle Idee

Osservavo  tempo fa Emma Bonino ricevuta con tutti gli onori da personalità di spicco ad un convegno  e intanto riflettevo su come quelle stesse persone l’avrebbero snobbata, derisa, ignorata quando molti anni fa lottava con i radicali nelle piazze italiane. Non ha importanza se piaccia o no Bonino, quello che le va riconosciuto è il coraggio delle idee, merce rarissima, qualità che va coltivata e che rende capaci di vivere a lungo senza approvazione dei benpensanti: non è facile.

Ho letto anni fa “Lungo Cammino verso la Libertà” di Nelson Mandela, un tomo di alcune centinaia di pagine, a tratti noiossimo perché Mandela descrive puntigliosamente la sua vita e dunque pure 30 anni di carcere, dove si sa, non accade gran ché. Non ha importanza se piaccia o no Mandela, certo che anche qui va riconosciuta la capacità di vivere a lungo senza il consenso: non è semplice, specie se intanto stai segregato dal mondo e immagino che ogni tanto ti assalga la paura che la vita finisca lì.

La Storia fortunatamente ci racconta di vite eroiche e sono queste che ci piace ascoltare, raccontare: Linda Poet la prima donna avvocata laureatai intorno al 1880, dovette attendere 40 anni per esercitare la professione e, quando entrò in tribunale, la schernirono nei modi piu meschini,  gli uomini e anche le donne. Lei continuò a testa alta e oggi noi ci commuoviamo leggendo del suo bellissimo coraggio che ci ispira.

Potremmo dire che questi personaggi hanno avuto il coraggio delle idee ma …

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Metterci la Faccia (10)

Metterci la Faccia (10)

Bla bla bla bla bla tweet tweet bla bla bla bla tweet tweet bla bla bla bla tweet tweet #impastato bla bla bla bla bla tweet tweet tweet #impastato tweet tweet bla bla #peppino impastato #9 maggio impastato#impastato #bla bla bla tweeeeeeeeeeeeeeeeeeeeet bla @cinisi@centopass blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

9 maggio 1978: Peppino Impastato veniva fatto saltare in aria dalla mafia di Totò Badalamenti. Alla madre restituirono in una cassetta dei pezzi del corpo di Peppino. Non tutti che la bomba lo aveva frantumato in mille parti. Un piede però c’era e intorno a quello e poco altro ci si radunò per pregare.

Se c’è una cosa di cui possiamo essere certi è che Peppino Impastato, fosse qui oggi e avesse l’età che aveva allora, non starebbe tutto il giorno culo sulla sedia a #tweettare, sport italiano di quelli che si sentono a posto se oggi l’ashtag è Impastato: uauh che figo che sono! Non dico che sia inutile: ma è quel che viene dopo che serve.

Twitter è stato utilizzato molto per la rivolta tunisina, dite? No, guardate io ho incontrato uno dei responsabili: twitter è servito per informare poi però loro hanno fatto la rivoluzione. Mi pare ci sia una differenza.

Peppino con un antenna da un garage scamuffo trasmetteva parole che erano bombe vere. Ecco, il suo tweet era quello: prendere per i fondelli Badalamenti. Nessuna volgarità, ridere della mafia a crepapelle: avete ascoltato cosa  e come lo diceva? Così diverso dai video che impazzano su Repubblica delle Arcore’s Nights: lì …

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Metterci la faccia (9)

Metterci la faccia (9)

Sabato stavo facendo la spesa al supermercato, ho sentito qualcuno gridare, un litigio a voci alterate. Ci siamo tutte un po’ allarmate. E’ arrivato poi il direttore  che teneva un ragazzo per un braccio e gli chiedeva di allontanarsi; quest’ultimo si opponeva e con voce ferma e non questuante sosteneva ”ho fame e quindi mi prendo qualcosa”. I vigilanti l’hanno allontanato, devo dire con modi garbati e non violenti. Io ero alla cassa, stavo pagando tra l’altro una bottiglia di vino, mi sono sentita in colpa per comperare un bene voluttuario. Così non va, non mi piace. Voglio vivere in un Paese dove la gente non sia costretta a rubare per fame. Non so voi, ma se io pur con tutto l’impegno del mondo, dopo avere tentato di ottenere non importa quale lavoro, non avessi da sfamare i miei figli, prederei in considerazione qualsiasi mezzo per sfamarli. Non mi piace nemmeno dovermi sentire in colpa se compro un abito, due etti di crudo di parma, una bottiglia di vino appunto. Così non va.

Non mi abituo all’idea di svegliarmi in un Paese dove ormai ogni giorno un operaio/imprenditore si ammazza per impossibilità a onorare i debiti. Eccetera  eccetera. Ogni giorno ricevo appelli, richieste, proposte, mail disperate, arrabbiate: tutte chiedono qualcosa. Cerchiamo di fare tutto, di dare ascolto a tutte tutti, ma è impossibile. Qui non c’è un pool di persone di un ufficio dotato di finanziamenti, e anche le notizie che inviate per essere messe sul blog, e se …

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