Posts tagged "arte"

Art is Now! Il Corpo delle Donne per le Artiste

Nel nostro documentario compare Anna Magnani e anche Maria Callas diretta in Medea da Pasolini. Ma più di tutto ci sono i corpi strapazzati, usati e abusati di Pina Bausch senza i quali IL CORPO DELLE DONNE sarebbe stato solo un montaggio televisivo. Le artiste lo hanno capito e sentito e da due anni ci scrivono e ci invitano; conoscono il mio amore per il teatro e il teatro danza. Ciò che più vorrei è portare nelle scuole la possibilità che un altro corpo sia possibile oltre a quello televisivo. In questo periodo sono molte le artiste che stanno lavorando sul corpo, utilizzando il nostro documentario come fonte di ispirazione. Io sono con loro, totalmente. Le parole non bastano e anche voi ve ne accorgete. A volte navigo e leggo fiumi di parole imprigionate nei blog. Discussioni infinite dove ciò che resta è l’assenza di incontro. So che è la poesia di Giorgia Vezzoli che potrà salvarmi. O un gesto di Valeria Cosi. O un movimento di Cinzia Spanò. Lo sento.

Andiamo a vederle queste ragazze. Andiamo ad incontrarle:

Mi chiamo Cinzia Spanò, sono un’attrice teatrale. Il suo lavoro, che ho seguito sin dall’inizio, è stato per me molto importante. Mi piacerebbe invitarla a vedere lo spettacolo Acido Solforico. Lo spettacolo è tratto da un romanzo di Amélie Nothomb, e racconta di un reality ambientato in un campo di concentramento. Per lo spettacolo è stato inventato il personaggio di una presentatrice televisiva, Maila, da me interpretata.

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SEI NATA OGNI NOTTE CHE SAPEVA DI PORTI

Sei nata d’istinto, dalla fame di due poeti sospesi dal resto. Tuo padre, una fessura di luce nel pugno. Io, il respiro posato sul proprio riscatto.

Avevamo una libreria con degli scaffali buoni frequentata dai pazzi del manicomio di fianco. Leggevo le carte e fuori erano le processioni, tuo padre inventava parole per convincere il vento ad entrare. Facevo il caffé, dispensavo pietre, un sole di stoffa sfidava la sorte delle nostre pareti.

Veniva a trovarci un sacerdote che non aveva mai preso i voti con un contadino che parlava ai pianeti e una maga sedotta da un migrante distratto.

Sei nata ogni notte che sapeva di porti e di sole nascosto, sei nata nel caldo e dalla nostra impazienza, sei nata nel sangue e dentro uno sguardo che prometteva lune e un racconto diverso.

Sei nata con la fatica del desiderio e l’assenza di possesso, perché mi eri altro, qualcosa di meglio. E quando ti guardo danzare per strada con la tua vita intorno, vedo la grazia del nostro verso più bello. (Alla mia bambina)

Giorgia Vezzoli Attacchidipoesia

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FemmeHomme

La performance di Valeria Cosi ispirata al nostro lavoro, FemmeHomme, aprirà la serata del Premio Toscana Factory, all’interno di Fabbrica Europa a Firenze, il 20 maggio.

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Girls Girls Girls

Il 28 e 29 maggio, al PIM OFF di Milano, in Via Selvanesco 75, Girls Girls Girls, spettacolo teatrale di Giulia Abbate ispirato d al nostro documentario. Moltissimi artisti ci hanno contattato e stanno lavorando su opere teatrali, di danza, visive .

Descrizione:

“Il 60% del pubblico televisivo è composto da donne. L’offerta dell’immagine del corpo femminile in televisione è pornografica”. La manipolazione dell’immagine della donna, tramite la televisione e la pubblicità nella società contemporanea, rende la donna un oggetto che deve rispondere a funzione ornamentale: il corpo della donna è offerto come bene di consumo. Il progetto girls, si ispira al documentario di L. Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù “Il corpo delle donne”; girls analizza le immagini della televisione, ma ribalta l’oggetto della rappresentazione, creando un cortocircuito in un’immaginario contemporaneo prestabilito che manipola e rende lo spettatore schiavo davanti all’unidirezionalità dell’odierno linguaggio televisivo. Girls è un progetto mutevole, che si incontra con le esperienze delle persone che ne prendono parte, non è uno spettacolo precostruito, lascia spazio all’imprevisto, all’opinione dello spettatore. Gli attori che offriranno il loro corpo alla rappresentazione cambieranno ogni sera e si confronteranno con richieste improvvise a loro sconosciute, incarnado le marionette soggette a richieste spesso incomprensibili, come la televisione ci ha abituati a subire, ma anche la possibilità viva di una reazione e di una ribellione.

/ BIO compagnia

Container nasce a Milano nel 2006 dall’incontro tra Giulia Abbate e Fabio Cherstich, diplomati rispettivamente in drammaturgia e regia alla scuola …

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Un Altro Corpo è Possibile

Ho incontrato Valeria su un taxi a Firenze. Stasera balla alla notte bianca. La sua è una bella storia, di quelle che danno speranza.

Mi chiamo Valeria, ho 26 anni. Sono nata in provincia di Firenze, all’età di 19 anni sono andata ad inseguire il mio sogno all’estero, in Olanda dove ho studiato 4 anni nell’accademia di danza di Rotterdam, Codarts. Nel 2008 ho conseguito il mio diploma di laurea e sono rimasta in quel paese che tanto ha da offrire a noi artisti. L’ultimo anno di studio è stato fondamentale per l’inizio di un percorso di creazione e riflessione che mi ha portata a realizzare Femmehomme. Una riflessione che è ovviamente partita da una analisi di esperienze personali, inizialmente legate al mondo della danza; accorgersi che un corpo di donna in realtà, nella danza ha raramente spazio, perchè si devono rispettare certi canoni estetici. Fino ad arrivare ad uno studio e documentazione sociopolitica di quello che accedeva nella realtà quotidiana, in particolar modo nel mio paese. Da qui la necessità di voler denunciare e far capire, la violenza che noi donne accettiamo passivamente. Mettere in scena ciò che accade in TV; renderlo reale, tangibile, non più finto o immaginario, per renderci conto e far riflettere su questa rappresentazione che ci vuole belle e giovani sempre, poco intelligenti e brave solo ad intrattenere. Dar modo di riflettere, questa è la forza del vero spettacolo.

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Diamanda Galas

Ho ascoltato la voce di Diamanda Galas a New York molti anni fa e mi ha irrimediabilmente rapita. Diamanda esperimenta con la voce, studia i più reconditi significati della nostra voce. Non canta, racconta delle oscurità del nostro corpo. Come fa Lisa Gerard anche se in modo diverso. Come fa Bjork. Come fanno le artiste. Tenete d’occhio la tournee: ascoltarla merita.…

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Io Ti Guardo

Marina Abramovic è una artista che usa il proprio corpo come mezzo di espressione, trovate online molte info sul suo lavoro. La sua recente  performance al MOMA a New York prevedeva che stesse seduta silenziosamente di fronte ad un visitatore per volta della mostra, per una durata variabile: in questo modo gente comune diveniva parte dell’opera d’arte. “L’Artista è Presente” il titolo dell’esibizione in cui Abramovic restava 8 ore al giorno a disposizione dello sguardo altrui, per la durata di tre mesi.  Qui i volti delle persone che hanno guardato l’Artista.Osservate  queste immagini, anche chi non è abituato all’arte. Mai come ora c’è credo ci sia bisogno di guardare ed essere guardati. Nel video Abramovic racconta il perché di questa scelta. E’ in inglese  dura  pochi  minuti. Dice l’Artista verso la fine:” Qualcosa che può vivere per sempre è una buona idea. E io  deisdero con tutta me stessa avere questa idea e così continuare a vivere anche dopo me.” Riprendere a progettare nel lungo periodo, dare avvio ad azioni il cui risultato non è certo che vedremo. Perché è giusto, perché siamo parte di un tutto. Quando è uscito Il Corpo delle Donne il video, è bene ricordare, che abbiamo ricevuto centinaia di ringraziamenti da artiste/i da tutto il mondo. Il nostro fine non è mai stato provocare la polemica spicciola e misera, bensì stimolare riflessioni che volassero alte. Talvolta è accaduto e di questo siamo felici.…

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